Mentre Matteo Renzi, affacciato al balcone di Palazzo Vecchio che si
affaccia su piazza della Signoria, sfoglia la sua Margherita: scendo o non
scendo in campo, resto a Firenze o vado a Roma,
mi candidato o non mi candidato.
Mentre lui tentenna, "ora fa un passo avanti, ora fa un passo indietro", il mondo politico va avanti e non sta certo ad aspettarlo.
Mentre lui tentenna, "ora fa un passo avanti, ora fa un passo indietro", il mondo politico va avanti e non sta certo ad aspettarlo.
Uno dei cavallo di battaglia di Renzi, nella sfida delle primaria contro
Bersani e le altre comparse, è stato, la rottamazione della vecchia politica,
mandare in pensione i politici ormai obsoleti e vecchi politicamente.
Non si può negare che grazie al sindaco di Firenze, e alla sua richiesta di rottamazione, diversi personaggi della sinistra, politici che da anni calcavano le scene della politica si sono tirati fuori, tra i quali Veltroni, Dalema, Turco e altri…
Non si può negare che grazie al sindaco di Firenze, e alla sua richiesta di rottamazione, diversi personaggi della sinistra, politici che da anni calcavano le scene della politica si sono tirati fuori, tra i quali Veltroni, Dalema, Turco e altri…
Possiamo tranquillamente parlare di un “laboratorio Roma” in casa
PD. Quello che è stato fatto a Roma in occasione delle politiche comunali e
municipale, farà sicuramente da apripista nei prossimi anni nella sinistra
italiana, quello che sfugge ai tanti analisti giornalisti politici è la vera
natura della vittoria di Marino a Roma e di quanto è stato fatto a sinistra in
questa tornata elettorale.
La forza della vittoria sta in principalmente in pochi fattori.
Per i romani, Marino ha rappresentato un volto nuovo, un volto pulito, una persona non mischiata ai vecchi giochi della politica, non immischiata con i vecchi partiti e i loro personaggi storici della capitale, non mischiato con il cattolicesimo conservatore, anzi si è presentato come un cristiano progressista.
Per i romani, Marino ha rappresentato un volto nuovo, un volto pulito, una persona non mischiata ai vecchi giochi della politica, non immischiata con i vecchi partiti e i loro personaggi storici della capitale, non mischiato con il cattolicesimo conservatore, anzi si è presentato come un cristiano progressista.

Nelle sezioni PD (ex PCI) la preponderanza degli iscritti è quasi
esclusivamente ex PCI, sono questi lo zoccolo duro, gli ex-Margherita sono poco inseriti, anzi sono molto assenti sia come idee che come presenza fisica. Gli ex
margherita si sono dimostrati in questi anni battitori liberi fuori dalle logiche politiche
delle varie sezioni.
Nel momento in cui è stata data voce alle sezioni sulla scelta dei candidati, le quali forti del regolamento interno su come selezionare i vari candidati, in ogni sezione è stata fatta un forte azione di ringiovanimento, ma non solo nei candidati presidenti, ma anche nei consiglieri da eleggere nei vari municipi.
Nel momento in cui è stata data voce alle sezioni sulla scelta dei candidati, le quali forti del regolamento interno su come selezionare i vari candidati, in ogni sezione è stata fatta un forte azione di ringiovanimento, ma non solo nei candidati presidenti, ma anche nei consiglieri da eleggere nei vari municipi.
Questa operazione di “rottamazione e ringiovanimento” ha dato una
forte vitalità alla campagna elettorale di Marino, un campagna vecchio stile
del “porta a porta”, ossia coinvolgere parenti, amici e amici dei parenti in un progetto
politico, in un campagna elettorale fatta di strette mani e guardarsi negli
occhi.
Questa possibilità, data alla base di scegliere i suoi candidati,
specialmente a livello territoriale nei Municipi, ha dato la spinta verso l’alto.
L’ancoraggio territoriale delle sezioni ha dato forza a Marino nella sua corsa
a sindaco di Roma Capitale.
Al contrario Alemanno è stato fortemente penalizzato proprio dai candidati dei Municipi, poco graditi e in forte calo di consensi. Sono stati i candidati dei municipi a tirare verso il basso il sindaco uscente.
Al contrario Alemanno è stato fortemente penalizzato proprio dai candidati dei Municipi, poco graditi e in forte calo di consensi. Sono stati i candidati dei municipi a tirare verso il basso il sindaco uscente.
Quindi mentre le sezioni del PD (ex PCI), che riavuto voce nella
scelta dei candidati almeno a livello territoriale, hanno spinto Marino verso la poltrona del Sindaco, sull'altra riva la
mancanza di presenza sul territorio, la mancanza di una base attiva che possa
decidere i candidati hanno affossato il sindaco uscente.
Molti elettori del centro destra, sono ormai stanchi di essere usati
solo per portare voti in occasione delle consultazioni popolari, e poi per il
resto del tempo abbandonati. Molti elettori vorrebbero poter aver voce sui
candidati, sui programmi, sulle scelte etiche del centro destra.
Così mentre Renzi sfoglia la sua Margherita, e questa rimane sempre più senza petali, cala
la sua presenza all’interno nel PD, quest’ultimo si sta rinnovando presentandosi
con un volto nuovo, con una nuova classe dirigente, con nuove idee e forti di
un risultato clamoroso.. un cappotto senza precedenti al centrodestra romano.
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