Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

lunedì 2 novembre 2020

La creazione secondo me


 All'inizio c'era il nulla..

Tutti dicono così, religiosi, laici e scienziati, però, poi tutti ammettono che qualcosa c’era, ma non si trovano d’accordo a dire cosa c’era..

Comunque ci fu il Big-Bang..

Allora Dio disse: “Cavolo? Chi ha acceso la luce” e fu luce... ma Dio aveva ancora sonno, così abbasso le tapparelle e separò la luce (che stava fuori) dalle tenebre della stanza e torno a dormire.

 Il 2° giorno ..

Dio si affacciò alla finestra e vide il disordine creato dal Big Bang e disse : “oh che macello ma chi è stato? Bisogna mettere un po’ d’ordine.” Così comincio a mettere un po’ d'ordine là fuori. Inizio a dividere tutto quel marasma in costellazioni e le distribuì per benino in tutto l’universo in modo che fossero ben lontane tra loro e non potessero rimescolarsi in futuro.

Prese un po’ questa di materia spaziale (pianeti, stelle, comete e un di polvere cosmica e quanto altro) e la lancio lontano, poi ne prese un altro po’ e la lancio un po’ più qua e poi di là, e una qui, un’altra lì; così distribuì le costellazione nell’universo, ma il lavoro gli sembrò troppo grossolano così divise le costellazioni in galassie.

Fu un lavoro infinito, perché l’universo è infinito, però ad un certo punto ha finito di mettere a posto le costellazioni e le galassie. Allora qualcuno in passato obietto dicendo: “se ha un certo punto Dio ha finito è perché l’universo è finito, perché da qualche parte finisce, ma allora se finisce non è infinito, e Dio non ha fatto un lavoro infinito, ma uno finito, da dove ha finito oppure dove è finito, non Dio, ma l’universo dove è finito? Forse nell’infinito, ma come può finire nell’infinito ciò che è finito, certo il finito entra nell’infinito, come il quattro centra nell’otto, ma quante volte il quattro entra nell’infinito, un infinita di volte. Allora anche il finito entra nell’infinito?  Un infinita di volte così il finito diventa infinito… forse!

Passiamo al giorno dopo.

Certo se un giorno di Dio e come mille anni dell’uomo, diciamo che dopo mille anni di fatica nel distribuire costellazioni e galassie nell’infinito universo Dio si concesse una notte di riposo.

 

3° giorno…

Dio si sveglio di buon mattino e osservo il lavoro del giorno prima.
Certo vedere le galassie così sparse nell’universo senza un senso logico non gli piacque molto la cosa.

Si grattò la lunga barba e per un attimo penso: “quasi, quasi mi faccio la barba”; poi riguardo le galassie distribuite nello sterminato firmamento, ci ripenso e si disse: “diamo un senso a queste galassie, che così ammucchiate non si possono vedere”.

Così prese delle stelle e ne c’erano di diverse grandezze, grandi che le chiamano “stelle giganti” e poi quelle medie, le piccole, e le piccolissime che le chiamano nane (che poi al nostro confronto sono sempre giganti) e poi vi erano di varie colori c’erano stelle bianche, rosse, arancioni e anche azzurre ed alcune stelle e vi mise dei pianeti a girargli intorno.

Anche di questi, sparsi qua e là nelle varie galassie c’erano un gran varietà, di tutte le misure e di tutti i tipi, non sto neanche a descriverli altrimenti ci metterei un giorno di Dio, ossia tra mille anni sto ancora qui ad elencarmi i vari tipi di pianeti.

Quindi come dicevo prese delle stelle e vi mise i pianeti a girargli intorno, altre invece le lascio da sole, poi prese le comete e le buttò così per caso a girare per le galassie.

Poi qui e là ha fatto dei buchi, che gli scienziati chiamano “neri” perché non si vedono.

Ma se non si vedono? Però loro dicono che ci sono.
Questa dei buchi neri, perché Dio lo abbia fatto non l’ho capito.. comunque andiamo avanti

Quando ebbe sistemato tutto l’universo, le galassie erano tutte sistemate nella loro diversità, all’interno aveva messo a posto tutte le stelle e pianeti, le comete giravano liberamente e con esse anche le meteoriti, fatti un bel po’ di buchi neri si fermò a guardare quello che aveva fatto e la cosa gli piacque e si disse: Però!!

Mentre contemplava il tutto si disse: “Ho ancora un po’ di luce prima che faccia notte, e diede il nome alle varie costellazione perché non voleva confonderle l giorno dopo e poi passo alle galassie perché guardate che sono molte.

Si dice che siano circa 100 miliardi.. avete capito bene centomiliardi di galassie.. e non voleva confondersi il giorno dopo.

Proprio così.

Voleva riconoscerle una per una senza fare confusione.

Finalmente arriva a dare un nome a tutte, l’ultima la chiamo Via Lattea. Poi vide che aveva ancora qualche minuti a disposizione (si fa per dire minuto in realtà era un paio di decenni) e disse: qui voglio fare qualcosa di più… bello.

Prese una stella, ne grande ne piccola di color giallo, raccolse una dozzina di pianeti che erano sparsi nella galassia senza un ordine preciso e li mise a girare intorno a questa stella che chiamo Sole.

Poi prese dell’altro materiale cosmico e creo i satelliti e li mise a girare intorno ai vari pianeti. Erano tutti pianeti diversi.

Sul loro numero non so essere preciso, perché qualcuno dice che sono otto, qualcun altro dice che sono nove, qualcuno dice che sono dodici.. qui c’è ancora dell’incertezza..

Si era fatto tardi e buio; sinceramente neanche Dio ricorda quanti ne mise a girare intorno al sole.. e così termino un altro giorno.

Dio diede un’occhiata a cosa c’era fuori e vide il firmamento pieno di stelle e disse: che bello



4°giorno o forse quello prima … 

comunque Dio si alzò di buon mattino e decise di rivedere l’opera che aveva creato. Lui è quello che disse: “beato gli ultimi perché saranno i primi”, proprio perché decise di ricominciare da dove si era fermato la sera prima.

Infatti si alzò, si affacciò, guardò e si grattò la barba e il suo primo pensiero fu: “quasi, quasi mi taglio la barba.. e poi aggiunse… però dopo aver dato un’ occhiata a quell’ultimo sistema stellare che ho fatto gli ieri sera.”

E così si mise al lavoro.

Infatti voleva dare una sistemata ai vari sistemi planetari, perché quel cavolo del Big bang, aveva creato un tale disordine.

Lui a suo tempo aveva messo tutti insieme, ma quell’esplosione aveva fatto un macello.

Comunque andò a vedere quel sistema che era formato da una dozzina di pianeti che giravano intorno ad una stella chiamata sole, quando fu nei pressi decise di chiamarlo sistema solare e disse: “Vediamo cosa possiamo fare”.

Guardò il primo pianeta quello vicino al sole era troppo piccolo per farci qualcosa, il secondo vi era un’ atmosfera un po’ troppo gassosa e si disse che andava bene così.

Poi passò a gli altri e li sistemò meglio nella loro orbita intorno al sole.

