Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

martedì 5 luglio 2016

Processiamo gli italiani

Un articolo, dell’agosto 1975, di Pier Paolo Pasolini inizia così:
Dunque:
indegnità,
disprezzo per i cittadini,
manipolazione di denaro pubblico,
intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri,
connivenza con la mafia,
alto tradimento in favore di una nazione straniera, 
collaborazione con la Cia, uso illecito di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori),
distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia,
responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità, questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza),
responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa, delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell'abbandono «selvaggio» delle campagne,
responsabilità dell'esplosione «selvaggia» della cultura di massa e dei massmedia,
responsabilità della stupidità delittuosa della televisione,
responsabilità del decadimento della Chiesa,
e infine, oltre a tutto il resto, magari anche distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori.

Ecco l'elenco (cfr. «Il Mondo»), l'elenco «morale», dei reati commessi da coloro che hanno governato l'Italia negli ultimi trent'anni, e specie negli ultimi dieci: reati che dovrebbero trascinare almeno una dozzina di potenti democristiani sul banco degli imputati, in un regolare processo penale, simile, per la precisione, a quello celebrato contro Papadopulos e gli altri Colonnelli. 

Sono passati 41 anni è questo testo sembra scritto ieri, primo luglio 2016.
Pasolini voleva processare la classe dirigente della Democrazia Cristiana degli anni 70 del secolo scorso. Voleva processare Andreotti, Fanfani, Zaccagnini e tanti altri.. leader indiscussi della DC.
Voleva intentare un processo pubblico, i cui capi d’accusa sono quelli sopra citati, non aveva importanza della pena, si potevano punire anche con una semplice ammenda di una lira, ma l’importante era processarli.
Dal 1975, si sono susseguiti decine di altri politici, e sparita la democrazia cristiana, i suoi membri sono ormai diffusi, sparsi o sparpagliati, nascosti nelle viscere dei nuovi partiti o movimenti.

Sono decine o centinaia i politici che si dichiarano ex democristiani, pur non avendo mai avuto nulla a che vedere con la Democrazia Cristiana nei tempi passati, comunque il sottoscritto si può vantare di essersi in gioventù iscritto al partito scomparso, almeno una cosa la posso dire di essere un vecchio democristiano.


Sono scomparsi  insieme alla DC:
il PCI, trasformato in qualcosa  che è lontan…issimo parente del partito di Togliatti. Dei grandi comunisti storici, è rimasto ormai il pensionato Napolitano, da qualche parte in esilio il vecchio Occhetto e in qualche salotto bene di via Giulia possiamo trovarci Bertinotti…

il PSI letteralmente travolto dal 1992 in poi da  “Mani pulite”. Eliminati dalla scena politica dai magistrati i vari Craxi, Martelli, De Magistri .. tutta la classe dirigente viene travolta dalla operazione giudiziaria del pool dei magistrati

il MSI, trasformato anche esso in qualche altro che nulla ha più in comune con il partito di Almirante prima e Fini poi.. ma è quest’ultimo con la svolta di Fiuggi che cancella il MSI, per dare vita ad AN, per disciogliere quest’ultimo nel soggetto politico nel PDL.. tutto ciò che nasce dalle ceneri della Fiamma, poco hanno in comune con il vecchio MSI. 




e poi il PRI di La Malfa, il PLI di Altissimo e Spadolini, Democrazia Proletaria di Mario Capanna… mentre i Radicali entreranno nel Parlamento solo l’anno dopo di questo scritto pasoliniano.

 

Di quella realtà politica presente nel parlamento nel 1975, non esiste più nulla.
Ai vecchi politici, che per un motivo o un altro non ci sono più,  altri sono subentrati e poi altri ancora. Se dopo 41 anni le cose sono uguali allora e che nulla sia cambiato in tutti questi anni,  vuol dire che la classe politica e quella dirigente non ha fatto nulla … in tutto questo tempo.
Se volessimo anche noi processare gli autori del disastro italiano, dovremmo mettere sul banco degli imputati non solo i vecchi leader democristiani, ma tutti i politici che si sono susseguiti in tutti questi anni.. Da Berlusconi a Dalema e Veltroni, da Prodi a Fini, da Pannella a Bossi, e poi Maroni, Dini, Rutelli, Scalfaro e Monti e infine Renzi…
Dovremmo processare tutta la classe politica degli ultimi 50 anni, di oltre mezzo secolo di storia. Processare proprio tutti: i  ministri, i sottoministri, i portaborse… ma anche i Presidenti di Regione e Province, i sindaci della nostre città e comuni… se nulla è cambiato non possiamo incriminare uno o due persone, o forse dieci o cento.. .dovremmo processare tutta la classe politica e dirigenziale degli ultimi 50 anni.
A questo punto tutta l’Italia andrebbe processata, tutti gli italiani andrebbero processati.

