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martedì 30 luglio 2013

Municipio ROma XIV.. linee programmatiche (1 parte)



Sinceramente,  mi aspettavo molto di più da un giovane Presidente, ancora fresco di laurea, con oltre 4  anni di esperienza in campo politico, con  oltre 4 anni da consigliere dell’opposizione.
Le linee programmatiche sono molto deludenti.
Rileggendole con calma mi sembra di rileggere i documenti dei collettivi degli anni ‘68-73, Quando noi giovani rivoluzionari nelle aule del Politecnico di Milano, stilavamo documenti da consegnare ai presidi per giustificare le occupazioni d’istituto.
Un programma, astratto e intangibile, per certi aspetti utopistico. Pieno di slogan sinistrorsi che si rifanno ad una “politica del sociale” in discussione a livello nazionale, (sinceramente portare delle iniziative a livello locale vuol dire scavalcare il governo con iniziative discutibili), oppure di idee scopiazzate qua e là e messe dentro il discorso come riempitivo senza un approfondimento, da cui si evince la poca conoscenza dell’argomento. Ma anche argomenti più volte ripetuti, che danno l’impressione che questo discorso è  frutto di un lavoro a più mani senza un coordinamento predominante,  di una mente unica.
Un discorso molto, ma molto deludente.
Non mi è sembrato un vero discorso di governo, dove vengono affrontati almeno in grandi linee i gravi problemi del municipio: la viabilità, la mobilità, la vita sociale, la sicurezza, la comunicazione amministrazione-cittadini, i servizi da avvicinare alla cittadinanza, delle discariche abusive e degli agglomerati a capanne, le così dette bidonville, segni di disumanizzazione, degrado non degne di una città come Roma.
Poca conoscenza della macchina amministrativa. 
Alcuni di questi argomenti citati sopra, sono trattati in modo molto generico, altri esclusi del tutto.
Il discorso programmatico dimostra la poca conoscenza di alcuni documenti fondamentali per un amministratore del municipio, quali lo statuto di Roma Capitale, ma anche della macchina amministrativa, dei suoi meccanismi e delle competenze di molti uffici.
Quando parla del “codice etico per i dipendenti della pubblica amministrazione” dimentica che il comportamento dei dipendenti è regolato dai DPR, ultimo in ordine di tempo è il DPR 62 del 06/04/2013, “codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, non c’è bisogno di elaborare un ulteriore codice che non ha alcun valore giuridico. Questo pensiero, tradisce invece un idea negativa nei confronti del personale il quale va incatenato, controllato e ispezionato alla luce di un ipotetico codice etico da inventare, un idea che personalmente non avevo trovato nei colloqui avuti con il presiedente, chissà di chi è frutto

Come quando parla delle mense, e dice: “proponiamo che il municipio fornisca assistenza tecnica”, cosa vuol dire? Nel Municipio è presente un ufficio dove prestano il loro servizio delle dietiste qualificate, sia dal lavoro sul campo sia dalla loro formazione professionale, le quali svolgono un ruolo di controllo a 360 gradi. Dalla qualità del servizio fornito, alla freschezza e manipolazione dei generi alimentari, alla pulizia degli ambienti: sia delle cucine che delle sale mense. Il servizio mensa è regolato da un capitolato molto complesso il cui fine è la tutela dei minori che usufruiscono di tale servizio. Non è raro che le dietiste infliggono pesanti penali quando le ditte che gestiscono il servizio mensa non rispettano il capitolato.
Senza dimenticare che ogni scuola, può fornirsi di un comitato di controllo formato dai genitori che possono verificare il funzionamento di tutto il servizio, dalla preparazione alla distribuzione pasti, sulla qualità del cibo e la pulizia degli ambienti.
Poca conoscenza del Municipio Roma XIV. 
Un'altra cosa che risalta è che la conoscenza del territorio, del municipio parte da Ottavia, passa per Monte Mario e termina a Primavalle (ma c’è anche un pensiero a Balduina).
Il Municipio è molto di più, molto ma molto di più.
Mi sento di dare un consiglio al Presidente e ai membri della Giunta di farsi una passeggiata, e nell’occasione mi posso offrire come guida turistica.
Partire dalla Balduina dove abbiamo un centro città, dove ci sono problemi di una cittadinanza borghese, con problemi di una quartiere vecchio, meglio dire antico. Poi ci incamminiamo e facciamo una sosta nel vecchio quartiere popolare di Primavalle, per proseguire per il recente quartiere popolare del Quartaccio, uno dei peggiori quartieri dal punto di vista urbanistico, realizzato come un quartiere dormitorio dove è impossibile realizzare luoghi di incontro centrali, per fare una capatina del nuovo quartiere della Torresina così lontano dal punto di vista sociale del quartiere popolare limitrofo. Torniamo sulla via Francigena, ops volevo dire Via Trionfale, per avventurarci per quello che tutti popolarmente considerano Monte Mario, il quartiere che ruota intorno a Piazza di NS di Guadalupe, frutto di un urbanizzazione selvaggia degli anni 60, poi andiamo avanti per passare per la Borgata Ottavia, altra zona frutto di urbanizzazione selvaggia che inizia negli anni 60 e per certi aspetti prosegue tuttora, per andare poi Selva Candida, isolata dal resto del municipio dal GRA. Una zona in forte espansione dove c’è da tenere sotto controllo che le società che realizzano le nuove costruzione realizzano anche le opere urbanistiche complementari, e non solo palazzi. Controllare gli abusi edilizi.
Ma il nostro municipio non è finito a Selva Candida ci sono ancora km e km di campagna per arrivare infine a  Tragliatella zona di confine ma anche in espansione, dove non ci sono fogne e acqua a potabile in casa. Luogo dove i cittadini trovano più comodo andare Cesano per fare la carta d’identità che non al Santa Maria della Pietà, sede del Municipio Roma XIV.
Ci possiamo forse dimenticare di Poggio Belvedere, Valle Santa, di Malvacina lontanissime dal sede del Municipio.
Nel discorso programmatico di molte zone del municipio non se parla, e non si tiene conto delle loro problematiche.

