Peccato che Goldoni sia nato nel 1707 e non nei nostri giorni. Un vero
peccato, chissà quanti spunti avrebbe trovato nei nostri giorni, per le sue
commedie.
Ma anche gli autori dell’operetta avrebbero trovati tanti spunti in
questo mondo moderno, dove la farsa regna sovrana.
Un vero peccato.
Peccato che i nostri comici moderni, così bravi nei loro monologhi
comici –ironici non si impegnano in testi teatrali, ispirandosi al mondo
moderno, alle storie farsesche di certi politici italiani.
Attori comici, come Battista, Giuliani, Brignani e molti altri, capaci di scrivere dei
bellissimi monologhi pieni di comicità e ironia, ispirati alla vita di tutti i giorni
non si impegnano a scrivere dei testi teatrali dove i protagonisti sono i
signori e servi dei nostri giorni, i politici, giornalisti e povera gente. Ma forse
lo hanno fatto e io non l' ho saputo.
Comunque veniamo alla farsa del sindaco di Roma e la storia di andare in
bicicletta.

Arrivano loro da fuori e dicono bisogna andare in bicicletta. Così il
primo giorno di lavoro, il nuovo sindaco, si fa fotografare mentre raggiunge il suo posto
di lavoro, il Campidoglio, scortato da due vigili sorridenti, con un bel casco
protettivo, in una tenuta o meglio divisa balneare.
Nella foto si vede come il sindaco Marino stia facendo un sforzo
incredibile, in giacca e cravatta. Pedala in piedi, segno che sta facendo un
enorme sforzo in un tratto di salita. Eppure il tratto di strada e breve, forse
duecento metri.
Ma se fosse comodo andare in bicicletta, su 4.000.000 di abitanti che
siamo a Roma quanti andrebbero a lavora durante la settimana in bicicletta?
Non è che i romani, non amano la bicicletta, anzi al contrario. C‘è molta di gente che sabato e domenica prende la bici e se ne va a passeggio là
dove si può andare in bici. Lì trovi in certi posti dove è sicuro andare in bicicletta,
all’interno dei parchi, sulle piste ciclabili. In questi luoghi è pieno di romani che pedalano.
I miei stessi figli, quando erano più giovani nei pomeriggi d’estate
se andavano in bicicletta per le stradine di campagna della periferia romana. E
stavano fuori in bicicletta fino all’ora di cena.
Ma da lunedì a venerdì andare
per Roma, pedalare nel centro di Roma è pura follia. Si rischia la vita.
Pedalare dentro Roma, sopra i sanpietrini, specialmente quando non si
più lucidi per la stanchezza del lavoro, specialmente quando è bagnato per la
pioggerellina improvvisa, per non parlare di quando piove a dirotto, specialmente
in mezzo ad un traffico impazzito, specialmente quando la strada è tutta un
saliscendi, è cosa pericolosissima.
Se era conveniente andare in bicicletta, i romani ci sarebbero andati.
Infatti quando era conveniente andare in bicicletta, quando i romani erano
obbligati ad andare in bicicletta per recarsi a lavorare, non c’era casa che
non aveva una bicicletta appesa davanti alla porta di casa.
Come non ricordare il famoso film di De Sica, pluripremiato, “Ladri di
Biciclette” ambientato nella città eterna, in una Roma, dove i romani erano
costretti ad andare in bicicletta. Dove la bicicletta era un valore, che voleva
significare vita o morte, lavoro o disoccupazione.
Quando ero ragazzino, ricordo di una bellissima gita in bicicletta.
Mio zio che la usava regolarmente per andare a lavoro, specialmente quando
faceva il turno di notte al molino Pantanella, mi caricò sulla canna della
bicicletta e scortato da mio fratello e mio cugino, tutte due in bici, mi
portarono al giardino zoologico.
Uno dei miei ricordi più belli di quando ero fanciullo è proprio
legato all’andare in bicicletta.

Oggi giorno, il romano, può fare meno di andare in bicicletta, è troppo
pericoloso, poco conveniente ed eccessivamente faticoso.
Comunque il sindaco dopo aver fatto lo “sbruffone”, andare a lavorare
in bici, considerata la fatica che ha fatto, ha pensato bene di vendere la sua
bella bicicletta rossa fiammante, comprata per l’occasione e di acquistarne una
a motore.
Una di quelle che hanno i due vigili sorridenti della scorta, che sembrano pedalare senza fatica su per via della Rupe Tarpea. Una di quelle che all'interno del tubolare c'è un piccolo motore elettrico che aiuta a pedalare.
Una di quelle che hanno i due vigili sorridenti della scorta, che sembrano pedalare senza fatica su per via della Rupe Tarpea. Una di quelle che all'interno del tubolare c'è un piccolo motore elettrico che aiuta a pedalare.
Solo per la cronaca, comunque il
sindaco ha venduto la sua bici all’asta, per 1700 euro, i cui soldi sono andati
in beneficio degli “sportelli
SOS giustizia dell'Associazione Libera di Don Ciotti”, un’azione assai lodevole.
Signor Sindaco, noi romani, che conosciamo bene la nostra città, che amiamo la nostra città e sappiamo bene cosa significhi andare in bicicletta per la città, non abbiamo bisogno di queste scene da commedia dell’arte.
Signor Sindaco, noi romani, che conosciamo bene la nostra città, che amiamo la nostra città e sappiamo bene cosa significhi andare in bicicletta per la città, non abbiamo bisogno di queste scene da commedia dell’arte.
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