
In fondo questi poveri immigrati, che vivono al limite se
non immersi nella povertà, cercano di guadagnare qualcosa per tirare avanti, per realizzare un sogno.
Come mai, io sono un chiacchierone e gran curiosone, ogni
tanto domando loro dove si riforniscono
non è un problema sapere dove comprano la loro merce… gli indirizzi sono
noti a tutti.
Però se andate voi in questi negozi che riforniscono i “Vu
cumpra”, voi, non potete entrare a meno che non abbiate la partita IVA.
Già, ma allora come fanno i “Vu cumpra” ad acquistare la
loro merce senza avere la partita Iva, chi li rifornisce illegalmente.

Come poco conosce il mondo dei “Vu
cumpra”, come poco conosce Roma, questi sono sempre in due o anche in tre, posizionati strategicamente, come
vedono una divisa, un segnale convenuto, raccolgono tutto in un grande telo e
via di corsa.
Poi quelli che girano mostrando la merce, bisogna coglierli nel
momento che c’è lo scambio merce e denaro, altrimenti di che lo accusi di andare
in giro con 50 borse e 100 collane. C’è forse una legge che proibisce di andare
in giro con tanta merce personale?
Allora, adesso, grazie all’intervento
del sindaco Marino abbiamo un certo numero di
VV.UU. utilizzati come spaventapasseri, pagati anche con lo
straordinario quindi una spesa extra per le casse del comune di Roma , per
mettere paura, solo paura ai “VU cumpra”
Se si vuole estirpare, il malaffare del commercio abusivo, bisogna colpire a monte, colpire i
grossisti che vendono in nero la merce ai “vu cumpra”.
E molto semplice, fermare un “vu cumpra, chiedergli dove si
rifornisce, e colpire il rifornitore.

Ed ecco per il nostro Sindaco, un azione di forza per un'altra
medaglia da mettere sul petto… per il
gran salto verso … la Poltrona…..
p.s. dai romani, i venditori ambulanti, per chi non lo sa,
sono chiamati da anni "Vu cumpra" perché quando t’incontravano dicevano: “Vu cumpra signo ?…” E da
lì il soprannome, che non è mai dispregiativo, ma ironicamente amichevole, come è
nella natura dei romani.
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