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domenica 14 luglio 2013

Melanconia ... per la vecchia e cara DC



Ho partecipato ad un incontro politico, diciamo di presentazione e programmatico dei cui temi ne parlerò in un altro post.
Ora voglio parlare dell’atmosfera dei sentimenti che ho sentito vibrare in quell'
assemblea.
Man mano che si alternavano gli oratori, c’era una sottile vena di melanconia, proprio così non malinconia, ma melanconia. Che è un sentimento più struggente della malinconia.
Nel libro di Rut, un libro dell’Antico Testamento, si racconta di come Noemi a causa della carestia con  il marito è costretta ad emigrare in terra straniera, ebbe due figli e li chiamo: Malion e Chilion,  che tradotti vorrebbero dire: melanconia e malinconia… che sono i due sentimenti di chi vive lontano da casa e non può farvi ritorno, di chi vive in esilio e non ha la speranza di tornare a casa.
Ero ad un convegno di ex UDC, quindi sarebbe naturale pensare che questo sentimento fosse nei confronti di questo partito, appena abbandonato, invece no, era rivolto nei confronti della vecchia e cara DC.
Quel vecchio partito disintegrato dagli scandali, dal malcostume, da una politica corrotta. Un breve ricordare la storia recente, prima si stacca il CCD, poi quello che resta prima cambia nome in PPI, e poi  si fonde all’interno della Margherita, per poi svanire nel nulla e tutti i suoi figli politici sono risucchiati nei vari partiti. I democristiani oggi sono come i brasiliani nel calcio, dei fuoriclasse. Non c’è squadra d’ élite al mondo che non abbia nella sua rosa un calciatore brasiliano, e cosi non c’è partito, non c’è movimento o altro in Italia che non abbia tra le sue file un democristiano.
Cosa ha significato la Democrazia Cristiana nella storia d’Italia solo il tempo che galantuomo e darà ragione hai fatti ce lo saprà dire. Non si deve dimenticare che la DC è il partito che ha guidato l’Italia nel periodo della ricostruzione postbellica, un periodo duro, difficile sotto tutti gli aspetti.
Quel Welfare sociale, che anno dopo anno stiamo lentamente distruggendo, dal tempo de Governo Prodi in poi, era frutto delle politiche sociale della DC.
 Tra i grandi uomini politici che hanno costruito e guidato questo strampalato paese, non possiamo dimenticare un certo don Sturzo, il quale già nel 1919 nel suo programma di governo vi era la realizzazione della sanita e la previdenza sociale per tutti.
Come non dimenticare De Gasperi, il promotore dell’Europa unita, non certo di questa Europa finanziaria strangolatrice, ma di un Europa unita nei popoli per dire mai più guerre. Il processo di unificazione dell’Europa è partito da quelle nazioni che si sono odiate per millenni e dato inizio a decine di guerre alcune disastrose per l’umanità.  De Gasperi che tenne l’Italia in Europa, in contrasto con un Palmiro Togliatti, leader del Pci, che guardava con ammirazione l’URSS e sognava che lo stivale italico diventasse un appendice dell’impero dei soviet.
Il disfacimento della democrazia cristiana è dovuto anche al continuo sotterraneo logoramento, che in alcune occasioni emergeva visibilmente, del confronto interno tra un partito di cui una parte faceva l’occhiolino alla destra e una parte alla sinistra.  
Scontro e contrasto nelle due anime della Democrazia Cristiana, potremmo dire che gli stessi due iniziatori di un idea del partito cattolico, Don Sturzo e Toniolo avevano un idea diversa del partito da fondare. Toniolo, il fondatore della prima Democrazia Cristiana voleva un partito cristiano, ossequiente alla Chiesa,  Don Sturzo voleva il partito dei cristiani, dividendo l’idea di cattolicesimo da quello partito, indipendente dalla Chiesa. Questi due uomini illustri hanno segnato per sempre le due anime della democrazia cristiana negli anni a venire.
La DC ha sempre combattuto al suo interno tra una spinta verso destra contrapposta con quella a sinistra, tra puro riformismo e puro conservatorismo, tra un occhio alla classe d’élite e uno al proletariato.
Questo dualismo interno finche ci sono stati uomini del statura politica e umana dei vari Andreotti, Moro, Fanfani, De Mita, De Gasperi, ecce cc. Uomini forti al timone che facevano dell’unità del partito il valore indiscutibile e non trattabile,  a nessuno di loro poteva venire in mente esco e faccio un nuovo partito, per loro era fondamentale la discussione e la ragione delle idee. Finche al timone ci sono stati questi uomini, la DC, ha navigato tranquilla nelle burrasche della politica italiana, quando sono venuti meno i grandi politici, uomini dell’unità, il partito lentamente si è frantumato, lacerato disperso in mille rivoli come un delta di un fiume e gli uomini hanno seguito gli impulsi del cuore e della simpatia  e non della ragione.
E questi giganti della politica, dei quali molti di loro passati per i maltrattamenti fascisti, per l’esilio e la violenza della guerra si sono scontrati con altri giganti passati anch’essi per le stesse tribolazioni, che erano avversari politici e mai nemici dello spessore di Berlinguer, Togliatti, Almirante, Nenni, Pertini…
Però
Se da una parte si respirava questa melanconia della casa perduta per sempre  dall’altra c’è una volontà di rivincita di rifare, di ricostruire, di ripartire con nuovo slancio, con una volontà di riparare cioè che è stato danneggiato dall’incuria morale e dalla spregiudicatezza dei personalismi e rilanciare i valori cristiani in un politica sana.
Questa è la nota lieta. Davanti ad una barca che si è arenata sull’arenile, qualcuno dice: “va bene è finita questa storia la barca non va più  mi dedico a qualcos’altro, forse  faccio il contadino o forse mi imbarco su un'altra nave.” Qualcuno altro guarda sconsolato il relitto e piange. Qualcun altro comincia a pensare a come riparare la barca per riprendere il mare…  


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