Quando ero ragazzo, ricordo, che nella recita del credo si diceva: credo la Chiesa una Santa Cattolica apostolica romana
Quel “romana” stava ad indicare quale Chiesa eravamo, quella che aveva al vertice della sua struttura il vescovo di Roma.
Era un identificarci dalle altre Chiese cristiani quali… ortodosse, anglicane, luterane ecc. ecc.
Poi la parola romana è stata tolta, così ad indicare la chiesa che fa capo al vescovo di Roma è rimasta la parola, o la denominazione: cattolica
Cosa vuol dire cattolica?
Cattolica deriva dal greco che vuol dire: universale
La prima persona che uso questa parola: cattolica, riferita alla Chiesa fu Sant’Ignazio di Antiochia.
Siamo nel primo secolo D.C.
Sant’Ignazio di Antiochia, sembra fosse il secondo vescovo di questa città, successore di Pietro e si anche dice che la sua conversione fu frutto della predicazione di San Giovanni l'apostolo, quindi era un convertito della prima ora della Chiesa nascente.
Intorno all'anno 100, ( quando San Giovanni forse era ancora vivo), fu arrestato e portato in catene a Roma; durante questo lungo calvario che da Antiochia lo portò nella capitale dell'impero romano per essere processato e condannato e morte, scrisse delle lettere hai cristiani di sette città, si può dire che queste lettere sono il suo “testamento spirituale”.
Nella lettera che scrisse ai cristiani della chiesa di Smirne scrive:
Dove compare il vescovo, là sia la comunità, come là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica[1]
Possiamo rileggere il brano di Ignazio di Antiochia modificandolo: dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa universale.
Interessante che questa idea della “Chiesa universale” è già presente nella chiesa nascente.
In questa breve frase c'è nascosta anche una polemica con la realtà ebraica.
Negli anni del martirio di Ignazio. lo scontro teologico e filosofico tra religione cristiana nascente e la già presente ebraica è ancora molto forte.
Infatti siamo nei primi decenni della Chiesa nascente essa sta prendendo vita, si sta espandendo e i primi fedeli molti vengono dall’ebraismo
Infatti a Gerusalemme e dintorni : la passione, la morte e resurrezione e di tutto ciò che riguardava Gesù era ancora molto fresco nella memoria collettiva della città.
Cosa ci dice Sant’ Ignazio di Antiochia, dove c'è una comunità riunita intorno ad un vescovo nel nome di Gesù Cristo lì c'è la chiesa universale.
Ci dice che dove c'è un'assemblea (chiesa) riunita intorno alla figura di un vescovo c'è la presenza di Gesù Cristo, e questo evento la lega a tutte le altre chiese disperse sulla terra.
Sappiamo che nel mondo ebraico, quello giudeo-galileo, c'era un solo luogo dove si poteva rendere culto a Dio ed era il tempio di Gerusalemme.
Dovremmo ora ricordarci quello che dice Gesù alla samaritana… Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.
Questa è una delle novità che distinguono il cristianesimo dall’ebraismo che:
È interessante notare, come dopo la Resurrezione fino all’Ascensione, Gesù non è stabilmente presente tra gli apostoli, ma appare loro in diversi momenti mostrando la sua presenza, ma le sue apparizioni, sono sempre a gruppi di persone.. riuniti nel suo nome:
le pie donne nei pressi della tomba
gli apostoli chiusi nel cenacolo
i discepoli in cammino verso Emmaus
gli apostoli sulle sponde del lago di Tiberiade
e come dice San Paolo: In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.[3]
Preghiera comunitaria .. realizza la presenza.
Molte volte quando si parlò di religione, di chiesa, con amici che sono poco o niente frequentanti, mi dicono con una certa saccenza: io non ho bisogno della Chiesa, posso pregare ovunque, in casa, in montagna…
Certo che se siamo:
su monte e vediamo la bellezza della montagna
o in riva al mare accarezzati da una brezza al tramonto
o stiamo passeggiando in sentiero di campagna tra biancospini e prugnoli selvatici
Ci viene facile pregare Dio
Certo davanti alle bellezze di Dio è facile pregare
Chissà se si è in una landa ghiacciata dei poli,
o nella tundra siberiana
o tra le dune di un deserto sabbioso non ci viene fuori la stessa preghiera ma ci verrà da gridare: Oh Dio viene a salvarmi, vieni presto in mio aiuto.
Molte volte cadiamo nella trappola dei vani ragionamenti[4] (mi sembra di sentire le parole di San Paolo ai Romani) e ci sembra che certe idee siano giuste, come questa che possiamo pregare senza la Chiesa… ma non è così.
Se noi intendiamo come chiesa, le quattro mura che ci sono intorno forse si, ma se intendiamo la Chiesa come ecclesia, come assemblea dei credenti o dei santi, noi non possiamo farne a meno.
Sappiamo che la preghiera è fatta di due dinamismi,
due movimenti,
due azioni.
Il primo dinamismo è quello di chi prega: la preghiera ci eleva verso il cielo, ci porta alla presenza di Dio
Questi dinamismi sono frutto dell’azione dello Spirito Santo, che mentre eleva il nostro spirito, ( come San Paolo ci dice che viene in nostro aiuto), Esso porta Dio verso di noi.
Perché quelle parole di Gesù: Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro[5]. Divengono realtà. Diventano vere.
Anche qui, ora, noi che siamo riuniti nel suo nome per lui, Lui è presente.
