Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

sabato 28 marzo 2015

RIMETTIAMO GLI ALBERI AL SANTA MARIA DELLA PIETA’.



Giovedì mattina, prima di uscire di casa per andare al lavoro,  mi è balenato in mente: “prendi la macchina fotografica, forse con la tempesta di ieri sera, ci sarà qualcosa da fotografare”
Così è prendo la mia Sony 290, e mi reco al lavoro.
A meta mattinata, una collega che viene al lavoro con i mezzi pubblici mi dice:

-          hai visto è caduto un albero stanotte.
-          Dove?  - Dico io
-          Nei pressi dell’entrata laterale, da dove entro io a piedi.

Aspetto la pausa pranzo, così mentre mi reco al bar per consumare il mio pasto, che consiste in un panino e un acqua minerale, strada facendo passo, nei pressi dove dovrebbe esserci l’albero caduto.
Passo,  e con grande sorpresa, c’erano già degli operai al lavoro che stavano rimuovendo l’albero caduto.  Capisco tanta celerità, bisognava rimuoverlo immediatamente,  in quanto era caduto sulla strada dove passa la navetta pubblica.
Non mi  sembrava corretto, fermarmi  per vedere  il disastro e fare delle foto all’albero caduto, rinvio tutto  a fine lavoro…ossia alle 17.30.

Alle 17.30, più qualche minuto,  transito nei pressi dove è caduto il maestoso e centenario pino.  Un albero di circa 30 metri d’altezza.
Alle 20 di mercoledì sera si era schiantato al suolo e nel suo crollo ha travolto anche due querce che erano  sul lato opposto della strada che si trovano sulla traiettoria di caduta.
Così da mercoledì sera sono  tre alberi in meno  nel parco del Santa Maria della Pietà.
Uno è caduto  nell’autunno scorso, un quercia.
Un altro è caduto  circa un anno, sempre una quercia.
Una decina di palme sono state abbattute nel 2011, perché attaccate dal punteruolo rosso.

Se annotiamo che ci sono degli alberi ormai morti e disseccati sparsi per il parco.. possiamo dire una strage di alberi dentro il parco.

Quando  passeggiate per il parco, e osservate le piante,  è facile notare come ci siano altri alberi malati che potranno cadere nei prossimi mesi.
Ci sono palme che si stanno seccando, perché ormai mangiate dal punteruolo rosso,  querce con segni visibili di qualche malattie,  attaccate dai funghi del legno.
Ai piedi di un quercia è stato facile notare la crescita del fungo Meripilus giganteus. Un fungo che fa ammalare le piante di carie bianca,  la quale corrode le radici causando il crollo della pianta pur essendo ancora alla stato vegetativo. Su altre piante e facile trovare il fomes e  Laetiporus sulphureus, funghi che indicano segni evidenti di malattie e di possibili crolli nel breve periodo.
Il  parco di sta impoverendo ogni giorno di più…

Diamo per scontato che una pianta possa ammalarsi e morire,  è il ciclo naturale della vita, la tristezza viene dall’incuria.
C ‘è tanta gente che parla, grida, accampa diritti sul parco.

C’è chi vuole realizzare questo o quel progetto,  chi ci fa campagne elettorali, chi ne fa una sua nicchia di potere.. ma chi ama questo parco veramente ne vedo molti pochi.

Fra abbattimenti, cadute naturali più di venti piante non ci sono più, non una sola pianta è sta rimpiazzata.
Al loro poso tronchi secchi, buche nel terreno.
Non costa molto comprare una pianta in un vivaio.
Con poche decine di euro si possono comprare dei bellissimi alberelli.
Allora lanciamo un grido.. tutti insieme .. rimettiamo gli alberi al Santamaria della Pietà.

Torniamo ad arricchire questo splendido “Paesaggio Urbanistico Protetto”, con una storia unica, con un suo fascino particolare, con carico d’umanità carico di compassione e di speranza.
Sostituire gli alberi caduti  con alberi da fiori e colori.. con ciliegi da fiori o siliquastri, aceri americani, betulle della taiga russa.
Dare colore al Parco con alberi che segnano il tempo e le stagioni, con la fioritura primaverile e con il colore delle foglie nella livrea autunnale.

Lanciamo un grido tutti insieme…


RIMETTIAMO 
GLI ALBERI AL SANTA MARIA DELLA PIETA’.