Quando parliamo ad esempio di distruzione paesaggistica, di urbanizzazione fuori controllo,
Quando parliamo di amici mafiosi, di omertà mafiosa, di intrecci mafiosi,
Quando parliamo di manipolazione del danaro per guadagni facili
Quando parliamo di indegnità di cittadini… ma anche di elettore che continua imperterrito a votare sempre le solite persone che hanno creato il disastro Italia.

..e cosi via per molte altra cose… per tutti i capi d’imputazione pasoliniani  siamo tutti colpevoli, ognuno per la sua parte.
Di questa nostra situazione del tutto italiana non possiamo incolpare solo la politica e suoi attori i politici. Essi sono là… perché noi li eleggiamo per stare in parlamento. I politici sono il volto del popolo, i nostri politici sono quelli che il popolo vuole votandoli.
Oggi la gente si guarda intorno e non può essere contenta di quello che vede:

lavoro precario con stipendi incerti
pensioni sempre più avanti con gli anni e povere
infrastrutture vecchie ed obsolete
ospedali inefficienti
corruzione a tutti i livelli
delinquenza in espansione
violenza sociale
disastri ecologici
inquinamento e avvelenamento e manipolazione genetica dei cibi
evasione fiscale

Cosa si deve dire ? A chi dare la colpa ? ALLA POLITICA, AI  POLITICI…

Così se da un palco “qualcuno” comincia a gridare: “cacciamoli via e votiamo il primo che passa”, troverà di questi tempi centinaia di persone che gli darà ascolto. Non possiamo negare che la gente è stanca di questa politica e dei suoi interpreti a qualunque partito appartenga.

Molti italiani sono stufi dell’Italia :
degli ignoranti,
dei cialtroni, dei nullafacenti,
dei portaborse, degli arrivisti, dei mafiosi,
dei leccaculo, dei voltagabbana,
dei disfattisti, dei qualunquisti, dei politici ladri.

Dell’Italia che si vende per un piatto di lenticchie
Dell’Italia che vende il suo ruolo nella storia
Dell’Italia che si lascia calpestare in campo internazionale
Dell’Italia senza dignità
Dell’Italia pizza, mafia e mandolino.


Ci sono milioni d’italiani che vorrebbero uscire dal medioevo dei comuni dal quale sembra che non siamo più riusciti ad uscire.  Siamo rimasti al rinascimento, al tempo dei comuni e delle signorie.
C’è gente stanca  del campanilismo comunale, provinciale, regionale..
Nord contro sud
Est contro ovest
Bianchi contro neri
Guelfi contro ghibellini
Papisti contro antipapisti
Repubblicani contro monarchici
Destra contro sinistra
Rossi contro neri
Laziali contro romanisti
Coppi contro Bartali
Rossi contro Biaggi

Non ne usciamo più, viviamo un eterno essere pro e contro come al tempo dei comuni, senza nessuna mediazione. O sei con me o sei contro di meTutto è puro antagonismo.  Sembra quasi proibito avere delle mediazioni. Bisogna sempre stare o di qua o di la.

Forse è il tempo di processare gli italiani, tutti gli italiani che sono impegnati a distruggere continuamente un paese tra i più belli del mondo.  Distruggiamo continuamente  il nostro territorio, la nostra architettura, la nostra cultura, la nostra bellezza.
Negli ultimi cinquant’anni, una forza invisibile, una forza distruttrice ha invaso il cuore e l’anima degli italiani i quali sembrano che hanno come fondamento della propria vita distruggere l’Italia.
È giunto il momento di mettere sul banco degli imputati tutti gli italiani e processarli.

Trovare un giudice imparziale, un magistrato per la pubblica accusa e un avvocato difensore  per mettere su un tribunale che processi  l’italiano per:
la sua invidia
per la sua arroganza
  per il suo egoismo
per la sua avidità
per la sua ignavia
per il suo provincialismo.

Processare gli italiani con questi sono i capi d’accusa .


C’è un Italia da ricostruire… 

Come  fare ?
Non ne ho la più pallida idea.