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venerdì 14 giugno 2013

Papa Francesco .. e la politica



Il Santo Padre: Benissimo. Coinvolgersi nella politica è un obbligo per un cristiano. Noi cristiani non possiamo “giocare da Pilato”, lavarci le mani: non possiamo. Dobbiamo coinvolgerci nella politica, perché la politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il bene comune. E i laici cristiani devono lavorare in politica. Lei mi dirà: “Ma non è facile!”. Ma neppure è facile diventare prete. Non ci sono cose facili nella vita. Non è facile, la politica si è troppo sporcata; ma io mi domando: si è sporcata, perché? Perché i cristiani non si sono coinvolti in politica con lo spirito evangelico? Con una domanda che ti lascio: è facile dire “la colpa è di quello”. Ma io, cosa faccio? E’ un dovere! Lavorare per il bene comune, è un dovere di un cristiano! E tante volte la strada per lavorare è la politica. Ci sono altre strade: professore, per esempio, è un’altra strada. Ma l’attività politica per il bene comune è una delle strade. Questo è chiaro.
Da anni, la Chiesa chiede ai cattolici di essere maggiormente impegnati in politica, di non rifuggire l’impegno sociale, l’impegno politico,o  sindacale.
Da anni la chiesa chiede a molti cristiani, di non sfuggire la mondo, di non ritirarsi sul monte Tabor in preghiera e fuggire lassù lontano da tutti.
La chiesa chiede ai cristiani di impegnarsi nel mondo per il mondo.
Cambiare il mondo dall’interno.
In questo intervento, Papa Francesco, in risposta ad un professore che lo interrogava sull’impegno sociale dei cristiani, dice qualcosa di rivoluzionario: perché la politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il bene comune.
 
Questa affermazione è per certi aspetti rivoluzionaria perché pone la politica su un piano alto dei valori cristiani, dell’impegno cristiano.
Chi pensa che fare il medico, l’insegnante, l’assistente sociale  o altre professioni simili, che pongono il cristiano davanti alla sofferenza umana, e che queste possono essere le più alte forme di carità, si trovano spiazzati dal sorpasso che il Papa fa, un sorpasso azzardato: fare politica per il Santo Padre vuol dire esercitare la virtù della Carità, quella con la C maiuscola.
La politica non è più una delle tante strade del cristiano per arrivare alla santità, ma una delle vie privilegiate per la santità.
Per anni ho sentito dire che la politica è sporca, anche il Papa ci dice che la politica è sporca, ma lui ci dice: è sporca perché noi cristiani non abbiamo portato il vangelo nella politica, perché nel fare politica abbiamo lasciato fuori i valori evangelici, perché noi cristiani nel fare politica abbiamo diviso la nostra spiritualità con l’impegno materiale. Molti cristiani vivono schizofrenicamente divisi, finendo regolarmente con perdere il senso spirituale delle cose e imbrattandoci con lo sporco del potere, del successo, del denaro….  
Il cristiano è chiamato nella sua vita terrena, in relazione alla sua vita spirituale, ad amare il prossimo al di sopra di tutto, con tutto se stesso.
E fare politica è un modo privilegiato, dove un cristiano può esercitare la carità cristiana in modo eccellente, come dice lo stesso pontefice.. non è un strada facile, forse è la più ardua,  la più dura, la più pericolosa, la più scivolosa… ma forse è per questo è la sfida più avvincente… amare facendo politica, amare per il bene comune… senza sporcarsi…

2 commenti:

  1. "Il cristiano è chiamato nella sua vita terrena, in relazione alla sua vita spirituale, ad amare il prossimo al di sopra di tutto, con tutto se stesso."

    E allora perchè ci scandalizziamo se politici di colori opposti trovano il dialogo, dovrebbe piuttosto essere considerato un miracolo. E' che noi siamo abituati a ragionare confrontandoci con il messaggio televisivo convinti di non essere influenzati da esso. E, spesso, abbiamo ragione a non fidarci. Ma, credo, non è del "fratello" che dobbimo fidarci quanto piuttosto di Dio, "Dio vede e provvede",a noi, cristiani,viene chiesto solo una cosa, la più difficile,"amarlo", senza giudicare, senza puntare dita contro, allora, solo allora, a qualunque categoria apparteniamo, diventiamo "santi".

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  2. Anonimo.. scusami ma non ho capito il senso...

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