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lunedì 2 novembre 2020

La creazione secondo me


 All'inizio c'era il nulla..

Tutti dicono così, religiosi, laici e scienziati, però, poi tutti ammettono che qualcosa c’era, ma non si trovano d’accordo a dire cosa c’era..

Comunque ci fu il Big-Bang..

Allora Dio disse: “Cavolo? Chi ha acceso la luce” e fu luce... ma Dio aveva ancora sonno, così abbasso le tapparelle e separò la luce (che stava fuori) dalle tenebre della stanza e torno a dormire.

 Il 2° giorno ..

Dio si affacciò alla finestra e vide il disordine creato dal Big Bang e disse : “oh che macello ma chi è stato? Bisogna mettere un po’ d’ordine.” Così comincio a mettere un po’ d'ordine là fuori. Inizio a dividere tutto quel marasma in costellazioni e le distribuì per benino in tutto l’universo in modo che fossero ben lontane tra loro e non potessero rimescolarsi in futuro.

Prese un po’ questa di materia spaziale (pianeti, stelle, comete e un di polvere cosmica e quanto altro) e la lancio lontano, poi ne prese un altro po’ e la lancio un po’ più qua e poi di là, e una qui, un’altra lì; così distribuì le costellazione nell’universo, ma il lavoro gli sembrò troppo grossolano così divise le costellazioni in galassie.

Fu un lavoro infinito, perché l’universo è infinito, però ad un certo punto ha finito di mettere a posto le costellazioni e le galassie. Allora qualcuno in passato obietto dicendo: “se ha un certo punto Dio ha finito è perché l’universo è finito, perché da qualche parte finisce, ma allora se finisce non è infinito, e Dio non ha fatto un lavoro infinito, ma uno finito, da dove ha finito oppure dove è finito, non Dio, ma l’universo dove è finito? Forse nell’infinito, ma come può finire nell’infinito ciò che è finito, certo il finito entra nell’infinito, come il quattro centra nell’otto, ma quante volte il quattro entra nell’infinito, un infinita di volte. Allora anche il finito entra nell’infinito?  Un infinita di volte così il finito diventa infinito… forse!

Passiamo al giorno dopo.

Certo se un giorno di Dio e come mille anni dell’uomo, diciamo che dopo mille anni di fatica nel distribuire costellazioni e galassie nell’infinito universo Dio si concesse una notte di riposo.

 

3° giorno…

Dio si sveglio di buon mattino e osservo il lavoro del giorno prima.
Certo vedere le galassie così sparse nell’universo senza un senso logico non gli piacque molto la cosa.

Si grattò la lunga barba e per un attimo penso: “quasi, quasi mi faccio la barba”; poi riguardo le galassie distribuite nello sterminato firmamento, ci ripenso e si disse: “diamo un senso a queste galassie, che così ammucchiate non si possono vedere”.

Così prese delle stelle e ne c’erano di diverse grandezze, grandi che le chiamano “stelle giganti” e poi quelle medie, le piccole, e le piccolissime che le chiamano nane (che poi al nostro confronto sono sempre giganti) e poi vi erano di varie colori c’erano stelle bianche, rosse, arancioni e anche azzurre ed alcune stelle e vi mise dei pianeti a girargli intorno.

Anche di questi, sparsi qua e là nelle varie galassie c’erano un gran varietà, di tutte le misure e di tutti i tipi, non sto neanche a descriverli altrimenti ci metterei un giorno di Dio, ossia tra mille anni sto ancora qui ad elencarmi i vari tipi di pianeti.

Quindi come dicevo prese delle stelle e vi mise i pianeti a girargli intorno, altre invece le lascio da sole, poi prese le comete e le buttò così per caso a girare per le galassie.

Poi qui e là ha fatto dei buchi, che gli scienziati chiamano “neri” perché non si vedono.