Quelli più grandi li sposto indietro perché non facessero ombra a quelli più piccoli, poi alcuni più piccoli li sposto in fondo. Poi guardo tutto il sistema nel suo insieme e la cosa gli piacque molto, però non era contento del terzo pianeta, gli sembrava che non fosse molto ordinato, così lo prese a se e cercò di dargli una sistemata.

Vide che le acque erano mischiate con la terra in modo troppo confusionale allora cerco di separare le acque dalla terra, fu un lavoro immane.


Spostava un po’ di terra qua e l’acqua s’infilava di la, chiudeva un buco e l’acqua ne faceva un altro, creava una piccola montagna l’acqua la faceva sparire con una piccola onda così per tutto il giorno, non fu per niente un lavoro facile, anzi fu molto difficile e complicato, Ci volle una giornata intera. Ma alla fine riuscì a dividere la terra dalle acque. Finalmente fini. Alzo il pianeta per vederlo in controluce verso il sole, aveva un colore azzurro bellissimo. Si disse : “che bel pianeta che ho fatto e proprio bello. Come posso chiamarlo? Pianeta acqua, no non è molto bello. Pianeta acqua terra, no orribile. Pianeta Terra. Questo nome mi piace si chiamerà Terra. Pure il nome è bellissimo. Pieno di se, gongolante per il lavoro fatto, si inchino per rimettere il pianeta nella sua orbita, ma distrattamente sbriciolò il quinto pianeta. “Accidenti - disse Dio – ho distrutto un pianeta, lo sbriciolato in migliaia di pezzi”

Guardoùò bene tutto quelle briciole di pianeta e disse: Però sono belli questi asteroidi era quello che mancava in questo sistema solare.

Spense la luce, perché ormai era notte e se ne andò a dormire. E nel dormiveglia sogno il suo nuovo sistema solare e disse: Però è molto bello e si addormentò.



Il giorno dopo…

Come al solito, Dio si svegliò, si gratto la barba e penso la solita cosa: “mi potrei tagliare la barba” poi guardò fuori e vide la desolazione della terra… non c’era nulla , era solo polvere e sassi. Dio si disse : “non si può vedere questa desolazione, adesso mi invento qualcosa per rendere questo posto più bello”. Si sedette su sasso e si guardò intorno, girò lo sguardo di 360 gradi, vide tutto quello che c’era da vedere, tutte le terre della terra, vide le colline e le montane, poi i fiumi e laghi e infine disse: “ecco farò di questo pianeta un giardino, un giardino terrestre”

Così iniziò a creare i fiori per aiuole, e creò viole, violette, narcisi, tulipani, nasturzi.. e più ne creava più nella sua sconfinata fantasia più ne venivano alla mente altri, poi cominciò a creare i cespugli fioriti di peonie, camelie, rododendri; e poi passo a creare alberi carichi di fiori e poi creo gli alberi da frutti: peri, peschi, meli (questa non fu una buona creazione ) ciliegie.. e poi ortaggi, legumi, cereali… riempi tutta la terra di ogni ben di Dio. (possiamo dirlo a ragione, visto che si era impegnato molto nel riempire tutta la terra di ogni specie di pianta).

Fu una fatica immensa, la terra era proprio bella a vedersi e Dio disse: “ma che bello questo giardino terrestre”

Comincio a passeggiare per il giardino, e si rattristo ad un certo punto nel vedere tutti quei frutti che cadevano in terra e si marcivano e non c’era nessuno che li mangiasse. Ormai era notte e Dio disse: “ci penso domani”. E se andò a dormire.

Ci penso tutta la notte, ma il mattino dopo molto presto si mise all’opera. Creò gli animali, perché mangiassero quello che lui aveva creato e per mettere un po’ d’ordine nella flora.

Così, visto che cresceva troppa frutta invento gli insetti per portare il polline da un fiore all’altro così che solo i fiori impollinati dagli insetti dessero frutti. Ma questi crebbero troppo in fretta, ad un certo punto c’è ne erano troppi, così inventò degli insetti che mangiassero quelli che impollinavano i fiori, così per mettere un po’ d’ordine.

Ma anche questi crebbero troppo in fretta, e si stavano mangiando tutti gli insetti che impollinavano i fiori, allora invento gli uccelli affinché mangiassero gli insetti che mangiavano gli altri insetti che impollinavano i fiori.

Ma anche gli uccelli stavano crescendo troppo in fretta e stavano sparendo tutti gli insetti che mangiavano gli altri insetti che impollinavano i fiori, così invento gli uccelli rapaci che mangiavano gli uccelli che mangiavano gli insetti che mangiavano gli insetti….

Ma anche gli uccelli che mangiavano gli uccelli stavano crescendo troppo … allora Dio disse: “ Eh no, così non va bene… voi farete solo due eredi all’anno”. Gli limito le nascite.

Dio si guardo intorno e disse: “però sembra che funzioni”. Ma… ad un certo punto andò nella prateria e rimase sorpreso… l’erba era cresciuta troppo. Era altissima, più alta di lui.

Allora creò un animale che mangiasse l’erba, e così crebbero in gran numero gli animali che mangiavano l’erba e l’erba rischiava di sparire tutta, allora creò animali che mangiassero quelli che mangiavano l’erba ma qui mise subito uno stop alle nascite.

Poi vide che in terra c’erano dei semi di frutti, e si rese conto che anche di questi c’è ne erano troppi, così creò degli animali che mangiassero i semi, ma consapevole di cosa sarebbe accaduto, creò subito degli animali che mangiassero quelli che mangiavano i semi.

Piano, piano Dio, creò una serie di catene alimentari, per tenere in equilibrio quel magnifico giardino terrestre e la cosa gli sembro bella e si disse: è proprio bello.

Ormai sera fatto tardi, il sole scese dietro le colline, o forse dietro il mare.. non ricordo bene dove Dio fosse in quel momento, il fatto è che il sole tramontò e si fece notte.

Ora se il giorno di Dio, dura mille anni dell’uomo, anche una notte di Dio durerà mille anni e una questione di parità, di equilibri…

La mattina dopo Dio si sveglio, e come sempre dopo essersi posto la domanda se farsi la barba o no, andò a visitare il suo giardino.

Cominciò a passeggiare nei viali fioriti, nei frutteti e vide tutta la natura all’opera… insetti che andavano da un fiore all’altro, poi insetti che inseguivano gli impollinatori, gli uccelli che rincorrevano gli insetti e i rapaci che inseguivano gli uccelli, e poi i piccoli animali rosicchiare i semi e altri inseguire questi e così via… tutto gli sembrava in ordine e tutto andava per il verso giusto.

Ora Dio aveva creato una decina di specie animali per ogni catena alimentare e conosceva tutte le specie che aveva creato poi, mentre, camminava noto un insetto a lui sconosciuto. Raccolse l’insetto e gli disse: “Scusa ma io non ricordo di averti creato”..

“infatti- rispose l’insetto- io sono frutto dell’evoluzione”

“oh caspita – Disse Dio – che vuol dire questo?”

“semplice – spiego l’insetto – un antenato di un insetto impollinatore s’innamorò di uno di quello che voleva mangiarlo, e il bello che anche quello ricambio l’amore. Dalla loro unione è nato il nostro capostipite, e io sono un suo discendente.”

“ha, però” rispose Dio, e riposo l’insetto.

