Ci penso…
Ci penso…
Ci sto pensando…
Ci ho pensato…
Non mi dimetto.
Non mi dimetto!!!!
Ennesima farsa da commedia dell’arte.
Neanche Goldoni avrebbe fatto di
meglio.
Ma qual è il senso di questa
iniziativa?
La più lampante sembra essere quella
di mettere in difficoltà il suo partito.
Cosa ho detto.. il suo partito?
Fa una campagna elettorale basata solo
sulla sua persona.
In nessuna foto, manifesto, immagine
il suo volto è legato al PD… chi ha
vinto è lui, non il partito.
Lui è la nuova politica, lui è il nuovo
che avanza, lui è il futuro, il Pd, la sua lista civica sono solo il contorno,
lui è il nuovo Re di Roma.
Così per tutto il mandato il
consiglio comunale o meglio l’Assemblea Capitolina è considerata un appendice
fastidiosa, con quel Pd che chiede maggior presenza nel governo della città.
Lui è il Re è basta.
Con la Giunta, tira dritto senza
ascoltare nessuno.
Quando scoppia il caso di Mafia Capitale
lui è innocente, la colpa è del PD e di Alemanno. In fondo la colpa e del partito
che è marcio lui non centra nulla.
Lui è il Re è basta
Quando scoppia il caso delle multe, è
chiaro che è un caso di lesa maestà, come si può pretendere di far pagare le multe al sovrano, si sa che
il Re è al di sopra della legge.
E poi e colpa degli hacker..
Lui è il Re è basta
Lui è il Re è basta
Come può una signora rivolgersi al
lui, deve avere dei neuroni non sincronizzati.
Come può la destra fare opposizione,
deve tornare nelle fogne, deve marcire nelle regie galere.
Lui è il Re è basta.
Come si permettono di non dargli la
presidenza dell’Anci e di darla a Fassino, pensare ha trascurato l’emergenza di un
diluvio su Roma, per andare a ricevere una corona che non gli è stata data,
Lui è il Re è basta
Come si permette il santo Padre di non
riceverlo quando lui si scomoda di andare a Philadelphia e poi come si permette
di rispondere a domande sui di lui.
Lui è il Re è basta.
Come si permettono di andare a controllare con chi stava a cena,
chi erano i suoi ospiti, quanto spendeva e chi pagava.
E poi la colpa è dei suoi segretari
che non leggono l’agenda.
Lui è il Re è basta.
Non deve essere iscritto ad un
partito, neanche a quello a cui dovrebbe fare riferimento, infatti salito al
potere non ha rinnovato la tessera.
No sig Marino, lei era semplicemente
il Sindaco e
non il RE.
Doveva avere rispetto:
per il suo partito che lo ha eletto
per i suoi alleati in Assemblea Capitolina che lo
appoggiano
per i suoi avversari politici perché rappresentano
l’altra metà di Roma
per i cittadini romani che pagano
salate multe per una viabilità assurda
per i contribuenti romani che pagano
le tasse per pagare il suo stipendio
per i cittadini che sono vivono in
città invivibile per violenza, per essere i più tassati d’Italia, di pagare il prezzo di essere la Capitale d’Italia, per le
politiche cittadine incompiute da lei e suoi predecessori, per la crisi economica che ha
impoverito le tasche.
per il Santo Padre, è per il suo
ruolo di importanza mondiale
per i suoi collaboratori stretti
messi alla berlina
per i dipendenti capitoli che lavorano per lei, per la sua giunta, per
la sua maggioranza bistrattati e impoveriti.
Doveva essere SEMPLICEMENTE il Sindaco
no il Sovrano.
Adesso il Re pensa, che 4 000 amici
interessanti alle loro poltrone siano la volontà popolare, e questo succede
solo ai sovrani autocrati che perdono il senso della realtà, che si
auto convincono di verità che sono solo bugie, la realtà ahimé e ben altra.
I romani hanno detto basta,
basta alle bugie,
basta alle comparsate
basta alla mancanza di rispetto
basta all’assenze di governo
basta alle soluzione pasticciate dei problemi
basta ad una gestione di Roma confusionarie e senza progetti
basta ad una Roma, poco romana
Roma, ha detto basta, sig. Sindaco…..