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giovedì 18 novembre 2021

Beati i puri di cuore

catechesi tenuta nella parrocchia santa Faustina Kowlaska
21/novembre/2021




Beati i poveri di Spirito
 


Introduzione

Eccoci ad un'altra tappa del nostro cammino sulle Beatitudini scritte da Matteo.
Sarebbe interessante, io lo propongo voi che organizzate questo momento di preghiera di approfondire anche le altre Beatitudini sparse qua e là nei Vangeli e nel resto del nuovo testamento

Possiamo dire che queste Beatitudini di Matteo si dividono in due gruppi:
· un gruppo sono le Beatitudini di uno stato di fatto di cui noi non siamo responsabili direttamente ossia: l'afflizione, il pianto, la persecuzione, insulto…
non sono situazioni o realtà che non scegliamo ma siamo un po’ vittime di queste cose.
· l'altro gruppo delle Beatitudini riguarda il nostro essere: misericordiosi, miti, poveri spirito, puri di cuore

Ci dice chiaramente la scrittura che noi dobbiamo essere; misericordiosi, miti, poveri di spirito, puri di cuore e non di fare i misericordiosi, i miti, i poveri in spirito o puri di cuore.

Molti di noi, in primis io, siamo cresciuti nostro malgrado nella pedagogia cristiana del fare e non fare.
Ci hanno insegnato ad essere i cristiani del fare: bisogna fare questo o quello.
Essere buoni cristiani è una questione di fare: elemosine, gesti buoni, servire messa, organizzare processioni…
Che l’essere cristiani sia una questione di fare tante cose, anche belle e giuste ha anche un contraltare, ossia, del non fare certe cose.

C’è una pedagogia cristiana del non commettere peccato che è il contraltare e fare del bene e siamo sempre nella dimensione del fare, mentre le Beatitudini ci parlano di essere.

Se la nostra natura è … essere cristiano, noi non ci poniamo più la questione del cosa fare o non fare… perché nella nostra natura: fare il bene.

Racconto un aneddoto che molti di voi penso conoscono già, ma penso che ricordarlo ci aiuta a capire bene questa beatitudine,
C'è uno scorpione che deve attraversare un fiume e chiedi diversi animali di traghettarlo sull’altra sponda ma nessuno gli dice,
Poi si avvicina alla sponda e vede una rana e gli chiede: mi puoi portare sull'altra sponda?
La rana gli dice: no! perché tu mi pungerai e la tua puntura è mortale e rischiamo di morire entrambi travolti dalle acque.
Lo scorpione gli dice: stai tranquilla che non lo farò.
La rana si lascia convincere invita lo scorpione a salire sulle sue spalle così lo può trasportare sull'altra riva.
Ma a metà del guado, durante un salto della rana, lo scorpione si spaventa e punge la rana la quale sotto l'effetto del veleno cade tra le acque e prima di morire dice allo scorpione: perché l'hai fatto?
Lo scorpione rispondi: perché è nella mia natura pungere.


Domandiamoci : qual è la nostra natura?


Essere “puri di cuore”

Purezza:
Per quanto riguarda invece la definizione di “puro”, la parola greca utilizzata dall’evangelista Matteo è katharos e significa fondamentalmente pulita, limpido, libero da sostanze contaminanti

Una cosa è impura quando ha in essa una presenza estranea al contrario è pura

Prendiamo ad esempio una bottiglia d’acqua minerale.


La pubblicità ci dice molte volte che è un’acqua purissima… ma poi andiamo a leggere la targhetta di presentazione del prodotto leggiamo che in essa ci sono presenti, anche se in piccola parte, una quantità di minerali… non è quindi molto pura… anzi sono proprio quelle sostanze che danno sapore, a volte colore all’acqua.
L’acqua pura… è incolore, insapore, inodore e limpida.


Il cuore
Gli ebrei non avevano le conoscenze scientifiche, anatomiche, mediche come le abbiamo noi oggi per cui noi sappiamo bene qual è la funzione il cuore.
Gli ebrei sapevano all’interno dell’uomo c’è un cuore ma come funzionasse non ne avevano idea.
Però… per loro… il cuore era il centro dell'uomo.
Il cuore nel pensiero biblico-ebraico non è solo il luogo dove risiedono i sentimenti, esso è anche il luogo più intimo dell’uomo, ed è il luogo dell’incontro intimo con Dio.