Si girò e vide qualcosa muoversi su un ramo, li per lì gli sembro che un rametto dell’albero avesse preso vita e se ne andava a spasso sul ramo, guardo meglio e vide che era un insetto, lo prese a se e gli domandò: “e tu chi sei?”

“io sono un insetto stecco”

“e chi sono i tuoi antenati, quali sarebbero gli insetti che si sono innamorati e ti hanno generato”

“vedi – disse l’insetto stecco- la mia storia è un po’ diversa. Un mio antenato stanco di essere di scappare, si nascose su un ramo fingendosi un rametto e la cosa funzionò, così imparò il trucco ai figli, e questi ai propri figli, poi nel tempo abbiamo migliorati la cosa che adesso sembriamo degli stecchi di rami e riusciamo sfuggire ai predatori, e stata la evoluzione.”

“ho capito ”disse Dio.

Mentre poggiava l’insetto stecco, vide una specie di foglia muoversi, era un altro insetto, e Dio gli chiese: “e tu invece chi sei?”

“io sono un insetto foglia, un mio antenato..”

“ok basta così grazie. La storia la conosco già”

Dio si guardo intorno e vide che il mondo animale si era evoluto alla grande, e vide un gran numero di animali che lui non aveva creato. Una varietà innumerevole, l’evoluzione si era data una gran da fare mentre lui dormiva rumori.

Ad certo punto, mentre era intento a contemplare la natura, senti dei gran alle sue spalle, dei boati sordi e costanti, Dio andò incontro a quei rumori, per vedere cosa o chi creava quel gran fracasso, e quando lo scoprì rimase estere fatto: “e tu chi sei, così grosso, non ricordo proprio di averti creato” gli domando Dio.

“Io sono un sauro, comunemente dinosauro, però mi chiamo brachiosauro, per gli amici brachio sono l’animale più grande di tutta la terra”

“E di cosa ti nutri?” gli domando Dio

“Delle foglie degli alberi, di quelle più alte, dove non ci arriva nessuno.”

“Però –disse Dio – ma quanto ne mangi al giorno?”

Mentre il brachio stava rispondendo, si senti un urlo, un altro animale sconosciuto a Dio stava arrivando a gran carriera a bocca spalancata, nel preciso momento che stava per azzannare il sauro Dio lo tiro per la coda impedendogli di mordere il povero brachio. “ e tu chi sei – gli domando Dio –e che stai facendo?”

“io sono un sauro, precisamente un Tirannosauro Rex, per i nemici tiranno, per gli amici mi faccio chiamare semplicemente Rex e stavo cercando di pranzare, sono due giorni che non mangio se permetti” “ Eh no che non permetto –disse Dio e rivolgendosi a tutti i presenti- fatemi prima capire qualcosa?” “Noi siamo figli dell’evoluzione – disse Rex – lui è l’erbivoro e il sono il carnivoro, semplice no. Lui va in giro a potare gli alberi più alti e gli faccio in modo che loro non diventino troppi mangiandone qualcuno ogni tanto, e la catena alimentare, come vedi l’evoluzione ha rispettate le regole.”

“Gia” disse Dio, sconsolato, la natura con la sua evoluzione gli aveva preso la mano.

Ma il bello deve ancora venire. Dio andò sulla riva del mare, si sedette ad osservare il moto delle onde, immerso nei suoi pensieri vide, qualcosa muoversi tra flutti. Lo guardò meglio e vide che era un animale. Lo fermò “ tu chi sei o meglio cosa sei?”

“Io sono una balena, come sulla terra c’era già parecchia folla e qui in mare non c’era nessuno mi sono trasferita.”

Dio guardò meglio tra le onde e vide un gran numero di animali : cetacei, celenterati, cefalopodi, echinodermi, pinnipedi, spugne.. c’era di tutto.

Dio guardo il mare con tutti gli animali, guardò la terra con tutti gli animali e si disse: “mi serve un aiuto, da solo non c’è la faccio a tenere sotto controllo tutta sta marmaglia”

Ci penso un pochino (qualche decennio per intendersi) e disse: “adesso faccio un guardiano”.

Si trovava lungo il mare, prese un po’ di sabbia bagnata (qualcuno dice che era del fango) e gli diede una forma, ma non gli piacque molto, no questo è un orango e lo mise in una parte della terra.

Prese un altro po’ di terra, ne diede una forma, ma anche questo non gli piacque.. e così creò il gorilla e poi lo scimpanzé e poi qualche altro primate… ma nessuno lo convinse…

Continuo nelle sue creazioni, cercava qualcosa .. di speciale.. voleva creare un uomo.

Nella sua mente orami era chiaro il progetto.. un uomo, che stesse su due gambe, che avesse due mani prensile, che mangiasse di tutto, che sapesse parlare, che avesse dei sentimenti, che avesse un’intelligenza… e dopo vari tentativi Dio creò l’uomo.

Dio guardò l’ultima sua creatura e vide che era bella… molto bella. Poi soffio nelle sue narici e l’uomo prese vita e poi Dio disse all’uomo, “vedi devo partire per un po’,voglio andarmi a riposare per un po’, ti posso lasciare qui nel giardino a dare un occhiata?”

E l’uomo rispose “vai tranquillo qui ci penso io”.

“Allora io vado, staro fuori solo un giorno o due mi raccomando stai attento all’evoluzione”

E Dio partì.

Dio tornò dopo un giorno o forse due, le cose non le trovo molto cambiate l’uomo era stato abbastanza bravo a mantenere lo status quo della natura.

Ad un certo punto passo tra i piedi di Dio, un animale buffissimo e Dio disse: “ma cos’è questo animale? Da dove è uscito fuori?” E l’uomo rispose: “è il mallangong, detto anche ornitorinco”

E Dio riprese:” ma è buffissimo, è un miscuglio di venti animali.”

L’uomo disse: “chiedo scusa, io ho vigilato sul giardino, ma questo proprio non so da dove sia uscito”. Allora Dio disse: “Lo sapevo che prima o poi l’evoluzione avrebbe combinato una cosa buffa, speriamo però che non faccia altri danni. Però questo animaletto è proprio buffo.”

Per paio di giorni le cose filarono tranquille, l’uomo accudiva il giardino terrestre, e sul fare della sera Dio scendeva a visitare il suo giardino. Ora c’è il fatto che l’uomo fosse un po’ piagnucoloso e non gli stava bene niente. Comincio ad andare da Dio a lamentarsi.

Così un giorno andò da Dio e gli disse: “Signore non è possibile che la frutta maturi tutta insieme, non faccio in tempo a mangiarla. Dio ci penso un po’ e poi disse, hai ragione e così inventò le stagioni e fece si che in diverse stagioni maturassero frutti diversi. Un altro giorno, l’uomo andò a lamentarsi del lupo, un altro delle pecore e così via.. ogni giorno aveva un motivo di che lamentarsi e ogni volta Dio apportava delle modifiche alla creazione.

Poi un giorno l’uomo disse a Dio: “Signore mi sento solo.”

E Dio gli disse: come fai a sentirti solo con tutte queste creature.

E l’uomo riprese: “Ma Signore! è una metafora per dire che tutti gli essere sono divisi in maschi e femmine e solo il mio genere è solo maschio… eh! Forse hai dimenticato qualcosa?.

