Papa
Francesco in un intervista ha dichiarato: non è necessario un partito
cristiano. Ma è necessario essere politici cristiani.
Sicuramente
il Papa, nel chiamare o richiamare i
cristiani all’ impegno in politica ha il timore che Lui venga preso come
bandiera aggregante di un movimento politico di estrazione o fondamento
cristiano.
Il
Papa non credo che abbia la voglia di essere tirato per la tonaca all’ interno
di un movimento o partito politico, specialmente a livello locale.
Il
Papa non desidera essere un campione della politica, ma ben altro.
Il
papa vuole essere un profeta della fede e della misericordia.
Lui
vuole parlare alle coscienze su un piano internazionale non legandosi alle
specifiche territoriali o nazionali, specialmente alle problematiche politiche
italiane.
Il
suo invito ai cristiani di impegnarsi in politica è un invito agli uomini e
donne di ogni nazione, tribù e lingua.
I
cristiani cattolici che si trovano in ogni latitudine e longitudine sono
chiamati ad impegnarsi anche in politica.
Il
Papa parla sempre alle coscienze e vuole risvegliare i cristiani assopiti,
intiepiditi da troppo tempo.
Il
Papa parla ai cuori e alle menti dei cristiani senza vuol essere l’eroe, il leader, il capo di un movimento politico,
tanto meno di un partito sia direttamente che indirettamente.
Di
certo questo suo concetto di non creare un partito cristiano contrasta con il
mio concetto della necessità di un partito cristiano.
La
mia logica è frutto del aver militato anche se per marginalmente nella
Democrazia Cristiana, di aver votato la Dc per anni prima e poi il CCD nato da
una sua costola e poi i discendenti di quest’ultimo.
Ho
sempre votato un partito di tradizione cristiana-cattolica.
Ma
forse..!!!
Il
Papa parla al mondo ed ha un concetto più internazionale dell’impegno cattolico
in politica.
Sappiamo
bene come in certe nazioni sia impossibile creare un partito cristiano e questo
non esonera il cristiano dall’ impegnarsi in politica.
Non
è necessario un partito cristiano per fare politica.
Noi
in Italia per decenni abbiamo avuto un forte partito di tradizione e fondamento
cristiano. La DC, erede del Partito Popolare di don Sturzo, che per quanto
bistrattata, combattuta, denigrata è stata l’artefice del rilancio dell’Italia
nel mondo nel dopo guerra, del suo inserimento tra le grandi del mondo con una
rinnovata dignità, del boom economico, di un welfare più garantista del mondo.
Ma
ormati tutto ciò appartiene al passato, Con la triste fine dell’UDC,
l’esperienza del partito di fondamento cristiano è definitamente concluso, ed è
chiaro chele premesse di un nuovo partito cristiano non ci sono.
La
ricostruzione di un partito cattolico non ci sono più.
Mi
rendo conto, che le parole di Papa Francesco assumono un profilo “profetico”.
Inutile
perdere tempo, risorse, energie, e sinergie nella ricostruzione di un partito
politico, destinato ai margini della vita politica senza avere un ruolo
fondamentale.
Creare
un partito che si aggiri su dimensioni minuscole, che si aggiri tra 3-5 % ,
costretto per la sopravvivenza ed essere presenti nelle varie sedi di governo,
dalla camera ad un consiglio comunale, a snaturarsi continuamente e
ripetutamente ed accettando compromessi più o meno nobili.. non è di nessuna
utilità.. anzi sarebbe un continuo depauperare la ricchezza cristiana.
Ed
ecco il messaggio “profetico”, trovare per necessità una nuova visione del
ruolo politico e in politica dei cristiani.
Il
cristiano è chiamato ad essere presente nel panorama politico, forte delle sue
idee e valori, senza svendere nulla di ciò che è, di ciò che possiede.
In
un mondo politico, quello italiana, che si sta trasformando sul modello inglese-americano, dove c’è un
dualismo politico, di forze contrapposte su idee e programmi.
Il
vecchio concetto di partito sta andando lentamente in pensione, ci sono ancora
forte resistenze da parte di molti ma ormai il progresso è avviato.. molto
avviato.. leggi, normative ecc. ecc. stanno progressivamente andando verso
l’eliminazione dei piccoli partiti con la finalità di avere solo due forze
politiche contrapposte. Chi vince le elezioni governa.
Non
c’è più spazio per i piccoli partitini è prossimi anni. Non c’è più spazio per
i partitini che mediavano tra i grandi, realizzando i loro progetti politici a scapito
delle maggioranze.
Da
anni è finito il tempo in cui i liberali forti del loro 1 o 2 % tenevano in ostaggio la DC, sono finiti da
tempi i pentapartiti e quanto altro … ma non del tutto…
Grazie
a leggi con lo sbarramento elettorale al 5%, nelle ultime tornate elettorali
alcuni partiti sono rimasti fuori dal parlamento.
Il
futuro sarà A contro B, nero contro
bianco (ops rosso), destra contro sinistra, e gli spazi per altri c’è sempre
meno.
Il
futuro sarà quello delle grandi coalizioni, con dentro varie realtà uniti da un
programma di governo.
E
dentro a queste coalizioni c’è spazio per tutti.
Quindi
creare un partito che raccolga un risultato intorno al 3-5% con il rischio di
essere fuori dal Parlamento non ha più senso.
Ormai
per i cristiani il futuro è essere presenti dentro le grandi coalizioni, sia
aggregati intorno ad un progetto o come singoli politici.