Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

sabato 26 giugno 2021

affreschi spariti





Bruciare incenso agli idoli

San Sebastiano. era a capo delle guardie pretoriane dell'Imperatore.
Era, vicino al capo dei capi.. era, uno degli uomini più potente dell'Impero Romano.
Alzava la mano e centinaia di soldati, scattavano sull'attenti e un uomo nel vasto impero, poteva essere condannato a morte in quel preciso momento e la condanna sarebbe stata eseguita senza incertezze.

Un giorno, per incoraggiare due cristiani condannati a morte, si dichiarò all'Imperatore come un devoto di quel Gesù Cristo morto su una croce, in quella territorio chiamato Palestina.

L'Imperatore, gli chiese di celebrare il culto agli dei dell'Impero... ma lui si rifiuto.

Pensate che era solo bruciare un po' incenso ad una statua... 
no, quel gesto era molto di più... era abbracciare;
                                una cultura,
                                una morale,
                                un ideale,
                                un modo di vivere,
                                un modo di pensare,
diverso da quanto insegnava il vangelo...

Presto, molti saranno chiamati a bruciare incenso a statue di falsi idoli...ossia abbracciare idee, culture, modi fare e pensieri lontani dal vangelo.

Sebastiano fu condannato a morte dall'imperatore...
questo mondo, condannerà a morte molti di quelli che non bruceranno incenso.. ossia quelli che non accetteranno il pensiero del mondo.

Non sarà una morte fisica, ma sociale, ed economica.
Non avranno posti di comando, di prestigio, di ruolo.

Saranno relegati a ruoli secondari con bassi stipendi utili solo per sopravvivere.

 
Questo è il nuovo mondo che stanno creando con il pensiero unico...



ps. san Sebastiano fu dapprima messo al palo e colpito da frecce scagliati da un manipolo di soldati... i quali che credendolo morto lo lasciarono sul palo legato.
Nessuna freccia lo colpi a morte.
Fu curato da alcuni cristiani e si riprese.. ma non fuggi.. si ripresentò all'Imperatore per rimproverarlo della sua condotta feroce e l 'Imperatore in tutta risposta lo condannò a morte tramite flagellazione. Il suo corpo fu gettato nella fogna (nella Cloaca Massima) come segno di sfregio, ma la Cloaca lo respinse e il suo corpo fu ritrovato sulle sponde e non portato via dalla corrente.

martedì 15 giugno 2021

San Giuliano l'ospitaliere

 Anni fa andai a vedere la chiesa di San Pancrazio all'isola Farnese, preso dalla visione dell'affresco dell'abside e della “Madonna che allatta posta” su una colonna mi sfugge un affresco particolare o almeno quello che resta di un affresco particolare: un uomo presso una coppia distesa su un letto.

Così in una seconda visita ecco che mi colpisce questo affrescò semi nascosto almeno parzialmente coperto da un confessionale. Chi sono quei personaggi?
 Non mi viene in mente nessun riferimento biblico.
Forse l’arcangelo Raffaele e Tobia, ma non mi sembra.
Non mi resta che fare una ricerca in rete.
Ed ecco che in un sito dedicato alla chiesa di San Pancrazio leggo una didascalia: affresco di San Giuliano che uccide i suoceri

Non mi resta che cercare la storia di San Giuliano.
San Giuliano l’ ospitaliere è nato nelle Fiandre dove di preciso non si sa, forse a Ath in Belgio.
È un uomo dal carattere difficile violento, è collerico, irascibile.
Un giorno mentre lui è a caccia e sta inseguendo un cervo questi si ferma egli dice: Tu non sei degno di darmi la caccia perché tu ucciderai i tuoi genitori
(Ops San Giuliano che uccide i suoceri ma i genitori.. la didascalia è errata)
 

Giuliano decide di allontanarsi dai genitori per non fargli del male, perché sa che con il suo carattere un giorno potrebbe… forse accadere.
Così di nascosto si allontana dalla città, si allontana dai suoi genitori.
Qui in questa città sconosciuta, Giuliano si rifà una vita, si sposa con una nobildonna del
luogo, quindi possiamo immaginare che vive una vita agiata.

Nel suo andare lontano, nel suo fuggire dal destino avverso e crudele,  Giuliano tiene conto dell'amore dei suoi genitori della loro tenacia nel cercarlo.
Passano degli anni, è un giorno che lui non è in casa, i suoi genitori che hanno scoperto dove si sia nascosto, bussano alla porta della sua casa. La sua sposa li accoglie in casa e ascolta la loro storia e comprende che sono i genitori del suo amato Giuliano, così da loro ospitalità nella attesa del ritorno del marito e per rendere migliore il loro soggiorno gli cede per la notte la stanza migliore che non è altro che la camera matrimoniale.
il giorno dopo, Giuliano rientra inatteso o forse anche a sorpresa, si reca nella stanza matrimoniale e vede due figure sotto le lenzuola, pensando ad un tradimento della sua sposa, preso dalla gelosia, dalla rabbia dall' ira e causa del suo violento carattere Giuliano uccide entrambi i genitori nel sonno.
Quando scoprirà cosa ha fatto Giuliano si dispera perché comprende che la profezia del cervo si è realizzata malgrado sia fuggito lontano dai suoi genitori.