Dio guardò l’uomo e gli disse: “lo sai che io voglio la tua felicità”.

E l’uomo disse: “questa metafora non l’ho capita Signore.”

Dio ci penso un po’. Allora dopo aver riflettuto, fece addormentare l’uomo, sicuramente perché non voleva fargli sapere cosa stava facendo e non mettesse bocca sulla nuova creazione.

Perché sapete bene cosa pensano gli uomini dell’altra meta dell’umanità. Così quando l’uomo apri gli occhi, vide per la prima volta la donna, rimase senza parole.

Una cosa mi domando spesso: ma la donna era nuda o vestita?

Ma questa è un’altra storia



.

domenica 1 novembre 2020

sono un guerriero

 

Eccomi

Sono un guerriero

Pronto a combattere una dura battaglia

 

Vivo una guerra giornaliera contro nemici mortali

Lo dico a voi mei avversari tenaci

 

Tristezza … non avrai mai la mia anima

Infelicità … io non so chi tu sia

Lagna  non mi conoscerai mai

Lamentela  Ti lascio a chi vive nel grigiore

Depressione… ti ho già sconfitto come sei apparsa in lontananza

Melanconia… ti ho scacciato da casa mia

Struggimento.. Ti ho vinto perché ogni luogo e casa mia

Amarezza… cosa è? Chi è?  Il mio bicchiere è sempre pieno di dolcezza da bere con gli amici.

 

              Eccomi sono un guerriero

Un guerriero terribile

E porto con me alleati potenti

 

La gioia

di vivere ogni attimo

L’allegria

del cuore leggero

La vitalità

della mia disabilità

La vivacità

della mia mente

Le risate

delle mie cadute imprevedibili

L' ironia

verso i fatti comuni

L’amore

per tutti voi

 

 

Venite a combattere con  me amici miei

Venite a combattere contro questi nemici comuni

              Vi aspetto

 

mercoledì 14 ottobre 2020

Le donne cristiane non sono sottomesse

Cara amica e sorella

Fa impressione come molta gente, che scrive su facebook, ci tenga in modo particolare a mostrare la sua ignoranza, intesa come poco conoscenza delle cose e dei fatti.

È una gara mostruosa, per non dire diabolica, quella di commentare senza sapere e senza conoscere, c’è quasi un godimento masochista nel mettere in piazza la propria ignoranza legata a volte con un violenza verbale (anche se in fb è scritta) che ha la finalità di rafforzare le proprie convinzioni che nascono spesso da un ignoranza sul tema trattato o in discussione nel post di fb.

Disse a suo tempo Umberto Eco: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».


Molte volte nelle discussioni su Fb ci scontriamo con molta gente che scrive in risposta a i vari post su argomenti che ne hanno conoscenza solo per sentito dire, senza conoscere in profondità o per aver letto frettolosamente frasi sparse qua e la, le quali sono postate artificiosamente ad arte per generare confusione e dare una cattiva informazione.

Ci rimane sempre il quesito nel cuore e nella mente leggendo certi post, specialmente di quelli ci persone che conosciamo personalmente: è giusto intervenire cercando di chiarire e correggere certi pensieri o restare nel silenzio e non scrivere nulla?

Stare (virtualmente in un sociale) e come essere dal parrucchiere o barbiere, o essere seduto al tavolino di un bar del paese, dove arriva un qualunque paesano che mentre prende un caffè inizia una conversazione il più delle volte sportiva o di politica, ma anche su fatti che catturano l’opinione pubblica, come può essere un argomento di oggi il covid, l’uso delle mascherine ecc. ecc. 
Così quando l’avventore chiacchierone inizia la discussione con il suo pensiero esposto a gran voce tra un sorso di caffè e l’altro, subito c’è qualcuno interviene ed inizia così in dibattito tra i presenti, capita pure a volte che entri un cliente occasionale e dica la frase storica: “mi permetta di correggerla”, quindi espone il suo pensiero si reca alla cassa, paga e se ne va….

Fb è una grande piazza di gente che va, che entra che esce dal virtuale, una piazza di incontro con gente che conosci e di gente che non sai neanche se io il nome del suo nick, sia vero o falso.

E giusto intervenire o no ?

Così non sono rimasto molto stupito e basito, dalle migliaia di tastieristi di FB, che hanno attaccato la vostra iniziativa di incontrare le donne… di fare… un festival delle donne.... 

Qualcuno ha detto che si vuole valorizzare il non valore della sottomissione e remissività… questo perché donne cristiane, ma se questo fosse vero paradossalmente sarete fuori dall’insegnamento delle Chiesa.

La Chiesa non insegna la sottomissione cieca e la remissione morale mortificante… anzi il contrario, la Chiesa ha innalzato donne forti, audaci, coraggiose e per nulla sottomesse ai tempi, alla cultura che annichilisce l’animo umano.

La Chiesa ha innalzato agli onori dell’altare, ha proclamati sante decine, se non centinaia di donne, che si sono distinte oltre che nei valori della santità anche per il coraggio di combattere con coraggio la cultura che rende schiave il mondo, della cultura … del mondo.



Lo stesso Gesù con coraggio fa contro la cultura dominante del suo tempo che relegava la donna ad un ruolo poco più di un nulla.

Le donne non potevano parlare in pubblico eppure Gesù le interpella nella via (la samaritana), le donne dovevano stare dietro gli uomini, non gli era concesso la prima fila eppure ad una peccatrice Egli gli concede di stare ai suoi piedi, davanti a lui,( la peccatrice che lava i piedi a Gesù) alle donne d’obbligo servire gli uomini mentre loro sono seduti a discutere, eppure difende Maria dalla accusa della sorella di non essere obbediente alla legge umana, ossia essere nate per servire gli uomini.

Alle donne non era concesso parlare agli uomini, dare loro degli ordini, insegnare e neanche pubblicamente testimoniare… eppure i suoi grandi testimoni sono donne.. come Maria Maddalena che vide prima Gesù risorto e da Lui fu mandata da Gesù a testimoniare la sua resurrezione agli uomini.

La stessa Maria la Madre di Gesù, si è distinta nella sua vita, per non aver accettato un ruolo che la relegava ai margini.. ma ha scelto con coraggio andando contro la cultura del suo tempo di seguire Gesù.

Ma la Chiesa ha innalzato altre donne che con coraggio, con poca sottomissione,  che si sono ribellate alla cultura dei loro tempi.

C’è Caterina d’Alessandria, una donna che con coraggio ha voluto studiare alla pari degli uomini, in una società che proibiva alle donne di studiare, si è ribellata alla famiglia che la voleva sposa di un uomo che non amava quando lei voleva dedicare la sua vita allo studio e al servizio di Dio. Questo suo coraggio, questa sua volontà di vivere la sua vita in libertà gli è costata la vita.. ma con lei la Chiesa ha innalzato a testimone ed esempio tante altre donne, ragazze vergini e innamorate di Gesù.. da Sant’Agata a santa Filomena, da Santa Cristina di Bolsena a santa Lucia… donne che hanno rifiutato di vivere un ruolo secondario tutto focolare e figli per dedicarsi all’amore di Gesù, ad accudire i poveri.

