Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

giovedì 6 ottobre 2022

Ascolta

 



Gli inizi

Agli inizi, all'inizio dell'umanità, noi abbiamo Adamo che parlava con Dio nel giardino dell'Eden, ogni giorno sul far della sera, quando si alzava una brezza leggera, Dio scendeva per parlare con Adamo.

Agli inizi, noi abbiamo Dio che parlava con diversi uomini ad esempio con Noè, Abramo con Giacobbe, ma solo con loro in privato.

Poi, Dio con Mose, inizia a parlare al popolo ed inizia il suo discorso rivolto agli israeliti con una parola: Ascolta

I verbi che utilizziamo uniti al senso dell'udito sono: udire, sentire, ascoltare.

Dio poteva iniziare il suo discorso dicendo:
                                           odi la mia parola!
                     
   oppure : senti la mia parola!
        invece inizia dicendo: Ascolta…

udire: vuol dire percepire un suono
sentire : e un vago percepire qualcosa usato anche con altri sensi quello del tatto o del gusto.
Dio invece usa il verbo ascoltare, una parola precisa: ascolta
che vuol dire: presta bene attenzione

la mia mamma quando voleva dire cose importanti e voleva catturare la mia attenzione mi diceva: siediti e ascolta bene quello che sto per dirti…

Così Dio, inizia un discorso con: Ascolta Israele
Dio dice ad Israele: poni la tua attenzione sulle mie parole, non ti distrarre.
Ascoltare questo è il nostro problema, come ascoltare Dio.

Elia

Leggeremo adesso un brano tratto dal libro primo libro dei Re al capitolo 19:

[Elia] Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita».[1]

Elia, era in fuga dalla regina Gezabele, perché questa aveva dichiarato che voleva ucciderlo.
La regina Gezabele voleva instaurare il culto del dio Baal in Israele per questo aveva ucciso tutti i profeti di Jaweh, ma Elia con l'aiuto del popolo, aveva ucciso lungo un torrente 450 profeti del dio Baal, e la regina voleva la sua vendetta contro di lui.
Impaurito, Elia fugge sul monte OREB, quando ascolta la voce di Dio:

Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.

Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?».[2]
Elia si trova così di fronte a Dio.
Quando esce dalla grotta si trova davanti un vento impetuoso ma non c'è Dio.

Sente un terremoto che percuote la terra, ma non c'è Dio.
Poi si accende un fuoco che sembra di bruciare tutto, ma non c'è Dio
Poi si alza una brezza leggera e sente un sussurrare e lì sente la presenza di Dio e allora si copre il volto.

Non ci ricorda l’evento agli inizi dei tempi quando nella brezza della sera Dio scendeva a parlare con la Adamo

Dio non lo urla
                 non strilla
                           non grida..

                         Lui sussurra, mormora, bisbiglia
ecco perché serve il silenzio per ascoltare la sua voce.



Samuele

Leggiamo ora dal libro Samuele:

Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli rispose: «Eccomi»[3]


Samuele nella notte, nel silenzio, ode una voce che lo chiama e lui risponde con generico eccomi, perché confonde la voce di Dio con la voce di Eli, per il frastuono che c'è in lui.
C'è rumore dentro di lui e quindi quando ode la voce che lo chiama nella notte non sa distinguere quella voce, ma Eli comprende che quella voce non è la sua, è la voce di Dio e quindi insegna a Samuele il principio del discernimento: ascoltare

Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuele andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».[4]

Oggi dobbiamo imparare ad ascoltare Dio, abbiamo bisogno di tanti Eli che ci dicono...
quando senti la voce rispondi: eccomi sono pronto ad ascoltarti.


Il silenzio di Dio

Due decenni fa, San Giovanni Paolo II, in una dei suoi tanti discorsi parla del silenzio di Dio, della percezione che Dio non parla.

Domenica riflettevo sulle parole del Santo e di questo silenzio di Dio, Padre Clovis nella sua omelia domenicale commentando la prima lettura tratta dal libro di Abacuc ci chiedeva quanti di noi, come il profeta, molte volte sono scoraggiati e pensano:

                        che Dio non li ascolta
                        che Dio è lontano
                        che Dio non parla

invece oggigiorno come non mai nella storia, Dio parla così tanto.

Oggi noi siamo quasi bombardati giornalmente dalla parola di Dio per quanto il mondo con i suoi falsi profeti

                    falsi messaggi
                          falsi insegnamenti

Per quanto il mondo alzi la voce e cerchi di nascondere la voce di Dio essa come una brezza leggera si diffonde continuamente nel mondo.
Sono tanti i metodi di diffusione della parola di Dio,
                        dalla voce del Papa giornaliera,
                                     la voce dei vescovi e di sacerdoti,
                       la voce di tanti laici impegnati nell'evangelizzazione
abbiamo riviste, libri, cristiani che divulgano la parola di Dio
Canali radio e televisivi dove giornalmente viene diffusa parola di Dio.

Il vero problema non è se Dio parla ma se il popolo ascolta.


Il luogo prediletto dell’ascolto.

Come ho già detto più volte, il luogo per eccellenza dell’incontro con Dio e dell’ascolto è la preghiera.

