Cari Giovanni e Alessandra
Mentre il vostro parroco don Federico era impegnato
|
Aggiungi didascalia
|
nella sua omelia battesimale, piena di enfasi e teatralità, ma ricca di contenuti mi sono venuta alla mente alcune cose che avrei voluto dirvi io in questa occasione speciale.
Giugno 2019
La nascita della vita.
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. (Lc 1.26ss)
Maria ripiena di Spirito Santo … rimase incinta
Tra milioni di spermatozoi, presenti nel liquido seminale, solo uno, quello che arriva per primo all'appuntamento con l’ovulo in attesa avrà la soddisfazione di fecondarlo.
Uno solo.
Nel momento che il velocissimo spermatozoo, che supera l’ultima barriera di difesa, entra nell’ovulo… inizia la vita.
In una frazione di secondo inizia la vita.
In quel momento che un solo spermatozoo feconda l’ovulo … noi nasciamo alla vita.
Si nasce nel ventre di una donna.
Si nasce nel cuore di una madre.
In quel preciso momento, in quel incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo viene deciso tutto…
Il sesso
Il colore della pelle, degli occhi, dei capelli
La forma del naso e della bocca.
Anche il carattere iniziale.
In quel momento viene deciso tutto
Si nasce alla vita.
1 aprile 2020
La nascita al mondo
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. (Lc 2,6)
Quando giunse il tempo del parto e si era in tempo di Covid, Giovanni accompagno Alessandra all'Ospedale Cristo Re. Qui nacque Luca.
Quando giunge il tempo, ogni donna gravida dà alla luce il figlio che porta in grembo
Ed ecco la seconda nascita… si nasce al mondo.
Quando l’aria entra nei polmoni del bimbo e questo per il dolore del primo respiro piange .. si nasce al mondo.
Quando l’uomo entra in contatto con il figlio, che esso sia maschio o femmina non importa, nel suo cuore nasce il figlio… con la seconda nascita si nasce nel cuore del padre.
La nascita al mondo.
Per nove mesi circa, la nascita è un atto privato della mamma.
La mamma lo sente, lo vive, lo nutre.
Percepisce il suo respirare, il battito del suo cuore.
Lo sente muovere nel suo ventre e lo accarezza con amore
Il padre è lontano dal figlio in questi nove mesi di gestazione, lo percepisce come un idea, in senso astratto del fatto, non riesce a concretizzarlo materialmente.
Suo figlio è nascosto, è riparato nel ventre della madre che vive già di lui, con lui.
Ecco il momento sublime … quando il figlio arriva nelle braccia del padre…
ecco sbocciare l’amore del padre quando c’è il contatto visivo, tattile e olfattivo…
Il padre lo vede ne distingue finalmente i contorni, le forme i colori
Il padre sente il calore, percepisce la morbidezza della carne ne gusta delle sensazioni tattili
Il padre percepisce il profumo del figlio che sa
di purezza,
di castità,
di verginità,
di innocenza.
Quando il figlio arriva per la prima volta nelle braccia della madre, ella già lo conosce e quello che vede è la conferma di quanto ha immaginato nei nove mesi di gravidanza.
Per il padre non è cosi, quell’ emozione del primo incontro e travolgente non c’è nessuna sua immaginazione che si avvicini minimamente a quanto prova al primo incontro con il figlio.
Per lui tutto è nuovo, tutto è da scoprire, tutto è da vivere.
Il figlio diviene così uno dell’immensa umanità di questo mondo.
Il figlio non è uno zero di un numero immenso, esso è un uno di un immenso numero di numero uno.
Non c’è un altro uguale a lui,
forse simile,
forse somigliante o rassomigliante,
Analogo, corrispondente, affine,
non c’è ne un altro uguale.
Quel figlio, quel nostro figlio, quel figlio che ci è nato è un pezzo unico.
Non è raro, è unico,
Non c’è ne un altro uguale a lui,
Ecco perché come genitori ci dobbiamo prendere cura di lui:
Perché lui ha un VALORE inestimabile.
Dio ci ama come un Padre e ci dice:
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, (Is 43,4)
Dio ci ama come un Padre e ci invita anche a noi ad amare i nostri figli come lui ama noi e non dimentichiamo di dire ai nostri figli: Perché tu sei prezioso ai miei occhi.
In quel giorno in cui la madre dice al Padre ecco tuo figlio, ecco nostro figlio, noi nasciamo al mondo.
1 agosto 2020
La nascita alla comunità
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». (Mc 1,9)
Ecco Gesù inizia la sua vita pubblica dopo essere andato da Giovanni il Battista.