Adesso Gesù Cristo è qui presente in mezzo a noi, e non è solo, ma è seguito dalla sua corte celeste, il problema non è la sua presenza, ma il nostro scettiscismo… il nostro non credere alla sua presenza tra di noi … ma questo non rende vana la sua presenza.
Infatti quando Gesù apparve agli apostoli li rimproverò per la loro incredulità.
Una parte dell’universalità, del cattolicesimo è la presenza di Gesù nelle nostre riunioni, il nostro essere riuniti nel suo nome che ci accumuna con tutte le altre chiesa riunite nel suo nome.
Tutte le Chiese hanno un unico fondamento, un'unica verità: Gesù, è figlio di Dio, ed è Signore, Salvatore e Messia…
Ciò che unisce tutte le chiese sparse per l’impero romano è che hanno un comune denominatore: la Signoria di Gesù Cristo
Questa fatto è qualcosa di innovativo per i primi secoli Dopo Cristo.
Tutto il mondo conosciuto è sotto Roma, l’impero romano è una specie di villaggio globale, da nord del mar Baltico a sud quasi in Sudan, dalle Colonne d Ercole a al mar Nero
La Chiesa è cattolica perché essa è unita da una sola verità.
Tutte le chiese cristiane sparse per l’ impero romano sono unite tutte da una stessa verità
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica noi leggiamo:
La Chiesa è cattolica: essa annunzia la totalità della fede; porta in sé e amministra la pienezza dei mezzi di salvezza; è mandata a tutti i popoli; si rivolge a tutti gli uomini; abbraccia tutti i tempi; « per sua natura è missionaria ».[6]
Quindi la chiesa è Cattolica (ossia universale) perché ovunque essa sia è la stessa realtà ed è detentrice della stessa verità.
La Chiesa è Apostolica
Papa Francesco, nella sua catechesi che ci guida in questo cammino, ci legge un brano tratto dalle catechesi di Cirillo di Gerusalemme:
Si chiama cattolica perché si diffonde per tutto il mondo da un confine all'altro della terra; perché insegna universalmente e con esattezza tutti i principi che giovano alla conoscenza degli uomini nelle cose visibili ed invisibili, celesti e terrestri; perché è subordinato al suo culto tutto il genere umano, capi e sudditi, dotti e indotti; perché sana e cura da per tutto ogni specie di peccati dell'anima e del corpo che si commettono. Essa ha in sé ogni conclamata virtù nelle opere, nelle parole e in ogni carisma spirituale
San Cirillo scrive le sue catechesi nel IV secolo d.c., lui non conosce tutto il mondo, neppure immagina quanto mondo c’è al di là dell’Impero romano, eppure ha la certezza che l’annuncio del vangelo, della verità andrà lontanissimo da Gerusalemme…
Lui scrive da Gerusalemme lì dove ci fu il Big Bang della Buona Novella,
Lì dove tutto iniziò… per arrivare oltre i confini del mondo… e se la Buona Novella della verità deve giungere oltre i confini del mondo necessità che qualcuno porti l’annuncio… ci dice Papa Francesco nella sua catechesi: E qui vorrei ricordare la vita eroica di tanti, tanti missionari e missionarie che hanno lasciato la loro patria per andare ad annunciare il Vangelo in altri Paesi, in altri Continenti.
Mi vengo alla mente i tanti grandi apostoli del Vangelo in terre lontane… Francesco Saverio, Daniele Comboni, Matteo Ricci, Cardinal Massaia…
Sento l’eco delle parole di San Paolo ai romani:
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene! [7]
San Paolo ci dice che tutti hanno bisogno dell’annuncio, che a tutti deve arrivare l’annuncio della salvezza ma colui che annuncia ha bisogno del mandato e chi ci da il mandato a tutti noi?
Il giorno dopo il sabato mentre gli apostoli e le donne erano a mensa apparve loro Gesù …. E gli disse: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
Ecco da chi tutti noi riceviamo l’invio… direttamente da Gesù Cristo.
Ma è un invio che deve tenere conto di una cosa fondamentale.. deve tenere conto che deve avere una dimensione apostolica, e cosa vuol dire: che deve essere fondato sull’insegnamento degli Apostoli, fedele al loro insegnamento testimoni e primi mandatari dell’annuncio.
Leggiamo ancora nella catechesi di Papa Francesco: Oggi tutti noi siamo in continuità con quel gruppo di Apostoli che ha ricevuto lo Spirito Santo e poi è andato in “uscita”, a predicare -, è inviato a portare a tutti gli uomini questo annuncio del Vangelo, accompagnandolo con i segni della tenerezza e della potenza di Dio.
E noi come membri di questa Chiesa … siamo chiamati a sentire l’urgenza dell’annuncio.
Chiuso con le parole di Papa Francesco con cui chiude la sua catechesi:
Chiediamo allora al Signore di rinnovare in noi il dono del suo Spirito, perché ogni comunità cristiana e ogni battezzato sia espressione della santa madre Chiesa cattolica e apostolica.
[1] Lettera ai smirnesi Ignazio d Antiochia (107-110 d.c)
[2] Matteo 18, 20
[3]1 Cor 15, 6
[4] perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata.
[5] Matteo 18, 20
[6] La Chiesa è cattolica, cioè universale, in quanto in essa è presente Cristo: «Là dove è Cristo Gesù, ivi è la Chiesa cattolica» (sant'Ignazio di Antiochia). Essa annunzia la totalità e l'integrità della fede; porta e amministra la pienezza dei mezzi di salvezza; è inviata in missione a tutti i popoli in ogni tempo e a qualsiasi cultura appartengano.
[7] Romani 10, 14- 15