Giovedì
mattina, prima di uscire di casa per andare al lavoro, mi è balenato in mente: “prendi la macchina
fotografica, forse con la tempesta di ieri sera, ci sarà qualcosa da
fotografare”
Così è
prendo la mia Sony 290, e mi reco al lavoro.
A meta mattinata, una collega che viene al lavoro con i mezzi pubblici mi dice:
A meta mattinata, una collega che viene al lavoro con i mezzi pubblici mi dice:
-
hai visto è caduto un albero stanotte.
-
Dove? - Dico
io
-
Nei pressi dell’entrata laterale, da dove entro
io a piedi.
Aspetto la
pausa pranzo, così mentre mi reco al bar per consumare il mio pasto, che
consiste in un panino e un acqua minerale, strada facendo passo, nei pressi
dove dovrebbe esserci l’albero caduto.
Passo, e con grande sorpresa, c’erano già degli
operai al lavoro che stavano rimuovendo l’albero caduto. Capisco tanta celerità, bisognava
rimuoverlo immediatamente, in quanto era
caduto sulla strada dove passa la navetta pubblica.
Non mi sembrava corretto, fermarmi per vedere
il disastro e fare delle foto all’albero caduto, rinvio tutto a fine lavoro…ossia alle 17.30.
Alle 17.30,
più qualche minuto, transito nei pressi
dove è caduto il maestoso e centenario pino.
Un albero di circa 30 metri d’altezza.
Alle 20 di
mercoledì sera si era schiantato al suolo e nel suo crollo ha travolto anche
due querce che erano sul lato opposto della
strada che si trovano sulla traiettoria di caduta.
Così da
mercoledì sera sono tre alberi in
meno nel parco del Santa Maria della
Pietà.
Uno è caduto nell’autunno scorso, un quercia.
Uno è caduto nell’autunno scorso, un quercia.
Un altro è
caduto circa un anno, sempre una
quercia.
Una decina
di palme sono state abbattute nel 2011, perché attaccate dal punteruolo rosso.
Se annotiamo
che ci sono degli alberi ormai morti e disseccati sparsi per il parco..
possiamo dire una strage di alberi dentro il parco.
Quando passeggiate per il parco, e osservate le piante,
è facile notare come ci siano altri
alberi malati che potranno cadere nei prossimi mesi.
Ci sono palme
che si stanno seccando, perché ormai mangiate dal punteruolo rosso, querce con segni visibili di qualche
malattie, attaccate dai funghi del
legno.
Ai piedi di un
quercia è stato facile notare la crescita del fungo Meripilus giganteus. Un fungo
che fa ammalare le piante di carie bianca,
la quale corrode le radici causando il crollo della pianta pur essendo
ancora alla stato vegetativo. Su altre piante e facile trovare il fomes e Laetiporus sulphureus, funghi che indicano
segni evidenti di malattie e di possibili crolli nel breve periodo.
Il parco di sta impoverendo ogni giorno di più…
Diamo per scontato
che una pianta possa ammalarsi e morire,
è il ciclo naturale della vita, la tristezza viene dall’incuria.
C ‘è tanta gente che
parla, grida, accampa diritti sul parco.
C’è chi vuole
realizzare questo o quel progetto, chi
ci fa campagne elettorali, chi ne fa una sua nicchia di potere.. ma chi ama
questo parco veramente ne vedo molti pochi.
Fra abbattimenti,
cadute naturali più di venti piante non ci sono più, non una sola pianta è sta
rimpiazzata.
Al loro poso tronchi
secchi, buche nel terreno.
Non costa molto
comprare una pianta in un vivaio.
Con poche decine di euro si possono comprare dei bellissimi alberelli.
Allora lanciamo un grido.. tutti insieme .. rimettiamo gli alberi al
Santamaria della Pietà.
Torniamo ad arricchire questo splendido “Paesaggio Urbanistico Protetto”,
con una storia unica, con un suo fascino particolare, con carico d’umanità
carico di compassione e di speranza.
Sostituire gli alberi caduti
con alberi da fiori e colori.. con ciliegi da fiori o siliquastri, aceri
americani, betulle della taiga russa.
Dare colore al Parco con alberi che segnano il tempo e le stagioni,
con la fioritura primaverile e con il colore delle foglie nella livrea autunnale.
Lanciamo un grido tutti insieme…
RIMETTIAMO
GLI ALBERI AL SANTA MARIA
DELLA PIETA’.