Comunicazione e la rete. 
Il vero problema, la vera sfida è la comunicazione, che nel discorso programmatico poco se ne parla, mentre c’è un passaggio nel discorso sul portale web, e anche qui trapela una conoscenza parziale dell’argomento e del varie problematiche del sito web di Roma Capitale.
In modo molto sommario, per semplificare al massimo il discorso, tre sono il livelli della comunicazione:
Uno verso tutti… comunicazione discendente.
Tutti verso tutti .. comunicazione interpersonale e simmetrica.
Tutti verso uno.. comunicazione ascendente.

Parlare di comunicazione attraverso il portale web, non vuol dire uno verso tutti e il contrario, ma uno verso alcuni e alcuni verso uno, mentre è totalmente assente la comunicazione simmetrica.
La vittoria di Grillo spacciata per la vittoria della rete, è una delle bugie più grosse di questi ultimi tempi. Molti che conosco che hanno votato il M5Stelle, non è mai andato sul sito di Grillo. Il successo del predicatore genovese nasce dalla grande visibilità che gli ha dato Sky, i due comizi conclusivi della grande campagna grillina, quello di Milano, ma  ancor più quello di Roma, hanno avuto un seguito televisivo impressionante. Sky ha dato ampio spazio agli eventi con ore di diretta, specialmente quello conclusivo di piazza San Giovanni. La tv privata ha dato a Grillo, nell’occasione, una visibilità enorme. Il messaggio di Grillo è arrivato nelle case degli italiani via parabola e non via internet, infatti l’insuccesso della campagna su Roma è dovuta anche alla poca visibilità televisiva.
Conosciamo tutti i dati della referendum fatto in rete sul candidato a Sindaco di Roma del M5stelle, se non ricordo male solo centinaio di persone hanno votato.
L’uso della rete, non è cosi diffuso come qualcuno vorrebbe far credere, certi numeri di partecipazione a certi forum o chat,  tradiscono che c’è ancora una bassa frequenza di popolazione che utilizza la rete come mezzo di informazione, comunicazione, ma non di gioco…
C’è ancora troppa gente che non possiede il pc, anche se c’è molta gente che utilizza la rete attraverso altre apparati quali Ipod, Ipad, tabled ecc ecc ma solo per accedere alla chat, a facebook o ai giochi, l’idea dell’utilizzo della rete come primario strumento di informazione è ancora molto, molto numericamente scarso.
E qui la grande sfida.

Una comunicazione che arriva più lontano, più chiara, più difforme, più numerosa.

     

Costruire dei meccanismi di comunicazione che accontenti i tre criteri della comunicazione, dando sia spazio alla rete, così come già la legge prevede, (nell’occasione consultare la Dlgs 33/2013), ma trovare altri sistemi e tecniche di comunicazione.

Il successo di questa sfida sta nella realizzazione di un ufficio della comunicazione, fornito di mezzi strumentali, di risorse umane e fondamentalmente di risorse economiche.

                                           

(segue)

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