Il giorno dopo il battesimo di Gesù, Giovanni il Battista dirà ai suoi discepoli, vedendolo passare “Ecco l’Agnello di Dio” (Gv 1,35) ed alcuni di essi lo seguirono.
Il battesimo di Gesù è un atto pubblico, con esso Gesù inizia la sua vita pubblica ed inizia la sua missione.
Nel mondo ebraico c’erano dei passaggi pubblici ben precisi stabiliti dall’età, all’età di 30 anni un uomo ebreo diventava adulto e poteva pubblicamente insegnare, Gesù inizia la sua vita pubblica con gesto preciso, si reca da Giovanni per farsi battezzare.
Il messaggio di Gesù ha una doppia valenza, come ha una doppia valenza per noi il nostro battesimo:
Nascere alla vita comunitaria
Consacrare la nuova vita a Dio
Nascita alla comunità.
Con il Battesimo avviene una nuova nascita, diverse dalle prime due ma socialmente fondamentale nato prima nel cuore, nasciamo alla vita comunitaria, nasciamo alla vita sociale.
Con il Battesimo la nascita esce dal privato della madre e del padre per divenire un atto comunitario.
Il Bimbo
nato prima nel cuore della madre è nato alla vita.
È nato poi nel cuore del padre, è nato al modo
Con il battesimo
nasce nel cuore della comunità
entra nella comunità cristiana
entra nella società degli uomini.
I genitori presentano il figlio alla comunità e lui attraverso il rito del Battesimo entra nella comunità dei salvati… il figlio cessa di essere il figlio privato ma diviene il figlio della comunità ma… ai genitori rimane:
Il compito
Il dovere
L’onere
L’onore
L’incombenza
Il privilegio
di educare il figlio e di preparalo alla sua nascita personale quando prende la consapevolezza di nascere in Cristo Gesù.
Quando il figlio divenuto adulto, prende la sua consapevolezza di morire alla vecchia vita di peccato e rinascere ad una nuova vita in Cristo.
E di questa nuova rinascita in Gesù noi non sappiamo quando accadrà… neanche se mai accadrà… c’è solo la speranza nel nostro cuore che come questa c’è stata nella nostra vita, possa esserci un giorno nella loro vita.
In questo cammino di educazione, di formazione, di crescita del figlio, la comunità non può essere esclusa… anzi nel bene o nel male essa ha un ruolo molto importante presente, fondamentale…
Noi tutti siamo all'interno di una realtà educante nel bene o nel male… la comunità degli uomini,
Oggi giorno, i nostri figli vivono all'interno di una serie di comunità educanti e diverse tra loro ed alcune di esse sono in contrasto tra di loro, in antitesi tra esse
C’è la comunità familiare composta da genitori, nonni, zii, cugini… e non sempre tutte questi parenti sono in accordo tra loro sui valori da condividere e da trasmettere
C’è la comunità scolastica… dall’asilo alle scuole superiori.. dove molti insegnanti si sentono più educatori che insegnanti e i compagni di classe che svolgono anch’essi un ruolo educante.
C’è la comunità parrocchiale dove spesso ci sono modi diversi di vivere la fede… e molti mettono in crisi sul vero culto da dare a Dio.
Ma il compito primario di educare i figli è… è rimane quello dei genitori.
Ai genitori tocca il compito primario di educare alla vita, alla fede, alla relazione con gli altri… è il dramma dei nostri giorni che molti genitori hanno rinunciato a questo compito e dovere delegando ad altri l’educazione dei propri figli.
Consacrare a Dio
C’è una altro punto, una altra valenza di cui tenere conto nel nostro Battesimo, come per il Battesimo di Gesù.
Gesù facendosi battezzare da Giovanni Battista si immerge nell’acqua del Giordano quell’immersione rappresenta una morte, quando scendiamo nell’acque sotto le acque noi rimaniamo senza aria e questo ci porta alla morte, ma nel momento dell’emersione noi torniamo alla vita, ad una nuova vita.
Gesù muore a se stesso, alla sua volontà.
Gesù muore alla vita passata per accettare una nuova vita
Gesù rifiuta la sua vita ed accetta la nuova vita che lo porterà sul monte Calvario.
E quando Gesù riemerge dalle acqua accettando la nuova vita… ecco una voce venire dal cielo: “Ecco il mio figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”
Un giorno una ragazza mi disse: “Vi sembra giusto che quando ero piccola mi avete segnato con qualcosa di incancellabile, che mi segna per tutta la vita”
Ed io gli dissi: “ qual è questo segno?”