Preso dallo sconforto, dal senso di colpa, schiacciato dal peccato Giuliano comprende che è il suo pessimo carattere il responsabile di questo gesto cruente e decide di cambiare vita e di espiare la propria colpa nel dedicarsi al prossimo.

Decide di lasciare la casa, l’agiatezza, le sicurezze materiali edi andare per il mondo in espiazione del suo peccato.
La moglie, non lo lascia solo decide di seguirlo anche se lui non vuole, lei lo seguirà e  sarà un cammino insieme di espiazione
Insieme si avventurano per il mondo e girano da una città all'altra cercando di fare il bene, di preoccuparsi dei poveri, di alleviare le sofferenze dei malati finché un giorno non arrivano sul fiume Potenza che scorre nelle Marche nei pressi di Macerata. Qui Giuliano trova lavoro come traghettatore e qui in questo lavoro duro faticoso senso orario a volte in condizioni ambientali climatiche difficili trova la sua pace interiore.
Un giorno arriva sulla sponda del fiume un lebbroso che chiede di essere traghettato sull'altra sponda sì sa che in quell'epoca il lebbrosi  erano scansati, erano messi ai margini anzi erano obbligati ad avere di campanacci per annunciare il loro arrivo e così la gente poteva tranquillamente scansarli ma Giuliano, non ci pensa due volte fa salire a bordo della barca il lebbroso per trasportarlo sull'altra sponda, ma giunto a meta del fiume il lebbroso cade in acqua, a questo punto Giuliano non ci pensa due volte e si getta a nuoto per salvare il povero lebbroso.
Giunti arriva sani e salvi Giuliano si accorgi che lebbroso non e altro che Gesù che si era camuffato per metterlo alla prova e donarli il suo perdono, in un'altra versione e invece un angelo ad apparigli e annunciargli il perdono da padre di Dio.

 
 Mi fa molto riflettere questa storia di Giuliano e c'è molto da imparare.
Dopo aver parlato con il cervo Giuliano capisce che il suo carattere è pericoloso e che lui potrebbe fare del male anche alle persone che ama.
La sua soluzione è allontanare chi ama e quindi fuggire lontano.
Giuliano non vuole fare del male a nessuno ma sa che quel suo carattere lo porta a volte ad essere pericoloso per chi gli sta vicino e allora per evitare un disastro fugge.
Ma quello che succede sembra dirci che il destino è inevitabile non si può cambiare quello che deve accadere accadrà, questo essere fatalisti
Giuliano non è fatalista, lui cerca di cambiare il suo destino ma..  lo può cambiare solo cambiando il suo cuore, il suo carattere, la sua persona e  questo lo capirà solo dopo il suo gesto, dopo il suo omicidio, dopo il suo duplice omicidio.
Lo capirà quando il suo gesto violento gli toglie l'affetto dei suoi genitori.
Il nostro destino può essere inevitabile solo se noi chiudiamo gli occhi sul nostro peccato come fu per  Giuliano non accetta il suo peccato, che non vuole cambiare e pensa che allontanandosi dagli affetti possa cambiare il suo destino.
il nostro Giuliano pensa solo che la soluzione del suo problema quello di allontanare il suo destino cruento sia scappando, allontanando il problema,  ma non ha funzionato, doveva cambiare lui.
 

Rimango basito quando sento certi miei fratelli carismatici dire che dobbiamo fare un cammino di guarigione e sono sempre lì a chiedere la guarigione del cuore e rimangono sempre chini a cercare una guarigione già venuta. Non mi sembra di ricordare un Gesù che il dopo una guarigione dica al guarito va e non ammalarti più, anzi mi sembra di ricordare che ti dica va e non peccare più.
Non peccare più
Restare immobili davanti alla grazia di Dio è un peccato grave perché così noi allontaniamo da il nostro Dio dell'amore
È più facile pensare di essere malati, bisognosi di guarigione e quindi restiamo immobile ad aspettare un'ipotetica guarigione, senza muoverci verso la salvezza e pensare sono peccatore ed è tempo di conversione.

Dobbiamo accettare il nostro essere peccatori e combattere il nostro peccato, noi siamo bisognosi di conversione ed essere “bisognosi di conversione” vuol dire cambiare continuamente:
il nostro modo di pensare
il nostro modo di essere
il nostro modo di relazionarci
anche il nostro modo di amare

ma la cosa più triste e che molti si nascondono dietro a fantomatiche ferite per non fare un cammino di conversione, perché sono in attesa di guarigioni che non avverranno mai perché non hanno bisogno di essere guariti ma solo di iniziare a combattere il peccato presente nella loro vita
Dobbiamo piangere non per le nostre ferite del cuore ma per i nostri peccati che sono l'unica cosa che ci allontanano da Dio e… non c'è peccato non confessato che ci allontani da Dio  perché Lui è pronto a perdonare ogni nostro peccato.
 
Giuliano è un peccatore terribile

è violento
è iracondo
è geloso
è rabbioso
è omicida
 eppure dopo il suo cammino di conversione riesci a vedere Gesù.
 
Questo è l'insegnamento di cui dobbiamo tenere conto:
che il vero nostro nemico,  di ognuno di noi, che ci impedisce di vedere Gesù, di poter abbracciare e vivere la salvezza che ci viene proposta siamo noi ognuno.