Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

martedì 24 settembre 2013

Roma.. ti amo però...



Roma  25/09/2013
Egr.  Presidente della Roma Calcio sig. Pallotta.

               Vengo a scriverle per  raccontarle la mia impossibilità nel fare un abbonamento per vedere la mia squadre del cuore tutte le domeniche dal vivo.
Le scrivo per sommi capi la telefonata che ho fatto alla vs società  per chiedere informazioni al fine di fare un abbonamento.
Io: pronto
As.Roma:  Ufficio abbonamenti As Roma
Io: buongiorno, vorrei avere delle informazioni per  fare un abbonamento.
ASroma: dica pure.
Io: sono un disabile e vorrei sapere se ci sono dei posti riservati ai disabili nei distinti sud, in quanto sono disabile e non posso arrivare nelle file in alto, o perlomeno scalare la tribuna.. avrei bisogno di un posto nelle file in basso, senza bisogno di fare le scale.
Asroma: no, non abbiamo posti riservati ai disabili, i posti riservati ai disabili sono solo in Tribuna Tevere.
Io: certo, ma nei distinti il prezzo e di 400€ e nella Tribuna Tevere e di 860 €
As roma: no in Tribuna Tevere il costo dell’abbonamento per invalidi e di 360 €…
Io: ma per avere l’abbonamento in Tevere a costo ridotto per invalidi (come è scritto nel sito) bisogna essere non deambulanti (quindi stare in carrozzella)  o invalidi al 100%. Io per sfortuna sono deambulante, anche se con difficoltà in quanto devo usare un paio di stampelle e per camminare e poi sono solo disabile (ops volevo dire invalido) al 80%. Quindi non ho diritto all’abbonamento scontato?
Asroma. E già, purtroppo sono queste le condizioni.
Io: io chiedo solo di avere un posto comodo in Distinti sud, non dovere salire le scale in quanto sono disabile e per camminare devo utilizzare necessariamente un paio di stampelle o canadesi e mi è difficile salire le scale con il rischio di cadere ad ogni gradino per la pericolosità per i disabili della scala d’accesso.
Asroma: ci dispiace, non possiamo accontentarla, in distinti sud non abbiamo posti riservati ai disabili e nella sua situazione fisica non ha diritto all’abbonamento scontato in Tevere…
Io: quindi non posso fare l’abbonamento?
Asroma: giusto.
Grazie Roma… che ci fai piangere per l’emozione di amarti davanti alla Tv… grazie Roma.

Silvano Mecozzi.

giovedì 19 settembre 2013

Una via ad Allende... ma anche a Nagy e a Svoboda.



Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non perde occasione di mettersi in mostra e di conquistare le pagine della cronaca cittadina con iniziative che possiamo considerare “BAGATELLE”, mentre siamo in attesa di sapere cosa fare per questa città nei prossimi mesi, oltre che pedonalizzare mezza città…

Ed ecco, che nel giorno del drammatico anniversario dell’undici settembre, un giorno tragico  per la storia dell’umanità, il giorno del crollo delle Torri Gemelle, che casualmente è  anche giorno della memoria dell’assassinio di Salvador Allende, il sindaco trova importante dare risalto al fatto che Roma non ha una strada dedicata alla memoria del presidente cileno. È un fatto di una certa rilevanza, Roma non ha una via dedicata a Salvador Allende. Un fatto strano. Come mai dopo 40 anni dalla morte e 20 anni di governo di sinistra non c’è una via dedicata al presiedente cileno?
Come mai la sinistra si è dimenticata di  uno dei suoi eroi?
Comunque trovo giusto, bello e corretto, dedicare una via della città alla memoria di un uomo che è morto lottando per la libertà, ucciso dall’esercito cileno, guidato da Pinochet, impegnato in un golpe reazionario, del quale sappiamo con certezza che l’ispiratrice fu la CIA, statunitense.
Un uomo eletto democraticamente dal popolo, vittima di un colpo di stato di matrice militare e fascista.
 

Io non mi limiterei ad mettere una semplice tabella ad indicare la via, con il nome della grande presidente socialista, metterei anche una bella targa in stile romano, ossia in marmo o travertino scritta con i caratteristici caratteri romani, in cui scriverei la storia di questo uomo straordinario. La data di nascita, i dati salienti della sua vita e il motivo della sua morte. Perché per ricordare un grande uomo, non basta mettere una tabella con il nome e il cognome e dati di nascita e morte, ma dobbiamo ricordare a chi passa e legge  chi è stato e come la sua luce ha illuminato la nostra umanità.


