La mia posizione non è contro o pro i matrimoni gay
Assolutamente
Ognuno può della sua vita decidere ciò vuole o ciò che è meglio per lui, senza mancare di rispetto epr l'altro o le norme della civiltà.
Ognuno può vivere la sua vita nel modo che più gli aggrada,se questo suo vivere lo conduce alla felicita, senza limitare la felicità dell'altro.
C'era una frase che mia madre ripeteva spesso: Meglio uno straccio di uomo che niente la sera in casa.
Era un modo di dire che la solitudine è un gran peso da sopportare, specialmente la sera.
La solitudine è un peso pesante frutto di questi nostri tempi moderni.
La solitudine è un peso pesante frutto di questi nostri tempi moderni.
Nei tempi passati, con le famiglie patriarcali ed allargate, quando più famiglie per necessità, per condizioni sociali, per stile di vita, quando una famiglia era composta dai nonni, genitori, figli e nipoti.
Quando in una grande casa patriarcale vi vivevano insieme più famiglie la solitudine era meno sentita.
Quando per qualunque motivo, un uomo o una donna rimanevano soli nella vita, tornavano ad abitare con i loro genitori.. era raro che qualcuno vivesse da solo, se non per scelta personale.
Erano poche le persone che vivevano la terribile situazione dell'essere soli, di sentirsi soli.
Oggi con le nostre famiglie mononucleari, il problema della solitudine è molto sentito.
Oggigiorno molte persone intelligenti affrontano la paura della solitudine inserendosi in gruppi sociali in cui attraverso molteplici attività di gruppo affrontano e superano la paura della solitudine.
Ho conosciuto nella mia vita, fin da quando ero bambino donne sole, che per un motivo o un altro non hanno potuto farsi una famiglia, ossia non hanno potuto sposarsi.
Donne destinate alla solitudine per i motivi più diversi hanno deciso di andare a vivere insieme, di sostenersi vicendevolmente, di scacciare le loro solitudini, di mettere in comune i loro averi, i loro sentimenti, le loro amicizie, i loro parenti, senza essere gay senza essere lesbiche.
Perché chi è gay
chi non la forza di farsi una famiglia
chi non può farsene una,
chi non può farsene una,
chi dalla società è messo ai margini per i motivi più diversi
deve essere condannato alla solitudine?
Perché si deve impedire a qualcuno di condividere la propria solitudine con qualcun altro, affinché la sua diventi più sopportabile da portare.
Molti si pongono il problema della convivenza dei gay, del loro presunto matrimonio, del loro andare a vivere insieme.
Ma qual è il vero problema?
Il vivere insieme, condividere un affetto o il peccato contro natura?
Il volersi bene, anche con amore profondo o il desiderio sessuale contro natura?
Il vero problema qual è?
Il peccato o il peccatore.
Non posso, non debbo e non voglio pensare, che due persone che vivono insieme siano peccatori incalliti e non meritevoli di salvezza.
Come cristiano devo costantemente confrontarmi con la Scrittura, con il Vangelo. La mia forza, la mia aspirazione, il mio essere UOMO, nasce tutto dalle pagine del Vangelo e tutto deve riconfluire in quelle stesse pagine.
Molte volte mi trovo a confrontarmi con una pagina particolare, con quel passo del Vangelo in cui portarono davanti a Gesù, che era intento a scrivere in terra, un’ adultera colta in flagrante. Davanti all’insistenza degli ebrei su cosa era giusto fare, Gesù disse loro: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”
Molti esegeti si sono domandati, chissà cosa scriveva in terra Gesù.
Se andassi indietro nel tempo e trovassi il mio nome scritto nella polvere…
Chi è senza peccato… non possiamo mettere il peccato davanti al peccatore.
Non possiamo assolutamente etichettare certe categorie come peccatori senza speranza.
Noi non dobbiamo, non possiamo e non dovremmo neanche voler pensare che i gay sono peccatori incalliti senza speranza, condannati all’inferno solo perché gay.
Pensare a loro come immorali , sporchi e peccatori senza speranza vuol dire armarsi di una pietra e scagliarla con forza….
Infatti Papa Francesco durante il viaggio in Brasile disse : Mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene.
Se uno è gay non può essere giudicato solo perché e gay, specialmente quando il comportamento è corretto secondo i criteri cristiani.
Quello che dobbiamo condannare è il peccato, ma non solo nei gay, in tutta l’umanità.
Non esiste un peccato gay e un peccato etero.
Non c’è l’aggravante nel peccato se è fatto da un gay o da un etero.
Il peccato è uguale per tutti. È il peccato che deve essere sconfitto nella vita di ognuno.
Chi vuole scagliare la prima pietra?
Non posso pensare a loro, a uomini e donne, parte dell’umanità, a cui viene tolto il diritto alla felicità o il diritto di avere dei diritti.
Tutti loro hanno il diritto al meglio per se stessi per la loro vita
Hanno il diritto di poter condividere la loro solitudine, così come lo gli etero.
Quindi se due gay, due lesbiche, due uomini, due donne vogliono andare ad abitare insieme non ci trovo nulla di male.
Certo c’è differenza tra una coppia che vive insieme e una coppia che ha dei bambini. Io parlerei di famiglia solo in presenza di bambini.