Come non ricordare Caterina da Siena che ha avuto il coraggio di affrontare il Papa per invitarlo a tornare a Roma, ma dovette combattere tenacemente la propria famiglia che ostacolava la sua vocazione religiosa.

Vogliamo ricordare Santa Giovanna d’arco, vi sembra che sia stata una donna remissiva e sottomessa… e si… sottomessa si… ma alla chiamata di Dio.

Potrei citare altre mille donne… che hanno lottato contro la mentalità del loro tempo per un ideale buono e giusto… ed questo che apprezza la Chiesa il coraggio di lottare per degli ideali più alti giusti e nobili.



Se qualcuno ha parlato di medio evo, dei tempi oscuri dell’umanità riferito ai secoli poco conosce la storia, poco conosce l’umanità, poco conosce l’antropologia.

Non è curioso che per secoli… che sono rare le donne al di fuori del mondo cristiano che hanno illuminato l’umanità con il loro sapere o con la loro arte?

Il cristianesimo, non è la religione della sottomissione e della remissione è quella che invita al coraggio e alla forza di combattere il mondo con le sue idee a volte disumane per realizzare un mondo migliore…

La Chiesa insegna che l'uomo e la donna 
non sono ciecamente sottomessi uno all'altro, 
ma che l'uomo e donna sono diversamente uguali, 
essi sono pari
diversa è la missione 
non c'è una gerarchia di sesso 
ma una diversità di mansioni e ruolo 
in una parità di dignità agli occhi di Dio.

lunedì 31 agosto 2020

una pillola velonosa nella Chiesa

Io conto poco.
Sono una voce nella folla che bisbiglia qualcosa.
Io avrei gridato liberalo... mentre la folla gridava Barabba Barabba.. chi mi avrebbe udito?
Io avrei gridato pace... quando la folla applaudiva festante alla dichiarazione di guerra... chi mi avrebbe udito?

La cosa più grave di questo pontificato così controverso con luci ed ombre... è quello che ai più sembra essere una cosa buona e giusta... modificare il Padre Nostro.

Il Papa ha detto : non è giusto dire, "non ci indurre i tentazione" e meglio dire "non abbandonarci nella tentazione.."
L ha detto il Papa... allora ecco che molti hanno deciso di loro iniziativa di cambiare ... il vangelo.
Qualcuno ha provato a fare delle obiezioni,  a scrivere articoli contrari a questa decisione, ma tutti sono stati messi a tacere...l ha detto il Papa.
Sono mesi che nelle parrocchie durante i vari rosari, durante le messe si sentono recitare le due versioni contemporaneamente creando una certa confusione.

Ho nel pc una versione di una Bibbia assai diffusa, che viene aggiornata ogni anno dalla casa editrice via internet.
Qualche giorno fa leggendo il vangelo di Matteo scopro che il Padre nostro è cambiato..non c è più non ci indurre in tentazione... ma non ci abbandonare nella tentazione.
Già, per cambiare la preghiera bisogna cambiare il testo del vangelo, la Bibbia... dopo 2000 anni il Vangelo viene cambiato.
Per 2000 anni sia nel vangelo di Matteo che in quello di Luca noi leggevamo: non ci indurre, adesso questo viene cancellato è il Vangelo viene cambiato in non ci abbandonare
Curiosamente anche in un antico testo precedente ai vangeli, quello che è stato il catechismo di base per alcuni decenni, "la Didache", il Padre nostro ricalca fedelmente la versione di Matteo e Luca.

Ossia abbiamo modificato dopo 2000 anni quella che è la preghiera per eccellenza del cristianesimo, quella che ci è stata insegnata direttamente da Gesù ..che la troviamo scritta nella Bibbia.. il Padre Nostro.

e per modificare la preghiera abbiamo modificato la Bibbia.

Ora il problema è:
è stata aggiustata la traduzione 
è cambiata l'interpretazione.

 

Già perché se è stata errata la traduzione... 
tutta la Bibbia potrebbe essere tradotta male... allora bisogna dare ragione a quanto dicono che la Bibbia è tradotta male..
e tutti linguisti cattolici che per secoli hanno studiato la migliore traduzione della Scrittura erano degli asini, perché la traduzione è fallace, ma finalmente è arrivato Papa Francesco ed abbiamo la corretta versione.

Se invece è cambiata l'interpretazione...
vuol dire che la Bibbia si può modificare per dargli una corretta interpretazione più moderna, così intere parti possono essere tagliate perché obsolete, corrette perché incomprensibili o vecchie.
Dopo che è stato modificato un passo importante dei vangeli, in due vangeli. Dopo che si è deciso che la Bibbia può avere nuove    
         interpretazioni, 
                    valutazioni, 
                            considerazioni... 

tutta la Bibbia si può :
aggiustare
modificare, 
ammorbidire, 
accomodare. ..


si è aperta una porta, che da lè si accede all'idea dell'ammodernamento, della revisione della scrittura, 
il portone dell'immutabilità della Scrittura è stato abbattuto

una pillola velenosa è stata messa nel cuore della Chiesa....

giovedì 27 agosto 2020

Diario di viaggio : San Giorgio Lucano



San Giorgio Lucano, è un antico paese della Basilicata fondato dagli albanesi in fuga o cacciati dai turchi mussulmani  in Albania, e poi questi sono stati cacciati a loro volta dal paese prendendo cosi il nome di Lucano.

Come per molti paesi della Lucania il santo protettore di San Giorgio è san Rocco, anche se il santo francese non è mai arrivato in questa zona d'Italia, eppure il suo culto è diffusissimo in questi paesi del sud Italia.


Viva il santo
Viva San Rocco

Arriviamo (io e mia moglie) a San Giorgio nella tarda mattinata e troviamo l'accesso al centro del comune chiuso, con due transenne di ferro.
Domandiamo a vari paesani se possiamo accedere oltre le transenne, chi dice "si", chi dice "no", poi mostro il mio permesso disabili (per approfittare della mia disabilità) a questo punto tutti  mi dicono: "Vai, vai".
Percorro per un tratto il corso deserto, quando a meta vedo sulla mia destra una piazza deserta e una sola auto nera parcheggiata, entro nella piazza e noto gente sul perimetro di essa al riparo nell'ombra di piccoli alberi o  dei cornicioni delle case.

Parcheggio a fianco alla macchina nera, mentre sto per scendere ecco avvicinarsi  un signore con indossò una maglietta arancio dove è scritto in bella evidenza: "Protezione civile"

Il signore si avvicina e gentilmente mi dice: "Lei non può parcheggiare qui" ed io, gli mostro il mio permesso degli invalidi e gli dico: "Sono un disabile, dove posso parcheggiare?"
Il signore mi dice: "Non saprei!"
Ed io: "se c'era un vigile all'ingresso del paese avrei chiesto a lui il permesso d'accesso e un posto dove parcheggiare, ma all'ingresso dove ci sono le transenne non c'è nessuno."
Il gentile signore mi dice: "Non abbiamo vigili in questo paese"
"Non avete vigili qui a San Giorgio?" esclamo io sorpreso.
"Eh già! l'ultimo è andato in pensione e non abbiamo fatto in tempo a fare il concorso per uno nuovo."


Un paese senza polizia urbana.
Un danno erariale incredibile.
Tutta l'amministrazione di competenza alla polizia urbana è ferma.
Niente multe, niente controlli, nessuno permesso... un paese immobile.