La preghiera è il luogo dell’incontro, è il luogo dove noi e il nostro Dio ci incontriamo.
È il luogo per eccellenza dell’incontro e dell’ascolto
Papa Francesco disse tempo fa, non pregate a pappagallo.
Ossia ripetendo le cose senza caperne il senso

Anche quando preghiamo con le preghiere degli altri, non leggiamole di corse ma lentamente per capire cose leggiamo e far si che quella preghiera diventi la nostra preghiera
Ma non dobbiamo fare che la nostra preghiera sia a senso unico, ossia che parliamo solo noi.

Quante volte abbiamo sentito dire : bisogna fare silenzio.
Molti predicatori quando parlano della preghiera, parlano del silenzio: dobbiamo fare silenzio, e molti fanno in crisi su questa fare silenzio, si scoraggiano e arrivano a pensare di non saper pregare.

Ci parlano del silenzio dei mistici, quella grazia speciale che poche persone riescono a raggiungere, ma a noi ci basta la brezza…
Per un mistico che vive isolato raggiungere il silenzio non è difficile, ma noi che arriviamo davanti a Dio con le tempeste nel cuore e nella mente, pieni di tante preoccupazioni quel silenzio a volte e irraggiungibile… allora non sappiamo pregare?

Ossia: riuscire a mettere da parte tutti i rumori che ci sono dentro di noi, le nostre preoccupazioni, le ansie, i problemi ecce cc
Non possiamo cancellarle tutto in un istante, queste cose sono dentro di noi, nella nostra mente ci accompagnano finché non si risolvano.

Noi dobbiamo scendere nella brezza.


Scendere nella brezza


Cosa è la brezza? Affidare tutto quello che è in noi a Gesù

Io vengo a casa vostra e vi vedo preoccupati e vi dico: cosa c’è che non va…
Allora se siamo amici, mi raccontate le vostre preoccupazioni, e poi mentre prendiamo un caffè e un dolce passiamo a parlare di altro.
Così deve essere con il Signore… raccontategli le vostre ansie, le vostre preoccupazioni, le vostre paure… questa è una forma di preghiera e ci apre alla confidenza con Dio.

Una volta che abbiamo detto tutto quello che ci preoccupa nel cuore ci sentiremo come svuotati, allora la brezza entrerà nel nostro cuore
Considerato che il dialogo è fatto di due che parlano, dopo che abbiamo parlato lasciamo che Dio parli, ascoltate cosa vuole dirvi.

Come ASCOLTARE Gesù.. leggere la sua lettera d’Amore.
C’è un modo semplice.

Leggere la lettera d’amore che lui ci ha scritto.
La Bibbia è la più grande, lunga, enorme e meravigliosa lettera d’amore che possa essere stata scritta e Dio l’ha scritto ad ognuno di noi.

Dopo che avete raccontato a Gesù tutto ciò che c’è nel vostro cuore, ascoltate tutto ciò che c’è nel cuore di Gesù e come fare: leggere la sua lettera d’Amore.

Quando fra un po' faremo un momento di preghiera silenziosa, aprite il vangelo e leggete un passo, un brano, un pagina… quello è ciò che Gesù vi sta dicendo.
Forniamoci di un piccolo vangelo, un libro piccolo, tascabile, che possiamo portare sempre con noi.

Possiamo leggerlo nella preghiera che facciamo qui, oppure dopo la comunione, mentre facciamo la nostra preghiera personale, durante un momento di pausa della nostra frenetica vita.

Quello che lui ci dice, non è solo quello che lui ha fatto duemila anni fa, ma è quello che lui continua a fare per tutti noi.

Uscirà il passo della moltiplicazione dei pani e dei pesci… il Signore ci potrebbe dire.. donami una cosa piccola ed io lo moltiplicherò…
Uscirà il passo di Gesù che cammina sulle acqua... ecco io farò l’impossibile per arrivare a te,
Uscirà il passo della sua morte sulla croce… io sono morto per te.. perché ti amo.


Se ci abituiamo a leggere la sua lettera d’amore, giorno dopo giorno nascerà in noi un’ amicizia verso Gesù, sempre più profonda.
Piano, piano… entreremo in confidenza con lui.. e arriveremo un giorno a poggiare il nostro capo sul petto ed ascoltare il suo cuore.


Leggiamo in Isaia

Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la vostra forza[5]

L’ascolto giornaliero della Parola di Dio, opera in noi ogni giorno una piccola conversione e ci conduce verso un abbandono confidente in Gesù.

Leggere ogni giorno questa lettera d Amore, ci porterà a dire come il profeta Geremia:


Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto forza e hai prevalso.[6]



Poesia

Chiudo, leggendo una mia poesia che ho scritto alcuni anni fa dopo aver letto un articolo scientifico che parlava della scoperta di un rumore dell’universo, chiamato anche il respiro dell’universo, la cosa è sorprendente perché dicevano che nel vuoto dello spazio il rumore non si diffonde,

Nello spazio dovrebbe esserci il silenzio assoluto invece hanno sentito un rumore…. un respiro...



(La voce di Dio)

Non esiste il silenzio.

Più tacciono le cose intorno a noi,
più si affina il nostro udito.

Più tacciono le cose intorno a noi,
più sentiremo il respiro dell’universo.

Più tacciono le cose dentro di noi,
più sentiremo il suo cuore battere d’amore,

                                                                                             Febbraio 2015






[1] 1 Re 19,9-10
[2] 1 Re 19, 10ss
[3] 1 Samuele 3,1-4
[4] 1 Samuele 3,9ss
[5] Isaia 30.15
[6] Geremia 20,1