Sono un
amante del visitare i musei. Da nord a sud Italia ho visitato decine e decine di
musei.
Alcuni
giorni fà, mi è capitato di visitare un museo etrusco secondo nel mondo per importanza.
Arrivo
passo, passo saltellando sulle mie stampelle, caracollando come uno che non ha
una destinazione diretta. Attraverso il portone, e mi viene incontro una
graziosa signora e mi dice: “Se vuole salire al piano superiore, può prendere l’ascensore”.
“Grazie”
rispondo “ ma volevo solo vedere la stanza qui al piano terra dove sono le
vetrine dei vasi etruschi”
“Ma guardi “
mi corregge la gentile signora “ le vetrine sono al piano di sopra, però deve
andare in biglietteria per ritirare il biglietto d’ingresso, poi se serve l’accompagno
al piano di sopra con l’ascensore”
“No grazie,
non ne ho bisogno” e mi dirigo alla biglietteria.
Entro nella
sala della biglietteria, dove c’è anche l’ingresso al museo, scambio due parole
con la ragazza addetto all’ingresso e chiedo come faccio sempre. “due
biglietti, uno disabile e l’altro accompagnatore”.
La ragazza mi
guarda e dice: “Ha un tessera che dimostra di essere invalido?”
Cosa avreste
fatto voi? La tentazione era di dirgli ecco lamia tessera di riconoscimento.. alzando
le stampelle .. ma ero nello stato buono, quella che non mi fa “scapocciare” così
ho detto: “Ho lasciato la borsa in macchina adesso vado prenderla. E così le mostro il tesserino”
Allora la
ragazza ha detto: “Non fa niente, vada e mi ha dato i due biglietti” e ha
aggiunto “ se ha bisogno c’è l’ascensore”
In decine e
decine di musei mi sarà successo questo qui pro quo, diciamo cinque o sei
volte.
La prima
volta che mi successo fui preso in contropiede
e mi alterai un po’, adesso il fatto lo prendo con filosofia, gli mostro il tesserino per l’esenzione del
ticket farmaceutico. Che da solo non ha nessun valore.
Un
cartoncino giallo, dove sopra c’è il mio
nome e una sigla che attesta il motivo dell’esenzione dal ticket farmaceutico.
Cartoncino che deve essere mostrato in occasione delle visite specialistiche, e
in quel caso l’impiegato di turno prende
nota della sigla e rilascia l’esenzione.
In realtà
non esiste nessuna tessera con valore legale che attesti che uno è invalido e
di cosa e di che grado sia.
L’unico attestato
valido è quello che rilascia la “Commissione medica dell’Asl”, ma è un foglio
con sopra il nome il cognome e il motivo dell’invalidità, quindi è un foglio
con dati personali e sensibili e che non può e non deve essere mostrato quando
non è di pertinenza. Al di là del fatto che non deve essere mostrato alla
cassiere di un museo, proprio per motivi di privacy personale, c’è il fatto che
il foglio non ha la foto identificativa, quindi io potrei andare con la
fotocopia di chiunque e dire che sono io.
Esistono
alcune associazioni per disabili, invalidi civili, invalidi di guerra che
rilasciano delle tessere associative con la foto, ma non hanno nessun valor
legale. Per di più chiunque si può associare a suddette associazione, anche non
essendo invalido o disabile, ma solo socio sostenitore.
Quindi a
volte gli addetti alla biglietteria chiedono qualcosa che non esiste.
Io capisco,
a volte non hanno tutti i torti, in me la disabilità è visibile, ben visibile, in
altri la disabilità non visibile, e quindi davanti alla richiesta dell’ingresso
gratuito hanno e possono giustamente
avere delle perplessità, ma nel mio caso
o altri simili dove la disabilità è molto evidente basterebbe mettere un po’ di
attenzione oltre mettere in moto il cervello si eviterebbe così di mettere in
difficoltà il disabile e non far una figura meschina e sciocca nel chiedere
qualcosa che non esiste o che almeno non hanno valore.
Però io vi
domando, ma costa molto rilasciare una tesserina con una bella fotografia con
sopra scritto, “Amico Speciale dei Musei”, da mostrare alla biglietterie di
tutti musei d’Italia per avere la gratuita di cui per legge si ha diritto?
Ma un idea
così semplice a chi si può suggerire. Quale sarebbe la persona politica,
amministrativa di competenza a cui suggerire un idea così semplice che
metterebbe tutti in una situazione ottimale?
Costa così poco
risolvere il problema… senza che un disabile possa chiedere continuamente.. posso
vivere
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