Viva il Santo
Viva San Rocco.

"Senta" mi dice l'uomo della protezione civile "parcheggi lì nell'angolo, che non da fastidio, tra un po' esce la statua del santo che sarà portato in processione alla Chiesa Madre al centro del paese vecchio."
Parcheggio l'auto.
In chiesa non si può entrare, tutti i posti disponibili (pochi causa covid) sono occupati e i fedeli  che non sono potuti entrare sono dispersi ai bordi della piazza in attesa dell'uscita del santo.
Chiedo informazioni all'uomo della protezione civile, il quale mi spiega che da lì a poco, finita la celebrazione eucaristica in corso, il Santo (la sua statua) uscirà dalla Chiesa e sarà portato con un piccola processione senza fedeli, alla chiesa madre posta al centro del paese vecchio, quindi la gente in attesa sulla piazza aspetta l'uscita del santo, e poi mi spiega il persoso che dovrebbe fare da li a poco.
Io e Nadia decidiamo di non aspettare sulla piazza l'uscita del santo ma di andare alla chiesa madre ed aspettare lì il santo, così nel frattempo visitiamo il paese.

Viva il Santo
Vita San Rocco

Saliamo per le vie del paese alla piazza della chiesa madre.
Ci sediamo su un muretto ed  attendiamo con pazienza.
Ci hanno raccontato la dinamica della festa, in mattinata grande celebrazione eucaristica nella chiesa in basso poi solennemente la statua del santo, in processione, viene portata alla chiesa madre. qui il santo viene posto in attesa.
Nel tardo pomeriggio altra celebrazione solenne con la presenza del vescovo e poi il santo sempre con solenne processione viene ricondotto alla Chiesa in basso.
Siamo seduti in attesa.

Si sentono dei "botti" , come quelli che si odono nelle notti di Capodanno, botti causati dalle bombe carta.
Un uomo affacciato ad un balcone ci dice: "sta uscendo il santo dalla Chiesa"
Domando: "scusi, quando impiega ad arrivare qui da noi?"
"Poco" ci risponde il signore al balcone.
Si sentono altri botti, sono i saluti del popolo al santo che esce sulla piazza.
Giungono da lontano le note note di una canzone da noi conosciuta ed iniziamo a canticchiarla: "E quando in ciel dei santi tuoi la grande schiera arriverà o Signor come vorrei che ci fosse un posto per me."
Sono le note di una piccola banda musicale che fa parte del corteo della processione.

Viva il santo
Viva San Rocco


La musica è sempre più forte, è sempre più vicina.
Ci sono cinque strade che confluiscono nella piazza, domandiamo al signore al balcone: "Da dive arriva la processione?"
"Di solito arriva da questa" indicandoci una via.
Invece ecco arrivare da un altra via le note della banda e la voce di un sacerdote che invita a pregare i fedeli affacciati alle finestre delle loro case, in considerazione che con il COVID non si può partecipare alle processioni.
Arriva trafelata da un'altra via una signora con delle grandi chiavi ben in evidenza tra le mani. Arriva ed apre un portone laterale della chiesa, ci appare subito che è l'incaricata ad aprire il portone della chiesa. 
ecco aprirsi il portone della chiesa ad apparire la donna, la si vede spalancare il portone inferiore e poi cerca di allungarsi verso la parte superiore del portone.
Dopo vari tentativi di arrivare al chiavistello che chiude la parte superiore del portone della chiesa, la donna scompare all'interno per tornare con una sedia, vi sale sopra, tenta di spostare il chiavistello... ma tutto inutile... non si  muove.

Cresce la musica, la processione è sempre più vicina.
Il santo è sempre più vicino.

La signora allora corre verso un uomo abbastanza alto, dovrebbe essere uno che conosce bene se senza tante cerimonie lo prende per la mano e lo strattona verso il portone.
L'uomo è abbastanza alto, sale sulla sedia e arriva benissimo al chiavistello e tenta di farlo scorrere... nulla... poi ecco dal nulla spuntare un martello nelle mani dell'uomo... due colpi secchi e il chiavistello scorre via... mentre ecco spuntare il primo figurante che accompagna il santo nella sua passeggiata verso la chiesa madre.

Viva il santo
Viva San Rocco

Alla spicciolata arrivano alcune decine di persone che si spargono lungo il perimetro della piazza.
Ecco arrivare il Santo, viva san Rocco.


Arrivano sulla piazza tre donne vestite di nero e tengono sul capo delle composizioni curiose fatte con le spighe di grano e poi ci sono due donne che portano una scatola in legno e vetro dove i paesani mettono le loro offerte in denaro per il santo.
ecco comparire sulla piazza un giovane prete con i paramenti sacri e sul capo una classica berretta da prete nera con sopra un pon pon, anch'esso nero. 
Sembra un prete uscito da libro di Guerreschi, quel prete con la sua berretta ricorda Don Camillo.
Ecco arrivare il santo su un baldacchino decorato con fiori e nastri, portato in spalle dai facchini di turno e chiude la la piccola processione un piccola banda musicale composta da solo 5 elementi o orchestrali

Viva il Santo
Viva San Rocco

Il giovane sacerdote ringrazia i presenti nella piazza per essere presenti alla passeggiata del santo e da loro appuntamento per le cinque del pomeriggio quando alla presenza del vescovo ci sarà una nuova celebrazione e poi il santo sarà riportato alla chiesa in basso del paese.
Poi il giovane sacerdote benedice tutti i presenti.

I portantini portano il santo all'interno della Chiesa, viene sistemato su un baldacchino preparato per l'occasione.
Escono tutti e richiudono il grande portone.
La piccola folla si disperde per le vie del paese.
la banda torna mestamente e stanca alla propria sede, o forse in qualche ristorante per un bel piatto di pasta al sugo di mollica.

La piazza è vuota,


Viva il santo
Viva San Rocco

Riprendiamo il nostro cammino e torniamo alla nostra auto parcheggiata nella piazza all'ingresso del paese.
è ora di pranzo
abbiamo un certo languirino allo stomaco, si parte alle ricerca di un ristorante....

venerdì 21 agosto 2020

Valsinni (notte 18 agosto)





    
 Dorme  Valsinni.
Il silenzio della notte è interrotto
        dal canto di un gallo                
                    e
        dall'abbaiare triste di un cane alla luna.

     Nei vicoli,
     stretti e scoscesi,
             aleggia
                il fantasma della Poetessa Isabella,
basta acuire l'udito,
ed ecco nel bisbigliare 
della brezza che scorre nei vicoli,
i versi della poetessa infelice.

        Son donna, e contra de le donne dico 
        che tu, Fortuna, avendo il nome nostro, 
        ogni ben nato cor hai per nemico. 
        E spesso grido col mio rozo inchiostro 
       che chi vuole esser tuo piú caro amico 
        sia degli uomini orrendo e raro mostro. 

Riemergono dalle ombre del passato,
le liriche in versi,
di una fanciulla  
offertasi  in olocausto
sull'altare 
dell'amore perduto e della poesia,
con Erato, compagna fedele.
Prigioniera,
di chi amare non sa cosa è,
il cui furore cieco spense la sua voce.

