Tutta l’umanità.
Tutti gli uomini e le donne di qualunque popolo, nazione, razza, tribù o lingua
appartengono si dividono in due grandi gruppi.
Ogni singolo uomo, ogni singola donna si trova all’interno
di uno dei due grandi ed enormi gruppi.
Tutta l’umanità di si divide in “non credenti” e “credenti”.
In colo ro che non credono in nessun dio e color che credono in Dio.
In coloro che ritengono che non c’è nessuna divinità ultraterrena e coloro
che ritengono che c’è una certa divinità ultraterrena.
Coloro che non credono si trovano dentro al loro gigantesco gruppo degli
atei, tutti uniti nella negazione, o meglio nella affermazione che non c’è un mondo
divino spirituale ultraterreno.
Il gruppo degli atei sono dentro a questa definizione: Si definisce
ateo o atea chi non crede in alcuna divinità o ne nega l'esistenza.
Gli atei quindi, tutti
insieme ritengono che non c’è nessuna divinità a cui credere, prostrarsi, pregare
o semplicemente rivolgersi nel bene o nel male.
Non c’è nulla al di fuori
dell’uomo.
L’uomo è
il centro di se stesso
L’uomo è il fine stesso della sua vita.
L’uomo è il signore della sua vita.
L’uomo è padrone del suo destino.
Non
c’è nulla al di fuori dell’uomo e del suo mondo.
Mi è sempre riuscito
difficile dialogare con i non credenti o atei essi dicono: “non c’è nulla oltre
noi… punto”. Andare oltre non è
possibile.
C’è una domanda che io pongo spesso
ai miei amici atei, alla quale essi non sanno dare una risposta, o si rifiutano
di dare risposte perché non ne trovano una soddisfacente che possa giustificare, accreditare, confutare e rafforzare il loro
ateismo.
La
domanda è: Chi
siamo, da dove veniamo e dove andiamo.
Chi
siamo, cosa siamo?
Siamo
qui per sbaglio?
La
vita è sorta per una strana combinazione degli amminoacidi?
Ci
siamo evoluti per errori della natura?
Qual è senso ha l’uomo sulla terra, è solo l’animale all’apice
della scala della natura?
Dove
va l’uomo?
Qual’è
il senso della sua filosofia, della sua storia, della sua conoscenza?
Dove
va l’umanità ?
A
che serve tutto quello che facciamo se tutto finsce con noi?
Semplici domande… ma
così difficile dare delle risposte
Gli atei vivono aggrappati all’unica vita che hanno, con l’angoscia
della morte, del dissolversi della loro esistenza.
Vivono una vita senza futuro,
senza la speranza che qualcosa non finisca con la loro
vita terrena,
vivono
una lunga attesa della morte senza futuro.
Chiudo questo periodo con le parole della Bibbia che
racchiude tutto il pensiero degli atei:
"La nostra vita è breve e
triste;
non c'è rimedio quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi
dal regno dei morti.
Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo
stati:
è un fumo il soffio delle nostre
narici,
il pensiero è una scintilla nel
palpito del nostro cuore,
spenta la quale, il corpo diventerà
cenere
e lo spirito svanirà come aria
sottile.
Il nostro nome cadrà, con il tempo,
nell'oblio
e nessuno ricorderà le nostre opere.
La nostra vita passerà come traccia
di nuvola,
si dissolverà come nebbia
messa in fuga dai raggi del sole
e abbattuta dal suo calore.
Passaggio di un'ombra è infatti la
nostra esistenza
e non c'è ritorno quando viene la
nostra fine,
poiché il sigillo è posto e nessuno
torna indietro.
Venite dunque e godiamo dei beni
presenti,
gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza!
gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza!
Saziamoci di vino pregiato e di
profumi,
non ci sfugga alcun fiore di
primavera,
coroniamoci di boccioli di rosa
prima che avvizziscano;
nessuno di noi sia escluso dalle
nostre dissolutezze.
Lasciamo dappertutto i segni del
nostro piacere,
perché questo ci spetta, questa è la
nostra parte.
(Sapienza 2,2.9)