Nel cuore dell’uomo avviene l ‘incontro con Dio, perché esso è lo spazio interiore invalicabile e inviolabile che appartiene solo a Dio.
Il cuore quindi non è solo un organo del corpo, il muscolo che pompa sangue esso è la sorgente dei nostri sentimenti ed è il luogo dell’incontro sacro con il Santo dei Santi.

Quindi unendo i due concetti… cuore e purezza... ecco che ci possiamo fare un’idea precisa:
il cuore è il luogo intimo dell’incontro con Dio e questo luogo deve un luogo puro non contaminato… per incontrare il Santo dei Santi.


I Farisei ieri e oggi.

Gesù come leggiamo nei vangeli ha degli scontri molto forti con i farisei.
Ma chi sono i farisei?
Molti dicono la “setta dei farisei”, ma essi non sono i membri di una setta, sono coloro che appartengono o almeno condividono un modo speciale di interpretare la scrittura e la Torah.

Sono una corrente spirituale che si differenzia da altri gruppi presenti nel mondo ebraico per un’interpretazione rigida sui culti a volte apparenti e riti privi di amore; loro sono fedelissimi a certe prescrizioni rituali quali lavarsi le mani, le stoviglie, lunghe preghiere in pubblico…

Anche nella Chiesa in passato abbiamo avuto correnti di pensiero un po’ troppo rigidi, come i giansenisti del XVII secolo, i quali non erano una setta, ma un movimento spirituale molto rigido che partiva dall’idea che l’uomo nasceva corrotto e aveva bisogno per la salvezza di un cammino di penitenza ai limiti della sopportazione umana.

A contrastare questo pensiero esasperante, vide nascere e svilupparsi, dopo il messaggio affidato da Gesù a Margherita Maria Alacoque la devozione al sacro cuore di Gesù.

Ancora oggi nella chiesa ci sono movimenti di pensiero vicino al pensiero farisaico che affermano cose simile… al pensiero farisaico o giansenista… ligi ai riti e alle usanze, alla ricerca di un eccessiva mortificazione della persona e del suo essere peccatore, però vuoti del senso della misericordia.

Lo scontro con i farisei fu molto duro…

Nel vangelo di Matteo in contrapposizione alla Beatitudine ci sono le “guaitudini”, io le chiamo così perché non c’è una parola che le racchiude…

Nella Bibbia di Gerusalemme questi sette “guai” proclamati da Gesù hanno un titolo: le sette maledizioni verso scribi e farisei, ma io non riesco a vedere un Gesù che maledice ciò che ama: l ‘uomo.

Io direi che questi “guai” sono sette rimproveri,
                    rimbrotti,
                        biasimi,
                                ammonizioni,
                                        critiche…
ma io non riesco a vedere in esse una maledizione.


In questo “guai a voi” io ci vedo, ci sento un grido di dolore di Dio… quello stesso che si sente spesso leggendo alcuni passi della Bibbia:

Torna dunque, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità. Preparate le parole da dire tornate al Signore; ditegli: «Togli ogni iniquità, accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra. [1]

Dio non vuole offerte cruente, offerte vuote… vuole come offerta e azione di pentimento la lode delle nostre labbra…
Ma Dio, va oltre il solo richiamo a tornare egli si strugge di dolore per noi ci dice ancora:
Se non ascolterete, io piangerò in segreto la vostra superbia; il mio occhio verserà lacrime[2]

Alcune versioni dicono addirittura: i miei occhi piangeranno dirottamente e si scioglieranno in lacrime

Dio, nel segreto del suo cuore, piange per ognuno di noi, per i nostri peccati… piange fino a consumare i suoi occhi che si scioglieranno in lacrime…


Lo scontro con i farisei

In uno di questi scontri verbali Gesù parla ai farisei della Purezza di Cuore.
Dopo aver risposto ad un fariseo in modo duro, Pietro ci dice: Signore cosa volevi dire?

Ed egli rispose: «Neanche voi siete ancora capaci di comprendere?
Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna?
Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l’uomo.
Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie.
Queste sono le cose che rendono impuro l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l’uomo». [3]

Gesù, al contrario dei suoi amici ebrei ed apostoli conosce bene l’anatomia umana... infatti dice loro vi preoccupate di lavarvi le mani, di pulire le stoviglie, di cosa mangiare e non mangiare, di altri rituali per conservare la purezza… ma non sono queste cose che vi rendono impuri e ciò che avete nel vostro cuore che vi rende impuri.

