Abbiamo finito di mangiare
pasta fredda, e arrosticini… io e mio nipote, facciamo due passi per vedere la prateria che circonda la zona ristoro e fare
delle fotografie.
L’attenzione di mio nipote, viene catturata da un gruppo di adulti e qualche bambino che giocano a
calcio.
Come se li conoscesse da “un
sacco di tempo”, si avvicina e e chiede
di giocare anche lui.
Un adulto si avvicina a mio
nipote, gli chiede come si chiama, con un accento che tradisce la sua origine
straniera, molto probabilmente tedeschi, poi lo invita giocare e gli indica i
suoi compagni di squadra.
Finita la partita, salutiamo il gruppo. Ma ho una curiosità che mi devo togliere.. da dove vengono e come mai parlano così bene italiano?
Così, mi avvicino per salutarli e ringraziarli per avere inserito mio nipote nel gioco e nello stesso momento gli pongo la fatidica domanda ad uno dei due uomini che si avvicina a me cullando un bambino di pochi mesi:
Finita la partita, salutiamo il gruppo. Ma ho una curiosità che mi devo togliere.. da dove vengono e come mai parlano così bene italiano?
Così, mi avvicino per salutarli e ringraziarli per avere inserito mio nipote nel gioco e nello stesso momento gli pongo la fatidica domanda ad uno dei due uomini che si avvicina a me cullando un bambino di pochi mesi:
- Ma come mai parlate cosi
bene italiano?
- semplice io abito in Farindola, con mia moglie e i mie
due figli, mentre mio fratello che abita in Germania e venuto trovarmi, ma lui parla solo tedesco. Mi
risponde l’uomo.
Io incalzo: – Da quanto tempo
abiti in Italia?-Da due anni, e i miei due
bambini vanno alla scuola, questo che ho in braccio ha solo 7 settimane è
piccolino.
- Parli bene italiano, ma che
lavori fai in questo paesino dell’Abruzzo alle falde del Gran Sasso.
- Due anni fa, siamo venuti
qui in Farindola e abbiamo preso una casa (non ricordo se mi ha detto comprato
o in affitto) e abbiamo preso due ettari e mezzo di terra e coltiviamo la terra.
Sono sbalordito: - come? E
cosa coltivate ?
-Olivi, vite e altre cose…. Produciamo
olio, vino, pomodori….
Sono senza parole.
Decine di ragazzi se ne vanno
al estero a cercare lavoro. Vanno al estero a fare camerieri, cuochi,
facchini, controllori di bus, venditrici
di ticket turistici.. chi in Franca, chi in Inghilterra, Usa, Australia.. e questa
famiglia viene in Italia per vivere il loro
futuro.
Un padre, una madre e due figli
tedeschi e uno italo-tedesco in cerca di un futuro alla pendici del Gran Sasso.
Qualcosa non mi quadra?
Come è possibile ciò… vuol
dire che forse c’è un futuro anche in Italia.
Penso ai cugini di mia moglie
con le loro terre qui in terra d’Abruzzo. I loro ettari di terra coltivate a
vite, olivi e chissà quante altre cose.
Ripartiamo verso Roma, mentre
sono alla guida , nella mia mente c’è fisso il pensiero di quella famiglia
tedesca in Italia. Presa l’autostrada, lancio uno sguardo verso la città del L’Aquila,
decine di gru gialle si stagliano verso
il cielo dominando l’intera città. La loro presenza tradisce che decine di cantieri di ricostruzione sono aperti.
Non so se sono tanti o pochi, se stanno ricostruendo tutta la città o solo una
parte di essa.
L’unica cosa che comprendo..
che da queste parti c’è un futuro.