                In questa terra arsa e brulla,
                           strada di mezzo
                              tra regioni lontane,
                                    tra mare e monti,

                                                                                 tra passato e futuro.

ISABELLA 
(il suo fantasma peregrino)
ogni notte passeggia
nei vichi di Valsinni
con l'attesa struggente
di un nuovo rinascimento
    per la sua terra
   per la sua gente.






sabato 8 agosto 2020

Le nascite delle nostre vite

  Cari Giovanni e Alessandra 



Mentre il vostro parroco don Federico era impegnato 

Aggiungi didascalia

nella sua omelia battesimale, piena di enfasi e teatralità, ma ricca di contenuti mi sono venuta alla mente alcune cose che avrei voluto dirvi io in questa occasione speciale.

 

Giugno 2019

La nascita della vita.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  (Lc 1.26ss)

 

Maria ripiena di Spirito Santo … rimase incinta

 Tra milioni di spermatozoi, presenti nel liquido seminale, solo uno, quello che arriva per primo all'appuntamento con l’ovulo in attesa avrà la soddisfazione di fecondarlo.

Uno solo.

Nel momento che il velocissimo spermatozoo, che supera l’ultima barriera di difesa, entra nell’ovulo… inizia la vita.

In una frazione di secondo inizia la vita.

In quel momento che un solo spermatozoo feconda l’ovulo … noi nasciamo alla vita.

 

Si nasce nel ventre di una donna.

Si nasce nel cuore di una madre.

 In quel preciso momento, in quel incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo viene deciso tutto…

Il sesso

Il colore della pelle, degli occhi, dei capelli

La forma del naso e della bocca.

Anche il carattere iniziale.

In quel momento viene deciso tutto

Si nasce alla vita.

 

1 aprile 2020

La nascita al mondo

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. (Lc 2,6)

 

Quando giunse il tempo del parto e si era in tempo di Covid, Giovanni accompagno Alessandra all'Ospedale Cristo Re. Qui nacque Luca.

Quando giunge il tempo, ogni donna gravida dà alla luce il figlio che porta in grembo

Ed ecco la seconda nascita… si nasce al mondo.

Quando l’aria entra nei polmoni del bimbo e questo per il dolore del primo respiro piange .. si nasce al mondo.

 

Quando l’uomo entra in contatto con il figlio, che esso sia maschio o femmina non importa, nel suo cuore nasce il figlio… con la seconda nascita si nasce nel cuore del padre.

 

La nascita al mondo.

Per nove mesi circa, la nascita è un atto privato della mamma.

La mamma lo sente, lo vive, lo nutre.

Percepisce il suo respirare, il battito del suo cuore.

Lo sente muovere nel suo ventre e lo accarezza con amore

Il padre è lontano dal figlio in questi nove mesi di gestazione, lo percepisce come un idea, in senso astratto del fatto, non riesce a concretizzarlo materialmente.

Suo figlio è nascosto, è riparato nel ventre della madre che vive già di lui, con lui.

Ecco il momento sublime … quando il figlio arriva nelle braccia del padre…

ecco sbocciare l’amore del padre quando c’è il contatto visivo, tattile e olfattivo…

Il padre lo vede ne distingue finalmente i contorni, le forme i colori

Il padre sente il calore, percepisce la morbidezza della carne ne gusta delle sensazioni tattili

Il padre percepisce il profumo del figlio che sa

di purezza,

di castità,

di verginità,

di innocenza.

 Quando il figlio arriva per la prima volta nelle braccia della madre, ella già lo conosce e quello che vede è la conferma di quanto ha immaginato nei nove mesi di gravidanza.

Per il padre non è cosi, quell’ emozione del primo incontro e travolgente non c’è nessuna sua immaginazione che si avvicini minimamente a quanto prova al primo incontro con il figlio.

Per lui tutto è nuovo, tutto è da scoprire,  tutto è da vivere.

 

Il figlio diviene così uno dell’immensa umanità di questo mondo.

Il figlio non è uno zero di un numero immenso, esso è un uno di un immenso numero di numero uno.

Non c’è un altro uguale a lui,

        forse simile,

                forse somigliante o rassomigliante,

                      Analogo, corrispondente, affine,

non c’è ne un altro uguale.

 

Quel figlio, quel nostro figlio, quel figlio che ci è nato è un pezzo unico.

Non è raro, è unico,

Non c’è ne un altro uguale a lui,

Ecco perché come genitori ci dobbiamo prendere cura di lui:

Perché lui ha un VALORE inestimabile.

 

Dio ci ama come un Padre e ci dice:

Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, (Is 43,4)

 

Dio ci ama come un Padre  e ci invita anche a noi ad amare i nostri figli come lui ama noi e non dimentichiamo di dire ai nostri figli: Perché tu sei prezioso ai miei occhi.

 

In quel giorno in cui la madre dice al Padre ecco tuo figlio, ecco nostro figlio, noi nasciamo al mondo.

 

 

1 agosto 2020

La nascita alla comunità

 

Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». (Mc 1,9)

 

Ecco Gesù inizia la sua vita pubblica dopo essere andato da Giovanni il Battista.

Il giorno dopo il battesimo di Gesù, Giovanni il Battista dirà ai suoi discepoli, vedendolo passare “Ecco l’Agnello di Dio” (Gv 1,35) ed alcuni di essi lo seguirono.

Il battesimo di Gesù è un atto pubblico, con esso Gesù inizia la sua vita pubblica ed inizia la sua missione.

Nel mondo ebraico c’erano dei passaggi pubblici ben precisi stabiliti dall’età, all’età di 30 anni un uomo ebreo diventava adulto e poteva pubblicamente insegnare, Gesù inizia la sua vita pubblica con gesto preciso, si reca da Giovanni per farsi battezzare.

Il messaggio di Gesù ha una doppia valenza, come ha una doppia valenza per noi il nostro battesimo:

Nascere alla vita comunitaria

Consacrare la nuova vita a Dio

 

Nascita alla comunità.

 

Con il Battesimo avviene una nuova nascita, diverse dalle prime due ma socialmente fondamentale nato prima nel cuore, nasciamo alla vita comunitaria, nasciamo alla vita sociale.

Con il Battesimo la nascita esce dal privato della madre e del padre per divenire un atto comunitario.

Il Bimbo

nato prima nel cuore della madre è nato alla vita.

È nato poi nel cuore del padre, è nato al modo

Con il battesimo

nasce nel cuore della comunità

entra nella comunità cristiana

entra nella società degli uomini.

 

I genitori presentano il figlio alla comunità e lui attraverso il rito del Battesimo entra nella comunità dei salvati… il figlio cessa di essere il figlio privato ma diviene il figlio della comunità ma… ai genitori rimane:

      Il compito

        Il dovere

          L’onere

            L’onore

              L’incombenza

                Il privilegio

 

di educare il figlio e di preparalo alla sua nascita personale quando prende la consapevolezza di nascere in Cristo Gesù.

Quando il figlio divenuto adulto, prende la sua consapevolezza di morire alla vecchia vita di peccato e rinascere ad una nuova vita in Cristo.

E di questa nuova rinascita in Gesù noi non sappiamo quando accadrà… neanche se  mai accadrà… c’è solo la speranza nel nostro cuore che come questa c’è stata nella nostra vita, possa esserci un giorno nella loro vita.