Ma se non si vedono? Però loro dicono che ci sono.
Questa dei buchi neri, perché Dio lo abbia fatto non l’ho capito.. comunque andiamo avanti

Quando ebbe sistemato tutto l’universo, le galassie erano tutte sistemate nella loro diversità, all’interno aveva messo a posto tutte le stelle e pianeti, le comete giravano liberamente e con esse anche le meteoriti, fatti un bel po’ di buchi neri si fermò a guardare quello che aveva fatto e la cosa gli piacque e si disse: Però!!

Mentre contemplava il tutto si disse: “Ho ancora un po’ di luce prima che faccia notte, e diede il nome alle varie costellazione perché non voleva confonderle l giorno dopo e poi passo alle galassie perché guardate che sono molte.

Si dice che siano circa 100 miliardi.. avete capito bene centomiliardi di galassie.. e non voleva confondersi il giorno dopo.

Proprio così.

Voleva riconoscerle una per una senza fare confusione.

Finalmente arriva a dare un nome a tutte, l’ultima la chiamo Via Lattea. Poi vide che aveva ancora qualche minuti a disposizione (si fa per dire minuto in realtà era un paio di decenni) e disse: qui voglio fare qualcosa di più… bello.

Prese una stella, ne grande ne piccola di color giallo, raccolse una dozzina di pianeti che erano sparsi nella galassia senza un ordine preciso e li mise a girare intorno a questa stella che chiamo Sole.

Poi prese dell’altro materiale cosmico e creo i satelliti e li mise a girare intorno ai vari pianeti. Erano tutti pianeti diversi.

Sul loro numero non so essere preciso, perché qualcuno dice che sono otto, qualcun altro dice che sono nove, qualcuno dice che sono dodici.. qui c’è ancora dell’incertezza..

Si era fatto tardi e buio; sinceramente neanche Dio ricorda quanti ne mise a girare intorno al sole.. e così termino un altro giorno.

Dio diede un’occhiata a cosa c’era fuori e vide il firmamento pieno di stelle e disse: che bello



4°giorno o forse quello prima … 

comunque Dio si alzò di buon mattino e decise di rivedere l’opera che aveva creato. Lui è quello che disse: “beato gli ultimi perché saranno i primi”, proprio perché decise di ricominciare da dove si era fermato la sera prima.

Infatti si alzò, si affacciò, guardò e si grattò la barba e il suo primo pensiero fu: “quasi, quasi mi taglio la barba.. e poi aggiunse… però dopo aver dato un’ occhiata a quell’ultimo sistema stellare che ho fatto gli ieri sera.”

E così si mise al lavoro.

Infatti voleva dare una sistemata ai vari sistemi planetari, perché quel cavolo del Big bang, aveva creato un tale disordine.

Lui a suo tempo aveva messo tutti insieme, ma quell’esplosione aveva fatto un macello.

Comunque andò a vedere quel sistema che era formato da una dozzina di pianeti che giravano intorno ad una stella chiamata sole, quando fu nei pressi decise di chiamarlo sistema solare e disse: “Vediamo cosa possiamo fare”.

Guardò il primo pianeta quello vicino al sole era troppo piccolo per farci qualcosa, il secondo vi era un’ atmosfera un po’ troppo gassosa e si disse che andava bene così.

Poi passò a gli altri e li sistemò meglio nella loro orbita intorno al sole.

Quelli più grandi li sposto indietro perché non facessero ombra a quelli più piccoli, poi alcuni più piccoli li sposto in fondo. Poi guardo tutto il sistema nel suo insieme e la cosa gli piacque molto, però non era contento del terzo pianeta, gli sembrava che non fosse molto ordinato, così lo prese a se e cercò di dargli una sistemata.

Vide che le acque erano mischiate con la terra in modo troppo confusionale allora cerco di separare le acque dalla terra, fu un lavoro immane.