Ma, dobbiamo però ricordare anche altri uomini che hanno dato un senso alla loro vita, lottando contro le ingiustizie, per la libertà, contro la barbarie e le violenze e le oppressioni di poteri dittatoriali.
Roma, in questi non si è dimenticata solo di Allende, ma anche di Imre Nagy, leader degli ungheresi, Alexander Svoboda, rifomista cecoslovacco tutte e due hanno lottato contro la dittatura dell’imperialismo comunista. La loro lotta, i loro sacrifici sono stati meno importanti ? Hanno avuto meno valore di quello di Allende?
Io non credo. Ogni azione compiuta per la giustizia e per la libertà ha lo stesso peso, lo stesso valore.



Roma, non si deve limitare a dare lustro ad uomini che sono stati da una parte o dall’altra della barricata, Roma, città eterna, città millenaria, città al centro della storia dell’occidente, città cuore del cristianesimo e capitale del cattolicesimo,  si deve innalzare a città di pace.

Roma si deve rialzare al suo ruolo di farò per l’umanità a capitale morale, spirituale e intellettuale dell’Italia. intera. I suoi amministratori devo sentire il peso e la responsabilità che la storia gli dato in eredità.
Quindi deve dare lustro a tutti coloro che hanno  e  lottato contro le ingiustizie, le oppressioni e per la libertà dei popoli, senza guardare a quale colore politico appartenesse.

Nagy, Svoboda, Allende, anche se avevano idee politiche diverse avevano in comune il desiderio di libertà e di giustizia per il loro popolo.
Roma deve divenire in futuro luogo di incontro e di pace.

giovedì 5 settembre 2013

fuori da ogni logica ... IL PDL chiede di firmare per i referendum dei radicali



Che dire.. mentre ero impegnato con il mio giochino su facebook, ecco apparire nella barra inferiore l’appello del PDL a firmare i referendum proposti da Pannella e dai Radicali sulla giustizia.
E'  scioccante la cosa.
Normalmente o almeno è usuale, che raccolgono le firme per indire un referendum, quelle forze politiche che sono fuori dal parlamento o per  lo meno non hanno i numeri parlamentari per far approvare o abrogare una legge.
Così nel passato i radicali, che erano quattro gatti e fuori da parlamento, raccoglievano le firme per indire i referendum (come non ricordare il divorzio e l'aborto)  e poi forti della vittoria delle urne costringevano i governi dell’epoca o a fare leggi nuove o ad abrogare leggi sgradevoli al popolo.

Lo strumento democratico del referendum, usato con genialità in passati dai radicali, serve a creare opinione pubblica, ad aprire un dibattito traversale che costringe i parlamentari a prendere coscienza su cosa vuole il popolo sovrano su determinati argomenti.

È cosa buona e anche giusta indire referendum, e i radicali ancora una volta usano lo strumento dei referendum per far riflettere il governo e suoi membri sul problema della giustizia in Italia. Loro sono fuori dalle grandi logiche del governo dalle fonti di potere e decisionale e cosi come in passato stanno  usando lo strumento referendario per far abrogare o far fare nuove leggi sul tema giustizia.
Ma Berlusconi e il PDL sono al governo, e lo sono da anni, che senso per loro andare a sottoscrivere la richiesta di referendum? Non è più logico portare le richieste del Radicali all’interno del parlamento, aprire un dibattito per modificare o abrogar le leggi sulla giustizia.
       
Se Berlusconi e soci credono nell’idee di fondo dei radicali, perché non se ne fanno carico all’interno del parlamento?
Così non spenderemo i soldi dei referendum e in tempi più brevi avremo nuove leggi sulla tema giustizia. Perchè asspettare tutto l'iter per indire un referendum? 
Raccogliere le firme, mandarle agli uffici preposti alla conta della validità delle firme, poi verificare se c'è la giuridita o validita per indire il referendum, poi fare tutta la campagna referendaria, poi verficare il risultato e poi il governo si prendere carico dell'argomento refenderio.
Ma se il PDL domani si riunisce e prepara un testo di legge in relazione alle domande del referendum dei radicali, non si fa prima e si spendono meno soldi.

È paradossale questa richiesta di firme  da parte del PDL.  Inoltre per loro


firmare questa richiesta di referendum vuol dire bocciare le leggi che loro hanno scritto, difeso in parlamento, legiferato e approvato. Cioè la mano desta non sa cosa ha fatto la sinistra o viceversa.

Boh…

Intanto per leggere l’annuncio.. ho perso la partita.