Quali sentimenti potete avere se il vostro cuore è impuro?
Quali progetti potere sviluppare se il vostro cuore è pieno d’iniquità?


Cosa abbiamo noi nel cuore?

Noi non nasciamo cattivi e impuri quindi il nostro cuore non è per nascita cattivo.
È la lontananza da Dio,
        il seguire le idee del mondo con le sue seduzioni di potere e ricchezza,
            il dare ascolto al nostro egoismo,
                    lasciarsi trasportare dall’orgoglio
                            che riempie il nostro cuore di cose inique.


Scoprire cosa abbiamo nel cuore non è un motivo di condanna, anzi, un motivo di salvezza, perché comprendere cosa c’è nel nostro cuore ci porta a comprendere quanto siamo lontano da Dio e quando bisognosi di salvezza.

Quando, il figlio minore, che se andò lontano dal Padre comprese l’errore del suo andare via? Quando:
                Allora ritornò in sé…[4]

Alcune versione dicono: rientrato in sé…

Cosa vuol dire ritornare in sé?
Rientrare in sé?
                        Tornare al proprio cuore,
                        tornare nel proprio intimo,
                          tornare nel luogo inviolabile che è la sede dell’incontro… 
                            dove potrebbe  esserci un roveto d‘accendere…

Allora tornò alla casa…

Purificare il cuore potrebbe essere un lungo processo di liberazione e di rinuncia.
Un lungo cammino di spogliazione interiore, imparando a rinnegare se stessi, vivere per il bene dopo aver rinunciato il male… un cammino che nella Bibbia viene chiamato circoncisone del cuore… incidere o circoncidere lentamente il cuore per purificarlo, segnarlo, dargli un segno di appartenenza.

Questo può essere un lungo e duro cammino.

Però noi abbiamo una via più semplice…
                                                diretta
                                                veloce
                                                rapida



I tre passi.

Questa via è fatta di tre azioni.
Il primo passo è rientrare in noi stessi e prendere coscienza di cosa siamo e che vogliamo tornare a Dio e da qui nasce il nostro desiderio:
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.[5]

Il secondo passo è tornare al cenacolo per alzare la voce o meglio la lode a Dio:
Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato.
Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera.
Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia[6]


Terzo passo arrendersi, non cercare Dio con la mente, con ragionamenti, ma arrendersi a Dio:
Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e ogni donna[7]
Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto;
allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. [8]


Lo Spirito di Dio scenderà su di noi e cambierà le nostre vite, perché Dio non lascerà la nostra preghiera inesaudita, inascoltata.
Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.

Dio con la sua presenza trasformerà il nostro cuore ed esso diverrà il luogo dell’incontro, il nostro cuore diverrà il Tempio, ci dice infatti San Paolo nella lettera ai Corinzi:
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?[9]

Ed ecco il nostro cuore divenire il Tempio di Dio, dove lui prende dimora.


Conclusioni

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,[10]


Mano, mano che cammineremo verso Dio, compiendo ogni giorno i tre passi:
Rientrare
Pregare o lodare
Arrendersi

Il nostro cuore si trasforma ogni giorno di più, divenendo sempre più uno splendido tempio dove Dio dimora volentieri.

Mano, mano che il nostro cuore si riempie sempre più dell’amore di Dio, che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, esso diverrà sempre più Puro secondo il pensiero di Gesù, allora le sue parole : L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene […] la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. [11]… diverranno in noi realtà e non più un desiderio di purezza.

Beati i puri di cuore … perché vedranno Dio … ma non solo:

Ecco: sto alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.[12]

Ci dice San Giovanni nel libro dell’Apocalisse: Beati coloro che sono invitati alla cena dell’Agnello,[13] ma quanto saremo enormemente più beati quando: l’Agnello verrà a cena da noi.








[1] Osea 14,2
[2] Ger 13,17
[3] Matteo 15,15-20
[4] Luca 15,17
[5] Luca 15, 18
[6] Salmo 66-18.20
[7] Gioele 3.1ss
[8] Numeri
[9] 1 Cor 3,16
[10] Salmo 24, 3-4
[11] Luca 6, 45
[12] Apocalisse 3, 20
[13] Ap 19.9