Spostava un po’ di terra qua e l’acqua s’infilava di la, chiudeva un buco e l’acqua ne faceva un altro, creava una piccola montagna l’acqua la faceva sparire con una piccola onda così per tutto il giorno, non fu per niente un lavoro facile, anzi fu molto difficile e complicato, Ci volle una giornata intera. Ma alla fine riuscì a dividere la terra dalle acque. Finalmente fini. Alzo il pianeta per vederlo in controluce verso il sole, aveva un colore azzurro bellissimo. Si disse : “che bel pianeta che ho fatto e proprio bello. Come posso chiamarlo? Pianeta acqua, no non è molto bello. Pianeta acqua terra, no orribile. Pianeta Terra. Questo nome mi piace si chiamerà Terra. Pure il nome è bellissimo. Pieno di se, gongolante per il lavoro fatto, si inchino per rimettere il pianeta nella sua orbita, ma distrattamente sbriciolò il quinto pianeta. “Accidenti - disse Dio – ho distrutto un pianeta, lo sbriciolato in migliaia di pezzi”

Guardoùò bene tutto quelle briciole di pianeta e disse: Però sono belli questi asteroidi era quello che mancava in questo sistema solare.

Spense la luce, perché ormai era notte e se ne andò a dormire. E nel dormiveglia sogno il suo nuovo sistema solare e disse: Però è molto bello e si addormentò.



Il giorno dopo…

Come al solito, Dio si svegliò, si gratto la barba e penso la solita cosa: “mi potrei tagliare la barba” poi guardò fuori e vide la desolazione della terra… non c’era nulla , era solo polvere e sassi. Dio si disse : “non si può vedere questa desolazione, adesso mi invento qualcosa per rendere questo posto più bello”. Si sedette su sasso e si guardò intorno, girò lo sguardo di 360 gradi, vide tutto quello che c’era da vedere, tutte le terre della terra, vide le colline e le montane, poi i fiumi e laghi e infine disse: “ecco farò di questo pianeta un giardino, un giardino terrestre”

Così iniziò a creare i fiori per aiuole, e creò viole, violette, narcisi, tulipani, nasturzi.. e più ne creava più nella sua sconfinata fantasia più ne venivano alla mente altri, poi cominciò a creare i cespugli fioriti di peonie, camelie, rododendri; e poi passo a creare alberi carichi di fiori e poi creo gli alberi da frutti: peri, peschi, meli (questa non fu una buona creazione ) ciliegie.. e poi ortaggi, legumi, cereali… riempi tutta la terra di ogni ben di Dio. (possiamo dirlo a ragione, visto che si era impegnato molto nel riempire tutta la terra di ogni specie di pianta).

Fu una fatica immensa, la terra era proprio bella a vedersi e Dio disse: “ma che bello questo giardino terrestre”

Comincio a passeggiare per il giardino, e si rattristo ad un certo punto nel vedere tutti quei frutti che cadevano in terra e si marcivano e non c’era nessuno che li mangiasse. Ormai era notte e Dio disse: “ci penso domani”. E se andò a dormire.

Ci penso tutta la notte, ma il mattino dopo molto presto si mise all’opera. Creò gli animali, perché mangiassero quello che lui aveva creato e per mettere un po’ d’ordine nella flora.

Così, visto che cresceva troppa frutta invento gli insetti per portare il polline da un fiore all’altro così che solo i fiori impollinati dagli insetti dessero frutti. Ma questi crebbero troppo in fretta, ad un certo punto c’è ne erano troppi, così inventò degli insetti che mangiassero quelli che impollinavano i fiori, così per mettere un po’ d’ordine.

Ma anche questi crebbero troppo in fretta, e si stavano mangiando tutti gli insetti che impollinavano i fiori, allora invento gli uccelli affinché mangiassero gli insetti che mangiavano gli altri insetti che impollinavano i fiori.

Ma anche gli uccelli stavano crescendo troppo in fretta e stavano sparendo tutti gli insetti che mangiavano gli altri insetti che impollinavano i fiori, così invento gli uccelli rapaci che mangiavano gli uccelli che mangiavano gli insetti che mangiavano gli insetti….

Ma anche gli uccelli che mangiavano gli uccelli stavano crescendo troppo … allora Dio disse: “ Eh no, così non va bene… voi farete solo due eredi all’anno”. Gli limito le nascite.

