Esco dalla
palazzina dove è situato il mio ufficio e trovo tre ragazzini seduti sul
corrimano in ferro che si trova lateralmente alla stradina d’accesso alla
palazzina.
Domando loro, in tono scherzoso: “ che fate qui, senza fare un ca…, a già la scuola e chiusa e vagabondiamo”.Uno di loro mi dice: “e che qui c’è l’ombra al sole scotta la testa e poi ci sono le macchine dell’acqua minerale”, mostrandomi la boccetta di acqua minerale che stringe nelle mani.
Ci scambiamo un paio di battute, poi uno di loro mi dice: “ehi, lo sai quella macchina ruba i soldi, mi ha rubato un euro e trenta, Ho messo i soldi e niente”
Domando loro, in tono scherzoso: “ che fate qui, senza fare un ca…, a già la scuola e chiusa e vagabondiamo”.Uno di loro mi dice: “e che qui c’è l’ombra al sole scotta la testa e poi ci sono le macchine dell’acqua minerale”, mostrandomi la boccetta di acqua minerale che stringe nelle mani.
Ci scambiamo un paio di battute, poi uno di loro mi dice: “ehi, lo sai quella macchina ruba i soldi, mi ha rubato un euro e trenta, Ho messo i soldi e niente”
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La palazzina, il corrimano e la mia Dacia |
Sono proprio
incuriosito da questi tre bambini vesti decentemente, puliti, educati ma con un
accento fortemente curioso che lascia intravedere che non sono italiani, ma che
devo essere figli di immigrati.
“Andiamo a vedere queste macchinette perché non funzionano” dico loro.
Rientro nell’ atrio dove sono allocate le macchinette, prendo la chiavetta utile per selezionare e pagare il prodotto che voglio ritirare e uno dei tre mi dice: “io ho messo i soldi, e non mi ha dato niente, poi venuto un uomo con gli occhiali, ha messo la chiavetta e si è preso i miei soldi e si è preso l’acqua, allora io l ho fermato e gli ho detto i soldi erano miei”.
“Come?” rispondo io.
E lui mi ripete con il suo accento curioso cosa è successo, ossia che ha messo i soldi nella macchina, che per qualche motivo, non gli ha dato la merce , nel frattempo è arrivato un mio collega, che dalla descrizione ho capito chi è, ha inserito la chiavetta e cosi i soldi che stavano in sospeso, sono finiti per ricaricare la chiavetta, quando il mio collega, fermato dai ragazzi, ha capito dell’inconveniente ha rimesso la chiave e a scaricato dalla macchinetta l’acqua minerale…
Dopo l’ennesima spiegazione gli domando, qual era il problema, e lui mi dice che voleva prendere un altra cosa ma si soldi erano spariti.
Allora rimetto la chiavetta nella macchinetta distributrice, c’erano solo 10 centesimi, un po’ pochini, vado per prendere un euro per ricaricare la chiavetta, e dico al ragazzino: “cosa è che dovevi prendere insieme all’ acqua”.
Tiro fuori dalla tasca un euro e sto per inserirla nella macchinetta, quando il ragazzino timidamente rifiuta la mia proposta dicendo: “no, non fa niente, non volevo, no grazie…” ripetendolo più volte, io insisto più volte alla fine accetta il.. pacchetto di patatine, tasto n.25.
Riesco dalla palazzina, i ragazzini si siedono sul corrimano e io nella mia auto parcheggiata nei pressi. La mia curiosità è al massimo. Tre ragazzini ben vestiti, educati con accento straniero che vagabondeggiano per il parco. Sono proprio curioso di saperne di più.
Ma che scuola fate, uno mi dice io il primo superiore, un altro la terza media e un altro la prima media.
“Ma che dite” poi indicandone uno per volta continuo “siete piccoli, lui farà la 5 elementare, te forse la prima media e tu la seconda media”.
Uno di loro mi dice: "quanti anni ci dai?”.
Poi uno dice: “ io ho fatto la prima media e l’anno prossimo faccio la seconda media”.
Il secondo subito dietro: “ io ho fatto la seconda media”.
"E il terzo io ho fatto la terza la media” conclude il terzo.
Non ci fa una piega, penso dentro di me, poi domando al terzo: “allora l’anno prossimo che andrai alle superiori che vorrai farai?”
“IL CUOCO” mi risponde secco.
Devo saperne di più di questi tre ragazzini. Domando, da dove venite, dall’aspetto ho pensato saranno albanesi, o forse arabi.. quindi mi aspettavano che mi dicessero da quale nazione arrivavano i loro genitori.
Il più grande indicando un luogo imprecisato mi disse: “abitiamo al campo nomadi, laggiù”
“Andiamo a vedere queste macchinette perché non funzionano” dico loro.
Rientro nell’ atrio dove sono allocate le macchinette, prendo la chiavetta utile per selezionare e pagare il prodotto che voglio ritirare e uno dei tre mi dice: “io ho messo i soldi, e non mi ha dato niente, poi venuto un uomo con gli occhiali, ha messo la chiavetta e si è preso i miei soldi e si è preso l’acqua, allora io l ho fermato e gli ho detto i soldi erano miei”.
