Ricordo,
avevo una ventina di anni, ero felicemente in vacanza presso una mia cugina,
quando la zia mi chiamò e mi disse: “c’è la mamma la telefono”
Dall’altra
parte del filo, mia madre singhiozzante mi disse: “torna a casa che tuo nonno è
morto”.
Due giorni
prima che partissi per la vacanza, incontrai i miei nonni sull’autobus. Tornavano a casa dopo essere andati a mangiare un pizza. Era un venerdì sera.
Mio nonno aveva 90 anni e mia nonna di 8 anni più giovani se ne andavano in
giro per Roma, soli, soli. Così quella sera, preoccupato che due anziani se ne
andassero da soli in giro per il quartiere, scesi con loro, alla loro fermata
del bus e lì accompagnai fino all’ascensore del palazzo.
Fu l’ultima volta che vidi vivo mio nonno.
La domenica mattina, dopo essersi vestito con gli abiti della festa, perché era sua intenzione andare ai castelli romani a mangiare, si sdraiò sul letto per un leggero mal di testa, si addormentò… per sempre.
Fu l’ultima volta che vidi vivo mio nonno.
La domenica mattina, dopo essersi vestito con gli abiti della festa, perché era sua intenzione andare ai castelli romani a mangiare, si sdraiò sul letto per un leggero mal di testa, si addormentò… per sempre.

Quando morì
mio suocero, il telefono squillo alle 2 e mezza, di notte. Mia moglie era stata
chiamata verso mezzanotte per andare di corsa all’ospedale, perché suo padre si
era aggravato. Quando il telefono squillo in piena notte già sapevo….
Così quando
squillò il telefonino alle 7.30 di mattino, immaginavo già la notizia,
aspettavo solo che mi dessero la conferma, la scomparsa di mia cugina.
Una volta
c’erano solo i telefoni fissi, e quando squillavano nelle ore più strane molte
volte era forieri di tristi notizie.
Ma adesso ci sono i telefonini, ti seguono ovunque tu vai, e così la notizia di rincorre, ti insegue, ti assilla.
In mondo che sembra fuggire la morte, allontanarsi da essa, in una vana ricerca dell’immortalità, la notizia della morte invece è sempre più veloce a raggiungerti.
Non hai più scampo, essa è in agguato, ovunque tu vai lei ti raggiunge e ti ricorda che devi morire.
Ma adesso ci sono i telefonini, ti seguono ovunque tu vai, e così la notizia di rincorre, ti insegue, ti assilla.
In mondo che sembra fuggire la morte, allontanarsi da essa, in una vana ricerca dell’immortalità, la notizia della morte invece è sempre più veloce a raggiungerti.
Non hai più scampo, essa è in agguato, ovunque tu vai lei ti raggiunge e ti ricorda che devi morire.
Davanti alla
morte i miei sentimenti sono
contrastanti.
Da una parte
c’è la paura del morire, dell’incognito di cosa c’è dopo, accompagnata dalla
paura-tristezza della separazione. Quando io muoio non vedrò più le persone
care.
Dall’altra
parte c’è il pensiero cristiano, quello che la morte non è una cosa da fuggire,
anzi.. come la chiamava San Francesco, sorella morte, un fatto da accettare con
gioia. San Paolo nel suo rapporto andava oltre, fino a desiderare la morte: Per me infatti il
vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa
lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. Sono messo alle
strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere
sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; d'altra
parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne.
Già San Paolo,
sogna, desidera la morte per ricongiungersi finalmente al suo amato Gesù
Cristo, non vede l’ora di stare finalmente alla presenza di Colui che ama al di
sopra di tutto, del quale non nutre nessun dubbio sul suo amore per l’umanità. Infatti dirà esplicitamente: "Io sono infatti persuaso – sostiene Paolo – che né morte né
vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza
né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio,
che e in Cristo Gesù, nostro Signore" (Rm 8,38-39)
Come
cristiano dovrei essere gioioso che la morte si avvicina, perché questo mi
avvicina a Colui che amo, a Colui che vorrei incontrare per stare con lui, ma
dall’altra i miei dubbi, la mia poca fede mi frenano e mi mettono paura.
Paura di non essere trovato degno, degno del suo amore.... ma questo è un altro pensiero
Paura di non essere trovato degno, degno del suo amore.... ma questo è un altro pensiero
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