Dio si guardo intorno e disse: “però sembra che funzioni”. Ma… ad un certo punto andò nella prateria e rimase sorpreso… l’erba era cresciuta troppo. Era altissima, più alta di lui.

Allora creò un animale che mangiasse l’erba, e così crebbero in gran numero gli animali che mangiavano l’erba e l’erba rischiava di sparire tutta, allora creò animali che mangiassero quelli che mangiavano l’erba ma qui mise subito uno stop alle nascite.

Poi vide che in terra c’erano dei semi di frutti, e si rese conto che anche di questi c’è ne erano troppi, così creò degli animali che mangiassero i semi, ma consapevole di cosa sarebbe accaduto, creò subito degli animali che mangiassero quelli che mangiavano i semi.

Piano, piano Dio, creò una serie di catene alimentari, per tenere in equilibrio quel magnifico giardino terrestre e la cosa gli sembro bella e si disse: è proprio bello.

Ormai sera fatto tardi, il sole scese dietro le colline, o forse dietro il mare.. non ricordo bene dove Dio fosse in quel momento, il fatto è che il sole tramontò e si fece notte.

Ora se il giorno di Dio, dura mille anni dell’uomo, anche una notte di Dio durerà mille anni e una questione di parità, di equilibri…

La mattina dopo Dio si sveglio, e come sempre dopo essersi posto la domanda se farsi la barba o no, andò a visitare il suo giardino.

Cominciò a passeggiare nei viali fioriti, nei frutteti e vide tutta la natura all’opera… insetti che andavano da un fiore all’altro, poi insetti che inseguivano gli impollinatori, gli uccelli che rincorrevano gli insetti e i rapaci che inseguivano gli uccelli, e poi i piccoli animali rosicchiare i semi e altri inseguire questi e così via… tutto gli sembrava in ordine e tutto andava per il verso giusto.

Ora Dio aveva creato una decina di specie animali per ogni catena alimentare e conosceva tutte le specie che aveva creato poi, mentre, camminava noto un insetto a lui sconosciuto. Raccolse l’insetto e gli disse: “Scusa ma io non ricordo di averti creato”..

“infatti- rispose l’insetto- io sono frutto dell’evoluzione”

“oh caspita – Disse Dio – che vuol dire questo?”

“semplice – spiego l’insetto – un antenato di un insetto impollinatore s’innamorò di uno di quello che voleva mangiarlo, e il bello che anche quello ricambio l’amore. Dalla loro unione è nato il nostro capostipite, e io sono un suo discendente.”

“ha, però” rispose Dio, e riposo l’insetto.

Si girò e vide qualcosa muoversi su un ramo, li per lì gli sembro che un rametto dell’albero avesse preso vita e se ne andava a spasso sul ramo, guardo meglio e vide che era un insetto, lo prese a se e gli domandò: “e tu chi sei?”

“io sono un insetto stecco”

“e chi sono i tuoi antenati, quali sarebbero gli insetti che si sono innamorati e ti hanno generato”

“vedi – disse l’insetto stecco- la mia storia è un po’ diversa. Un mio antenato stanco di essere di scappare, si nascose su un ramo fingendosi un rametto e la cosa funzionò, così imparò il trucco ai figli, e questi ai propri figli, poi nel tempo abbiamo migliorati la cosa che adesso sembriamo degli stecchi di rami e riusciamo sfuggire ai predatori, e stata la evoluzione.”

“ho capito ”disse Dio.

Mentre poggiava l’insetto stecco, vide una specie di foglia muoversi, era un altro insetto, e Dio gli chiese: “e tu invece chi sei?”

“io sono un insetto foglia, un mio antenato..”

“ok basta così grazie. La storia la conosco già”

Dio si guardo intorno e vide che il mondo animale si era evoluto alla grande, e vide un gran numero di animali che lui non aveva creato. Una varietà innumerevole, l’evoluzione si era data una gran da fare mentre lui dormiva rumori.