 

In questo cammino di educazione, di formazione, di crescita del figlio, la comunità non può essere esclusa… anzi nel bene o nel male essa ha un ruolo molto importante presente, fondamentale…

Noi tutti siamo all'interno di una realtà educante nel bene o nel male… la comunità degli uomini,

 

Oggi giorno, i nostri figli vivono all'interno di una serie di comunità educanti e diverse tra loro ed alcune di esse sono in contrasto tra di loro, in antitesi tra esse

 C’è la comunità familiare composta da genitori, nonni, zii, cugini… e non sempre tutte questi parenti sono in accordo tra loro sui valori da condividere e da trasmettere

C’è la comunità scolastica… dall’asilo alle scuole superiori.. dove molti insegnanti si sentono più educatori che insegnanti e i compagni di classe che svolgono anch’essi un ruolo educante.

C’è la comunità parrocchiale dove spesso ci sono modi diversi di vivere la fede… e molti mettono in crisi sul vero culto da dare a Dio.

 

Ma il compito primario di educare i figli è… è rimane quello dei genitori.

Ai genitori tocca il compito primario di educare alla vita, alla fede, alla relazione con gli altri… è il dramma dei nostri giorni che molti genitori hanno rinunciato a questo compito e dovere delegando ad altri l’educazione dei propri figli.

 

Consacrare a Dio

C’è una altro punto, una altra valenza di cui tenere conto nel nostro Battesimo, come per il Battesimo di Gesù.

Gesù facendosi battezzare da Giovanni Battista si immerge nell’acqua del Giordano quell’immersione rappresenta una morte, quando scendiamo nell’acque sotto le acque noi rimaniamo senza aria e questo ci porta alla morte, ma nel momento dell’emersione noi torniamo alla vita, ad una nuova vita.

 

Gesù muore a se stesso, alla sua volontà.

Gesù muore alla vita passata per accettare una nuova vita

Gesù rifiuta la sua vita ed accetta la nuova vita che lo porterà sul monte Calvario.

E quando Gesù riemerge dalle acqua accettando la nuova vita… ecco una voce venire dal cielo: “Ecco il mio figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”

 

Un giorno una ragazza mi disse: “Vi sembra giusto che quando ero piccola mi avete segnato con qualcosa di incancellabile, che mi segna per tutta la vita”

Ed io gli dissi: “ qual è questo segno?”

E lei : “il Battesimo, mi avete segnato e questo non si cancella più. Come lo vorrei cancellare”

C’è un movimento che si chiama lo Sbattezzarsi, ossia rinunciare alla Chiesa cattolica farsi cancellare dai registri della Chiesa cattolica… in fondo è rinunciare ad essere popolo di Dio, rinunciare a Dio nella nostra vita… ma questo gesto può cancellare il segno del battesimo sulla nostra anima?

 

In teoria il battesimo da solo non basta per far parte del popolo di Dio ad esso fa seguito il sacramento della Confermazione o della Cresima… sacramento che viene amministrato quando il figlio ha l’età di comprendere e di fare la sua libera scelta.

 

Il battesimo è la volontà di noi genitori  che lui faccia parte come noi del popolo di Dio. Poi verrà il tempo della sua scelta, della sua volontà di essere membro del popolo di Dio.

 

nel Battesimo siamo consacrati dallo Spirito Santo. La parola “cristiano” significa questo, significa consacrato come Gesù, nello stesso Spirito in cui è stato immerso Gesù in tutta la sua esistenza terrena. Lui è il “Cristo”, l’unto, il consacrato, i battezzati siamo “cristiani”, cioè consacrati, unti  .  (omelia di Papa Francesco 15 gennaio  2015)

 

Noi nel Battesimo presentiamo a Dio nostro figlio, affinché lui lo benedica.

Noi nel Battesimo chiediamo a Dio di prendersi cura del nostro figlio.

Noi nel Battesimo affidiamo a Dio nostro figlio.

Di fatto nel Battesimo noi consacriamo a Dio nostro figlio.

 

Consacrare !

Vuol dire destinare qualcuno o qualcosa ad una divinità, renderlo a lui sacro.

Quindi nel Battesimo noi consacriamo nostro figlio a Dio.

 

Ma… lo facciamo rinunciando prima a tutto ciò che è contro il nostro Dio, ciò che a lui non è gradito.

Da qui le rinunce battesimali,

Volete consacrare vostro figlio a Dio?

Allora dovete rinunciare a tutto ciò che non appartiene a Dio, tutto ciò che a lui non è gradito:

Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio
Rinunciate alle seduzione del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?

 

La consacrazione a Dio

Il nostro Battesimo

La vita nuova in Cristo Gesù

                               passano tutte per la rinuncia a Satana e alle sue seduzioni.

 

Con il Battesimo Dio si prende cura di nostro figlio ed ecco che i nostri progetti, i nostri sogni, i nostri desideri debbono svanire come nebbie al mattino e lasciare spazio ai progetti, ai sogni, ai desideri che Dio ha sul nostro figlio.

Da questo momento dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere nostro figlio…

Con il Battesimo mettiamo nostro figlio nelle sue mani, lo consacriamo a lui e lui lo riaffida a noi affinché noi ci prendiamo cura di lui.

 

Riabbracciandolo dobbiamo:

Vederlo con gli occhi di Dio

Sognare il sogno che Dio ha per lui

Crescerlo come figlio di Dio.

 

Dobbiamo crescerlo nella fede in Dio, prepararlo per il giorno in cui ci sarà in lui una nuova rinascita, quella nello Spirito Santo.

 Fino al giorno del Battesimo siamo noi che abbiamo scelto per lui, deciso per lui, ma verrà il giorno in cui sarà lui che dovrà scegliere e decidere della sua fede.

 Nel giorno della nostra cresima, siamo noi che abbiamo deciso di scegliere di seguire Gesù, di abbracciare quella che è la fede dei nostri genitori.

Quando sarà gli amministrato il sacramento della Cresima o della Confermazione dovrà essere così maturo e cosciente di scegliere pienamente la nuova vita,

 Quando Gesù si presenta a Giovanni Battista, Egli fa la sua scelta:

   Morire (immergendosi) alla vita passata per rinascere (emergendo) ad  una nuova vita.

                                          Una vita da vivere per Dio.

 

Dobbiamo preparare nostro figlio a svestirsi dell’abito vecchio per rivestire l’abito nuovo che ci rinnova per una piena conoscenza di Gesù Cristo.

Perché tutti noi siamo chiamati a rinascere pienamente nello Spirito Santo.

 

Questo è il mio augurio per voi:

 Che dopo la nascita alla vita,

la nascita al mondo,

la nascita alla comunità,

possano i vostri figli,  incontrare il Dio della vita,

ed arrivare a nascere nello Spirito Santo,

ad immagine di Gesù Cristo nostro e loro Signore.

 

Possano Raffaele e Luca dire:

eccomi Signore,

rinuncio al mondo con le sue lusinghe,

le sue illusioni e le opere della morte,

Alla via del peccato

Eccomi Signore

Ed accetto la nuova vita che tu mi offri

Una vita nella pienezza del tuo Santo Spirito.