C’è unione di due soggetti che dividono la vita da adulti, e l’unione con due soggetti e minori. Ecco io direi che in questo caso c’è la famiglia e lo stato deve tutelare i minori.. gli adulti si tutelano da soli.
Lo stato deve tutelare i minori in tutti i loro aspetti.
I bambini
devono vivere in un ambiente sereno
in un ambiente pulito
con genitori responsabili e onesti
in scuole accoglienti e funzionali
in spazi dove possono crescere armoniosamente
aspettare i tempi naturali della loro sessualità
Hanno il diritto alla felicità
Hanno diritto ad un cibo sano
Hanno diritto al gioco
Hanno diritto allo studio
Hanno diritto allo sport
Hanno il diritto di realizzare i loro sogni
Hanno diritto alle giuste cure
Tutti i bambini hanno diritto alle stesse possibilità di crescere, di sognare, amare.
Hanno il diritto di essere bambini
Da decenni, si può dire da quando ho l’età di intendere e di volere, che sento parlare che un bambino per crescere ha bisogno di un ambiente sano, dove sono presenti entrambi i genitori, maschio e femmina, e che tutte due devono essere modelli positivi.
Ossia che il bambino abbia un padre e una madre.. positivi.
Il bambino (o la bambina) ha bisogno di entrambi genitori, per dinamismi ancestrali, spontanei, inconsci, fondamentali, funzionali alla crescita del bambino.
Da sempre ho sentito dire che il bambino per crescere ha bisogno di un padre e di una madre.
Se io ho un figlio naturale e decido di andare a vivere con una donna che non è la madre di mio figlio, e decido che in caso di mia mancanza, sia la mia donna a prendersi cura del minore, nessuno troverebbe a che ridire. Anzi i pedagogisti, gli educatori direbbero che è giusto per il bambino. Che è fondamentale che resti insieme ad una persona che conosce, con cui a condiviso una parte della sua vita, non essere assegnato ad un estraneo, affinché il trauma della separazione venga superato e non subisca un ulteriore aggravamento e che non abbia a risentirne lo sviluppo psico-fisico.
È questo perché non può essere valido per una coppia gay?
Perché il figlio di uno dei due coniugi gay non può essere e accudito anche dall’altro?
È il legame genitore –figlio, che va protetto, il minore deve essere al centro della nostra attenzione.
In fondo se uno dei due della coppia è il genitore naturale, può benissimo decidere di condividere l’educazione di suo figlio con il suo partner.
Di fatto non siamo noi che possiamo o dobbiamo intromettersi in rapporto così delicato come quello tra genitore e figlio, tranne per quei casi evidenti di cose o fatti contrari alla decenza o alla legge o altro… in cui quando viene messo a rischio la salute del bambino, allora lo stato deve intervenire.
In ogni caso è il genitore che dovrà rendere conto al figlio delle sue scelte, e lui che dovrà dare le sue risposte alle domande che potrebbero nascere nella testa e nel cuore del minore.
Sarà il genitore che dovrà spiegare a suo figlio perché ha due padri o due madre ed eventualmente chi è l’altro genitore.
Sarà il genitore a spiegare al figlio il perché della sua famiglia.
Sarà il genitore a spiegare al figlio il perché della sua famiglia.
Quello che non condivido assolutamente è l’idea che un figlio che cresce in una famiglia gay diventerà automaticamente gay, forse avrà una visione particolare della sessualità, ma non sarà di certo gay.
Come in tutte le dinamiche familiari, il bambino potrà adeguarsi, conformarsi ai suoi modelli genitoriali o anche rifiutarli entrando così in conflitto con il genitore e il suo compagno/a.
Ma nel caso di adozione di un figlio geneticamente estraneo alla coppia io dico: NO.
Non sono d’accordo di dare in adozione un bambino ad una coppia di gay o lesbiche che nulla hanno di biologico o genetico in comune con il minore.
Tutti gli studi fatti da decenni da psicologici, da educatori, da psicopedagogisti ecc ecc li buttiamo come via carta straccia, come monnezza … di tutto quello che si è detto in tutti questi anni … nulla è più valido.
Tutte le teorie che il bambino
ha
il suo habitat naturale,
il suo luogo ideale,
il giusto contesto
in una famiglia
composta
da due genitori,
di sesso diverso,
da una madre e un padre
che ne facciamo?
Non riesco neanche ad accettare il discorso che fanno alcuni, quella la banalissima scusa: meglio un bambino in orfanatrofio o in una famiglia gay.. meglio in una famiglia di classica con un padre e una padre.
Non dovrebbero esiste gli orfanatrofi
In una società giusta e corretta, sana, libera e democratica non dovrebbero esistere gli orfanatrofi. I bambini dovrebbero essere adottati nel più breve tempo possibile da momento del loro abbandono.
Ci sono centinaia di coppie che desiderano adottare un bambino, eppure aspettano a lungo e gli orfanatrofi sono pieni… ma dovrebbero essere vuoti.
A chi conviene un orfanatrofio con tanti bambini da adottare?
Non posso accettare
l’idea che dare un bambino in adozione ad una coppia gay è il male minore,
io vorrei il meglio per il bambino
è il meglio non è una coppia gay
ma secondo gli esperti.. una famiglia con un padre e una madre
io sono per chiudere gli orfanatrofi e tutto quello che può somigliargli perché sto dalla parte del Bambino e per lui voglio il meglio.. anzi…
il meglissimo