Ad certo punto, mentre era intento a contemplare la natura, senti dei gran alle sue spalle, dei boati sordi e costanti, Dio andò incontro a quei rumori, per vedere cosa o chi creava quel gran fracasso, e quando lo scoprì rimase estere fatto: “e tu chi sei, così grosso, non ricordo proprio di averti creato” gli domando Dio.

“Io sono un sauro, comunemente dinosauro, però mi chiamo brachiosauro, per gli amici brachio sono l’animale più grande di tutta la terra”

“E di cosa ti nutri?” gli domando Dio

“Delle foglie degli alberi, di quelle più alte, dove non ci arriva nessuno.”

“Però –disse Dio – ma quanto ne mangi al giorno?”

Mentre il brachio stava rispondendo, si senti un urlo, un altro animale sconosciuto a Dio stava arrivando a gran carriera a bocca spalancata, nel preciso momento che stava per azzannare il sauro Dio lo tiro per la coda impedendogli di mordere il povero brachio. “ e tu chi sei – gli domando Dio –e che stai facendo?”

“io sono un sauro, precisamente un Tirannosauro Rex, per i nemici tiranno, per gli amici mi faccio chiamare semplicemente Rex e stavo cercando di pranzare, sono due giorni che non mangio se permetti” “ Eh no che non permetto –disse Dio e rivolgendosi a tutti i presenti- fatemi prima capire qualcosa?” “Noi siamo figli dell’evoluzione – disse Rex – lui è l’erbivoro e il sono il carnivoro, semplice no. Lui va in giro a potare gli alberi più alti e gli faccio in modo che loro non diventino troppi mangiandone qualcuno ogni tanto, e la catena alimentare, come vedi l’evoluzione ha rispettate le regole.”

“Gia” disse Dio, sconsolato, la natura con la sua evoluzione gli aveva preso la mano.

Ma il bello deve ancora venire. Dio andò sulla riva del mare, si sedette ad osservare il moto delle onde, immerso nei suoi pensieri vide, qualcosa muoversi tra flutti. Lo guardò meglio e vide che era un animale. Lo fermò “ tu chi sei o meglio cosa sei?”

“Io sono una balena, come sulla terra c’era già parecchia folla e qui in mare non c’era nessuno mi sono trasferita.”

Dio guardò meglio tra le onde e vide un gran numero di animali : cetacei, celenterati, cefalopodi, echinodermi, pinnipedi, spugne.. c’era di tutto.

Dio guardo il mare con tutti gli animali, guardò la terra con tutti gli animali e si disse: “mi serve un aiuto, da solo non c’è la faccio a tenere sotto controllo tutta sta marmaglia”

Ci penso un pochino (qualche decennio per intendersi) e disse: “adesso faccio un guardiano”.

Si trovava lungo il mare, prese un po’ di sabbia bagnata (qualcuno dice che era del fango) e gli diede una forma, ma non gli piacque molto, no questo è un orango e lo mise in una parte della terra.

Prese un altro po’ di terra, ne diede una forma, ma anche questo non gli piacque.. e così creò il gorilla e poi lo scimpanzé e poi qualche altro primate… ma nessuno lo convinse…

Continuo nelle sue creazioni, cercava qualcosa .. di speciale.. voleva creare un uomo.

Nella sua mente orami era chiaro il progetto.. un uomo, che stesse su due gambe, che avesse due mani prensile, che mangiasse di tutto, che sapesse parlare, che avesse dei sentimenti, che avesse un’intelligenza… e dopo vari tentativi Dio creò l’uomo.

Dio guardò l’ultima sua creatura e vide che era bella… molto bella. Poi soffio nelle sue narici e l’uomo prese vita e poi Dio disse all’uomo, “vedi devo partire per un po’,voglio andarmi a riposare per un po’, ti posso lasciare qui nel giardino a dare un occhiata?”

E l’uomo rispose “vai tranquillo qui ci penso io”.

