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sabato 29 giugno 2013

Appunti di viaggio di un disabile spericolato… l’ingresso ai musei…



Sono un amante del visitare i musei. Da nord a sud Italia ho visitato decine e decine di musei.
Dal Museo egizio di Torino, agli Uffizi di Firenze, passando per i musei Capitolini di Roma, quelli  del Vaticano fino al museo nazionale di Reggio Calabria dove sono esposti i Bronzi di Riace.

Alcuni giorni fà, mi è capitato di visitare un museo etrusco secondo nel mondo per importanza.
Arrivo passo, passo saltellando sulle mie stampelle, caracollando come uno che non ha una destinazione diretta. Attraverso il portone, e mi viene incontro una graziosa signora e mi dice: “Se vuole salire al piano superiore, può prendere l’ascensore”.
“Grazie” rispondo “ ma volevo solo vedere la stanza qui al piano terra dove sono le vetrine dei vasi etruschi”
“Ma guardi “ mi corregge la gentile signora “ le vetrine sono al piano di sopra, però deve andare in biglietteria per ritirare il biglietto d’ingresso, poi se serve l’accompagno al piano di sopra con l’ascensore”
“No grazie, non ne ho bisogno” e mi dirigo alla biglietteria.
Entro nella sala della biglietteria, dove c’è anche l’ingresso al museo, scambio due parole con la ragazza addetto all’ingresso e chiedo come faccio sempre. “due biglietti, uno disabile e l’altro accompagnatore”.
La ragazza mi guarda e dice: “Ha un tessera che dimostra di essere invalido?”

Cosa avreste fatto voi? La tentazione era di dirgli ecco lamia tessera di riconoscimento.. alzando le stampelle .. ma ero nello stato buono, quella che non mi fa “scapocciare” così ho detto: “Ho lasciato la borsa in macchina adesso vado prenderla.  E così le mostro il tesserino”
Allora la ragazza ha detto: “Non fa niente, vada e mi ha dato i due biglietti” e ha aggiunto “ se ha bisogno c’è l’ascensore”

In decine e decine di musei mi sarà successo questo qui pro quo, diciamo cinque o sei volte.
La prima volta  che mi successo fui preso in contropiede e mi alterai un po’, adesso il fatto lo prendo con filosofia,  gli mostro il tesserino per l’esenzione del ticket farmaceutico. Che da solo non ha nessun valore.
Un cartoncino giallo, dove sopra c’è il  mio nome e una sigla che attesta il motivo dell’esenzione dal ticket farmaceutico. Cartoncino che deve essere mostrato in occasione delle visite specialistiche, e in quel caso  l’impiegato di turno prende nota della sigla e rilascia l’esenzione.
In realtà non esiste nessuna tessera con valore legale che attesti che uno è invalido e di cosa e di che grado sia.
L’unico attestato valido è quello che rilascia la “Commissione medica dell’Asl”, ma è un foglio con sopra il nome il cognome e il motivo dell’invalidità, quindi è un foglio con dati personali e sensibili e che non può e non deve essere mostrato quando non è di pertinenza. Al di là del fatto che non deve essere mostrato alla cassiere di un museo, proprio per motivi di privacy personale, c’è il fatto che il foglio non ha la foto identificativa, quindi io potrei andare con la fotocopia di chiunque e dire che sono io.
Esistono alcune associazioni per disabili, invalidi civili, invalidi di guerra che rilasciano delle tessere associative con la foto, ma non hanno nessun valor legale. Per di più chiunque si può associare a suddette associazione, anche non essendo invalido o disabile, ma solo socio sostenitore.

Quindi a volte gli addetti alla biglietteria chiedono qualcosa che non esiste.
Io capisco, a volte non hanno tutti i torti, in me la disabilità è visibile, ben visibile, in altri la disabilità non visibile, e quindi davanti alla richiesta dell’ingresso gratuito hanno  e possono giustamente avere  delle perplessità, ma nel mio caso o altri simili dove la disabilità è molto evidente basterebbe mettere un po’ di attenzione oltre mettere in moto il cervello si eviterebbe così di mettere in difficoltà il disabile e non far una figura meschina e sciocca nel chiedere qualcosa che non esiste o che almeno non hanno valore.

Però io vi domando, ma costa molto rilasciare una tesserina con una bella fotografia con sopra scritto, “Amico Speciale dei Musei”, da mostrare alla biglietterie di tutti musei d’Italia per avere la gratuita di cui  per legge si ha diritto?
Ma un idea così semplice a chi si può suggerire. Quale sarebbe la persona politica, amministrativa di competenza a cui suggerire un idea così semplice che metterebbe tutti in una situazione ottimale?

Costa così poco risolvere il problema… senza che un disabile possa chiedere continuamente.. posso vivere



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