(catechesi tenuta presso la parrocchia Santa Faustina Kowalska il 27/10/2021)
Gli affamati
Mio genero, è una cara persona, ma quando ha fame diventa intrattabile, ansioso, quasi irascibile, deve mangiare, lui va in cucina e si cuoce qualcosa che trova, non riesci sopportare i crampi della fame.
Mio nipote Luca, di due anni, invece è insaziabile, dopo aver mangiato quello preparato per lui, quando è a tavola con noi gira da un parente all’altro e divora qualunque cosa che trova nei piatti.
Mio nipote Filippo, un mese di vita, quando ha fame piange come un disperato e non smette finché la mamma non lo attacca alla mammella.
Ma non è di questa fame che ci parla l'evangelista Matteo, quando ci dice che dobbiamo aver fame e sete della giustizia.
Ho già sottolineato, parlando della beatitudine: beati i poveri in spirito, Matteo da un taglio spirituale alle beatitudini, così non ci parla della fame di pane, di pasta, di frutta, ho la sete di vino o di bevande deliziose, lui ci parla della giustizia che è qualcosa di spirituale, quindi dobbiamo porre l'attenzione su che cosa si intende per giustizia biblicamente.
Anche il brano del vangelo di Matteo che leggeremo ci invita a non avere questa fame: Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete[1]
Salomone
Nello stesso brano che leggeremo tra un po', Gesù cita un personaggio biblico famoso in Israele, ed anche oggi è ancora tra i più famosi dei personaggi biblici.
Quando che noi pensiamo alla giustizia ci viene in mente Salomone:
Il re Salomone fu più grande, per ricchezza e sapienza, di tutti i re della terra.
Tutta la terra cercava il volto di Salomone, per ascoltare la sapienza che Dio aveva messo nel suo cuore.[2]
E ancora:
Dio concesse a Salomone sapienza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia] che è sulla spiaggia del mare. La sapienza di Salomone superava la sapienza di tutti gli orientali e tutta la sapienza dell’Egitto.[3]
Salomone era un re saggio e amministrava con saggezza e dava dei giudizi saggi; ricordate il caso delle due donne o meglio delle due prostitute che reclamavano il diritto di essere madre di un bambino vivo e lui per scoprire chi fosse la vera madre propose di tagliare in due il bambino.
Salomone era un saggio perché chiese a Dio la saggezza per governare.
Però la scrittura non ci dice che Salomone fosse un giusto, anche se i suoi giudizi erano buoni giusti, corretti, ed anche ispirati da Dio, ma giudizi umani, questo non fece del re Salomone un uomo giusto.
Infatti, Gesù ci dice di Salomone: Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.[4]
La scrittura ci parla di un'altra persona e ci dice che era giusto, una persona che non parla mai, non ha mai emesso nessuna sentenza o un saggio giudizio, la scrittura ci parla di lui e lui non dice una parola, agisce nel silenzio.
Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto[5]
Parliamo di Giuseppe, il marito di Maria il padre di Gesù, la scrittura ci dice che lui erano un uomo giusto.
Le scelte
Quando noi dobbiamo fare delle scelte abbiamo due possibilità, una corretta e una non corretta
Molte volte quello che noi pensiamo essere corretto per molti non lo è e quello che per noi pensiamo essere scorretto per molti è corretto, sono i paradossi della giustizia umana.
Ma noi cristiani abbiamo già un metodo di scelta che ci guida che è umano, quello di rigettare il male a priori e di scegliere il bene.
Quando un cristiano si trova davanti ad una scelta, la sua scelta non è fra bene o male, corretto o non corretto ma è sempre tra bene e bene, ossia fare la scelta che genera più bene, in quanto il male è stato già rigettato e non può essere più un'opzione di scelta.
Ma per coloro che vogliono seguire il Signore esiste un'altra opzione di scelta, ed è il la scelta di Dio, della sua volontà o giustizia.
Quindi noi abbiamo come cristiani la scelta umana fra bene e bene o ciò che Dio propone a noi, ossia la soluzione di Dio, il giudizio di Dio.
La santità
Quindi nella scrittura, il giusto, non è colui che emette dei giusti giudizi nell’ottica umana ma colui che fa la volontà di Dio, chi cerca nella sua vita la volontà di Dio e questo è sempre un cammino di santità.
Nel levitico all'inizio del capitolo 19, quando Dio attraverso Mosè, dà un elenco di norme di vita mette a cappello di tutto una frase:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.”