E lei : “il Battesimo, mi avete segnato e questo non si cancella più. Come lo vorrei cancellare”
C’è un movimento che si chiama lo Sbattezzarsi, ossia rinunciare alla Chiesa cattolica farsi cancellare dai registri della Chiesa cattolica… in fondo è rinunciare ad essere popolo di Dio, rinunciare a Dio nella nostra vita… ma questo gesto può cancellare il segno del battesimo sulla nostra anima?
In teoria il battesimo da solo non basta per far parte del popolo di Dio ad esso fa seguito il sacramento della Confermazione o della Cresima… sacramento che viene amministrato quando il figlio ha l’età di comprendere e di fare la sua libera scelta.
Il battesimo è la volontà di noi genitori che lui faccia parte come noi del popolo di Dio. Poi verrà il tempo della sua scelta, della sua volontà di essere membro del popolo di Dio.
nel Battesimo siamo consacrati dallo Spirito Santo. La parola “cristiano” significa questo, significa consacrato come Gesù, nello stesso Spirito in cui è stato immerso Gesù in tutta la sua esistenza terrena. Lui è il “Cristo”, l’unto, il consacrato, i battezzati siamo “cristiani”, cioè consacrati, unti . (omelia di Papa Francesco 15 gennaio 2015)
Noi nel Battesimo presentiamo a Dio nostro figlio, affinché lui lo benedica.
Noi nel Battesimo chiediamo a Dio di prendersi cura del nostro figlio.
Noi nel Battesimo affidiamo a Dio nostro figlio.
Di fatto nel Battesimo noi consacriamo a Dio nostro figlio.
Consacrare !
Vuol dire destinare qualcuno o qualcosa ad una divinità, renderlo a lui sacro.
Quindi nel Battesimo noi consacriamo nostro figlio a Dio.
Ma… lo facciamo rinunciando prima a tutto ciò che è contro il nostro Dio, ciò che a lui non è gradito.
Da qui le rinunce battesimali,
Volete consacrare vostro figlio a Dio?
Allora dovete rinunciare a tutto ciò che non appartiene a Dio, tutto ciò che a lui non è gradito:
Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio
Rinunciate alle seduzione del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?
La consacrazione a Dio
Il nostro Battesimo
La vita nuova in Cristo Gesù
passano tutte per la rinuncia a Satana e alle sue seduzioni.
Con il Battesimo Dio si prende cura di nostro figlio ed ecco che i nostri progetti, i nostri sogni, i nostri desideri debbono svanire come nebbie al mattino e lasciare spazio ai progetti, ai sogni, ai desideri che Dio ha sul nostro figlio.
Da questo momento dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere nostro figlio…
Con il Battesimo mettiamo nostro figlio nelle sue mani, lo consacriamo a lui e lui lo riaffida a noi affinché noi ci prendiamo cura di lui.
Riabbracciandolo dobbiamo:
Vederlo con gli occhi di Dio
Sognare il sogno che Dio ha per lui
Crescerlo come figlio di Dio.
Dobbiamo crescerlo nella fede in Dio, prepararlo per il giorno in cui ci sarà in lui una nuova rinascita, quella nello Spirito Santo.
Fino al giorno del Battesimo siamo noi che abbiamo scelto per lui, deciso per lui, ma verrà il giorno in cui sarà lui che dovrà scegliere e decidere della sua fede.
Nel giorno della nostra cresima, siamo noi che abbiamo deciso di scegliere di seguire Gesù, di abbracciare quella che è la fede dei nostri genitori.
Quando sarà gli amministrato il sacramento della Cresima o della Confermazione dovrà essere così maturo e cosciente di scegliere pienamente la nuova vita,
Quando Gesù si presenta a Giovanni Battista, Egli fa la sua scelta:
Morire (immergendosi) alla vita passata per rinascere (emergendo) ad una nuova vita.
Una vita da vivere per Dio.
Dobbiamo preparare nostro figlio a svestirsi dell’abito vecchio per rivestire l’abito nuovo che ci rinnova per una piena conoscenza di Gesù Cristo.
Perché tutti noi siamo chiamati a rinascere pienamente nello Spirito Santo.
Questo è il mio augurio per voi:
Che dopo la nascita alla vita,
la nascita al mondo,
la nascita alla comunità,
possano i vostri figli, incontrare il Dio della vita,
ed arrivare a nascere nello Spirito Santo,
ad immagine di Gesù Cristo nostro e loro Signore.
Possano Raffaele e Luca dire:
eccomi Signore,
rinuncio al mondo con le sue lusinghe,
le sue illusioni e le opere della morte,
Alla via del peccato
Eccomi Signore
Ed accetto la nuova vita che tu mi offri
Una vita nella pienezza del tuo Santo Spirito.