Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

domenica 25 novembre 2018

giorno del NO violenza alle donne

Paradossalmente sembra essere un problema culturale.
Come se ci sia un cultura dell'uomo autorizzato a colpire la donna fino ad ucciderla.
Ma non è così.
Fino a qualche decennio fa in Italia la donna era un oggetto dell'uomo, una sua proprietà personale, specialmente nelle regioni del sud, ma il movimento femminista ha fatto passi da gigante in Italia liberando la donna dall'oppressione maschilista.
I concetti antichi dei rapporti uomo donna non ci sono più.

Anche se vediamo delle pubblicità assurde come quella della differenza di salario... che è una bufala gigantesca.
Per costituzioni e per legge non può esserci differenza di salario tra uomo e donna e nessun contratto nazionale prevede un diverso trattamento salariale tra uomo e donna e se anche dovesse verificarsi...basta affidarsi a qualche sindacalista serio.... per avere giustizia.
E quindi si fanno degli spot per convincere al rispetto delle donne e del loro diritto, ma il vero problema è altro...

Il vero problema del femminicidio è nella nostra società... un società malata. Una società ferita profondamente e che incapace ad amare Sono  saltati gli equilibri sociali del passato, che siano essi giusti o sbagliati non è discussione, ma essi davano equilibrio alla società.
Oggi noi ci troviamo di fronte ad una anarchia di valori morali.
Chi deve insegnare valori ai giovani non vanno tutti in una stessa direzione.
La famiglia, la scuola, la parrocchia, i gruppi sociali, la comitiva di amici... non hanno tutti la stessa idea del valore morale.
Tutto ciò crea squilibrio e confusione generando una società malata e confusa....

Il femminicidio è frutto di questa società allo sbando ... dove il più debole:  la donna paga il prezzo

mercoledì 21 novembre 2018

Avete del pesce ?

Quando Gesù incontrò Pietro..gli disse seguimi.
Pietro lasciò tutto e lo seguii, senza tentennamenti.
Lascio anche la sua barca.. la lascio lì sulla riva  e nessuno la tocco.

La barca rimase incustodita sulla riva in attesa.

Alcuni giorni dopo la resurrezione, gli apostoli si trovano sulle sponde del lago, ad un certo punto Pietro disse... vado a pescare... sicuramente perché vide la sua barca lì abbandonata sulla riva e gli venne la voglia di pescare.

Dopo le apparizioni a Gerusalemme, Gesù disse agli apostoli andate in Galilea e vi raggiungerò lì, e quini erano tornati in Galilea in attesa di Gesù


Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
4Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.Disse loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
13Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

Come è curioso questo racconto.

I discepoli annoiati, tornano a fare quello che facevano prima di incontrare Gesù, i pescatori. Avrà forse un significato questo passaggio... vuol dire che forse tutti noi senza gli stimoli giusti, torniamo indietro alle nostre vecchie usanze e costumi.

Ma quella notte fu una notte sterile, una notte di fatica vana e inutile. Senza Gesù vani sono i nostri sforzi, anche in quello che meglio sappiamo fare.

Senza Gesù sono vane tutte le cose.

Ad un certo punto, mentre stanchi  e sfiduciati rientrano a riva, un uomo gli domanda : "figlioli non avete nulla da mangiare  nel senso  avete preso nulla".
Quando andavo a pesca, se al ritorno da una battuta di pesca sterile, di quelle che non si è preso nulla, qualcuno ,mi domandava : come è andata ? cosa avete preso ? Non gli rispondevo molto felice..anzi molte volte rispondevo con una certa acredine.
Così quella mattina mentre stanno avvicinandosi alla riva... quando sono ancora ad un certa distanza, intorno ai 100 da riva un uomo gli dice: avete preso nulla?
La risposta non fu parca di molte parole un semplice monosillabo: No... chissà chi rispose e con quale tono di voce.
Così l'uomo sulla spiaggia l' invita ancora una volta a gettare le reti....

E bellissimo vedere come a riconoscere  Gesù, è il discepolo che che ha con il maestro un profondo legame d'amore, infatti dice... che Gesù amava
Infatti e Giovanni a riconoscere Gesù per primo... ma è Pietro a compiere ancora una volta un gesto eclatante.. si getta in mare per arrivare presto da Gesù.

A questo punto c'è la parte più enigmatica di tutto il racconto... Gesù è intento a cucinare del pesce... e qui nascono i nostri perchè....