[6]La santità è la cosa che Dio vuole da ognuno di noi, nessuno escluso, non ha chiamato qualcuno ad essere santo ed altri no, ha chiamato tutti alla santità,
Dio non vuole da noi che siamo semplicemente un medico, un avvocato, un insegnante, un operaio, o semplici casalinghe, Dio, da ognuno di noi vuole sia un santo medico, un santo avvocato, un santo operaio, un santo insegnante o una santa casalinga.
La santità non è una cosa impossibile, essa è, alla portata di mano di ognuno di noi, ed è semplicemente rigettare il male e ricercare il bene, che è la volontà di Dio.
Sì, la santità e la condizione “sine qua non” di entrare in paradiso, vuol dire che non è una cosa impossibile per tutti noi, altrimenti di Dio ci mette limiti invalicabili e non sarebbe più un Dio giusto ma ingiusto, ma Dio è un Dio giusto,
La scelta di Giuseppe
Quando Giuseppe il giusto si trovò davanti a quella bambina, che sarebbe dovuta divenire sua moglie, che gli diceva di aspettare un bambino e non sapeva chi fosse il padre pensò ti fare una cosa giusta.
Da una parte c'era un pensiero, che non portava bene, ossia rifiutarla pubblicamente.
Avrebbe dovuto mettere in piazza un ipotetico tradimento di Maria con un uomo, e Ella rischiava di essere linciata pubblicamente sulla piazza, o di essere messa ai margini della società e di non avere più una vita sociale e forse qualcuno del entourage di Giuseppe che gli consigliava di fare così.
L'opzione a questo rifiuto pubblico, c'era il rifiuto privato, meno doloroso. Giuseppe poteva dire ai sacerdoti del tempio, in privato, questa fanciulla non fa per me, poi i sacerdoti in un modo nell'altro gli avrebbero dato una nuova verginità probabilmente mandandola in un paese lontano a partorire, il figlio veniva dato o abbandonato chissà dove e lei tornava dopo un lungo viaggio pronta per un nuovo marito, oppure avrebbero cercato l'uomo responsabile della gravidanza costringendolo a un matrimonio forzato oppure chissà cosa altro…
Ma Giuseppe davanti a questa fanciulla che racconta una storia incredibile di un Angelo che gli ha fatto visita e che gli aveva annunciato la sua gravidanza e che Lei avrebbe generato il figlio dell’Altissimo si pone la domanda e la pone a Dio: “chi è questa bambina, Signore che cosa devo fare?”
Giuseppe farà un sogno rivelatore e decide contro il parere del suo entourage, dei suoi parenti e amici che lo consigliavano sicuramente di rinunciare al matrimonio, di sposare Maria e diventare il suo custode. Questa è la terza via.
Giuseppe è uomo giusto perché, fa la volontà di Dio, tutti noi siamo chiamati a fare la volontà di Dio e come dicevo non è difficile bisogna solo che il bene regni nella nostra vita.
Facciamo risuonare le parole del vangelo che leggeremo fra un po': Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Chiusura
Chiudo con le parole con cui San Paolo chiude la sua lettera ai cristiani di Filippi:
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
[7]Quindi tutti noi dobbiamo divenire affamati e assetati della giustizia ossia della ricerca della volontà di Dio, una ricerca della santità.
Il salmo che leggeremo inizia con queste parole:
Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
Allora non ci resta che avere quella fame che hanno i personaggi che ho descritto all’inizio... avere una fame e una sete:
insaziabile,
tormentante,
vorace,
avida,
ghiotta,
smodata,
sproporzionata,
della giustizia del regno di Dio, della volontà di Dio.
Preghiera:
Signore Gesù,
mio amato e mio tutto,
mia fonte di gioia e di speranza
tu
che mi hai chiamato a te chiamandomi amico,
eccomi,
sono davanti a te
con le mie mani vuote,
con il mio cuore ansioso di ricevere il tuo Amore.
Tu…. che scrivi dritto sulle nostre righe storte,
Tu… che tracci nuove strade nel deserto,
Tu… che sconvolgi con la tua parola i miei pensieri,
insegnami oggi
a conoscere i tuoi pensieri
a camminare nelle tue vie.
Guidami,
verso una vera conversione del cuore e della mente.
Manda il tuo Santo Spirito
nella mia vita
e fai di me un uomo
assetato e affamato di giustizia,
affamato e assetato della tua volontà.
Amen.
[1] Matteo 6, 1
[2] 1 Re 10,23-24;
[3] 1 Re 5,9-10;
[4] Matteo 6, 29
[5] Mt 1, 19
[6] Lev 19.2
[7] Fil 4, 8