“Allora io vado, staro fuori solo un giorno o due mi raccomando stai attento all’evoluzione”

E Dio partì.

Dio tornò dopo un giorno o forse due, le cose non le trovo molto cambiate l’uomo era stato abbastanza bravo a mantenere lo status quo della natura.

Ad un certo punto passo tra i piedi di Dio, un animale buffissimo e Dio disse: “ma cos’è questo animale? Da dove è uscito fuori?” E l’uomo rispose: “è il mallangong, detto anche ornitorinco”

E Dio riprese:” ma è buffissimo, è un miscuglio di venti animali.”

L’uomo disse: “chiedo scusa, io ho vigilato sul giardino, ma questo proprio non so da dove sia uscito”. Allora Dio disse: “Lo sapevo che prima o poi l’evoluzione avrebbe combinato una cosa buffa, speriamo però che non faccia altri danni. Però questo animaletto è proprio buffo.”

Per paio di giorni le cose filarono tranquille, l’uomo accudiva il giardino terrestre, e sul fare della sera Dio scendeva a visitare il suo giardino. Ora c’è il fatto che l’uomo fosse un po’ piagnucoloso e non gli stava bene niente. Comincio ad andare da Dio a lamentarsi.

Così un giorno andò da Dio e gli disse: “Signore non è possibile che la frutta maturi tutta insieme, non faccio in tempo a mangiarla. Dio ci penso un po’ e poi disse, hai ragione e così inventò le stagioni e fece si che in diverse stagioni maturassero frutti diversi. Un altro giorno, l’uomo andò a lamentarsi del lupo, un altro delle pecore e così via.. ogni giorno aveva un motivo di che lamentarsi e ogni volta Dio apportava delle modifiche alla creazione.

Poi un giorno l’uomo disse a Dio: “Signore mi sento solo.”

E Dio gli disse: come fai a sentirti solo con tutte queste creature.

E l’uomo riprese: “Ma Signore! è una metafora per dire che tutti gli essere sono divisi in maschi e femmine e solo il mio genere è solo maschio… eh! Forse hai dimenticato qualcosa?.

Dio guardò l’uomo e gli disse: “lo sai che io voglio la tua felicità”.

E l’uomo disse: “questa metafora non l’ho capita Signore.”

Dio ci penso un po’. Allora dopo aver riflettuto, fece addormentare l’uomo, sicuramente perché non voleva fargli sapere cosa stava facendo e non mettesse bocca sulla nuova creazione.

Perché sapete bene cosa pensano gli uomini dell’altra meta dell’umanità. Così quando l’uomo apri gli occhi, vide per la prima volta la donna, rimase senza parole.

Una cosa mi domando spesso: ma la donna era nuda o vestita?

Ma questa è un’altra storia



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domenica 1 novembre 2020

sono un guerriero

 

Eccomi

Sono un guerriero

Pronto a combattere una dura battaglia

 

Vivo una guerra giornaliera contro nemici mortali

Lo dico a voi mei avversari tenaci

 

Tristezza … non avrai mai la mia anima

Infelicità … io non so chi tu sia

Lagna  non mi conoscerai mai

Lamentela  Ti lascio a chi vive nel grigiore

Depressione… ti ho già sconfitto come sei apparsa in lontananza

Melanconia… ti ho scacciato da casa mia

Struggimento.. Ti ho vinto perché ogni luogo e casa mia

Amarezza… cosa è? Chi è?  Il mio bicchiere è sempre pieno di dolcezza da bere con gli amici.

 

              Eccomi sono un guerriero

Un guerriero terribile

E porto con me alleati potenti

 

La gioia

di vivere ogni attimo

L’allegria

del cuore leggero

La vitalità

della mia disabilità

La vivacità

della mia mente

Le risate

delle mie cadute imprevedibili

L' ironia

verso i fatti comuni

L’amore

per tutti voi

 

 

Venite a combattere con  me amici miei

Venite a combattere contro questi nemici comuni

              Vi aspetto