“Come?” rispondo io.
E lui mi ripete con il suo accento curioso cosa è successo, ossia che ha messo i soldi nella macchina, che per qualche motivo, non gli ha dato la merce , nel frattempo è arrivato un mio collega, che dalla descrizione ho capito chi è, ha inserito la chiavetta e cosi i soldi che stavano in sospeso, sono finiti per ricaricare la chiavetta, quando il mio collega, fermato dai ragazzi, ha capito dell’inconveniente ha rimesso la chiave e a scaricato dalla macchinetta l’acqua minerale…
Dopo l’ennesima spiegazione gli domando, qual era il problema, e lui mi dice che voleva prendere un altra cosa ma si soldi erano spariti.
Allora rimetto la chiavetta nella macchinetta distributrice, c’erano solo 10 centesimi, un po’ pochini, vado per prendere un euro per ricaricare la chiavetta, e dico al ragazzino: “cosa è che dovevi prendere insieme all’ acqua”.
Tiro fuori dalla tasca un euro e sto per inserirla nella macchinetta, quando il ragazzino timidamente rifiuta la mia proposta dicendo: “no, non fa niente, non volevo, no grazie…” ripetendolo più volte, io insisto più volte alla fine accetta il.. pacchetto di patatine, tasto n.25.
Riesco dalla palazzina, i ragazzini si siedono sul corrimano e io nella mia auto parcheggiata nei pressi. La mia curiosità è al massimo. Tre ragazzini ben vestiti, educati con accento straniero che vagabondeggiano per il parco. Sono proprio curioso di saperne di più.
Ma che scuola fate, uno mi dice io il primo superiore, un altro la terza media e un altro la prima media.
“Ma che dite” poi indicandone uno per volta continuo “siete piccoli, lui farà la 5 elementare, te forse la prima media e tu la seconda media”.
Uno di loro mi dice: "quanti anni ci dai?”.
Poi uno dice: “ io ho fatto la prima media e l’anno prossimo faccio la seconda media”.
Il secondo subito dietro: “ io ho fatto la seconda media”.
"E il terzo io ho fatto la terza la media” conclude il terzo.
Non ci fa una piega, penso dentro di me, poi domando al terzo: “allora l’anno prossimo che andrai alle superiori che vorrai farai?”
“IL CUOCO” mi risponde secco.
Devo saperne di più di questi tre ragazzini. Domando, da dove venite, dall’aspetto ho pensato saranno albanesi, o forse arabi.. quindi mi aspettavano che mi dicessero da quale nazione arrivavano i loro genitori.
Il più grande indicando un luogo imprecisato mi disse: “abitiamo al campo nomadi, laggiù”
Sono rimasto
allibito, io dico siete “Rom” e loro “SI”.
Cioè sono tre rom, tre zingarelli, fuori da ogni canone previsti, puliti, educati con un voglia di futuro diverso.
E mentre nei miei pensieri pensavo a questo strano incontro uno di loro mi dice: “Ma tu lavori qua?”
Ed io: “si, perchè?”
Cioè sono tre rom, tre zingarelli, fuori da ogni canone previsti, puliti, educati con un voglia di futuro diverso.
E mentre nei miei pensieri pensavo a questo strano incontro uno di loro mi dice: “Ma tu lavori qua?”
Ed io: “si, perchè?”
Uno di loro
mi chiede: “Allora tu ci puoi aiutare”
“Aiutare a cosa?”
“Ad avere i documenti”
“Quale documenti?”
“Se noi non abbiamo i documenti non possiamo chiedere le cose, non possiamo andare a scuola, e senza documenti quando ci fermano ci portano via”
“Chi vi porta via? La Polizia? Ma voi rubate fate qualcosa di male?”
“Noi no, non facciamo niente, solo che loro ci fermano ma se abbiamo i documenti non ci portano via.”
Rimango esterrefatto, tre ragazzini Rom, mi chiedono di avere la carta d’identità… per vivere come tutti, per avere ciò che hanno tutti.. ma principalmente per andare a scuola…
“Aiutare a cosa?”
“Ad avere i documenti”
“Quale documenti?”
“Se noi non abbiamo i documenti non possiamo chiedere le cose, non possiamo andare a scuola, e senza documenti quando ci fermano ci portano via”
“Chi vi porta via? La Polizia? Ma voi rubate fate qualcosa di male?”
“Noi no, non facciamo niente, solo che loro ci fermano ma se abbiamo i documenti non ci portano via.”
Rimango esterrefatto, tre ragazzini Rom, mi chiedono di avere la carta d’identità… per vivere come tutti, per avere ciò che hanno tutti.. ma principalmente per andare a scuola…
“Venitemi a
trovare lunedì o martedì, vediamo cosa si può fare? Ciao Ragazzi”
Metto in
moto la macchina e me ne vado, mentre uno di loro mi aiuta a far manovra, non
ho la più pallida idea di come si possa far fare un documento a tre ragazzini
rom, ma ci proveremo.. se torneranno!
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