Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

domenica 23 giugno 2013

Lo strano caso della ministra Josefa Idem.



Diciamolo è uno strano caso il suo.
Lei  si considera ingiustamente attaccata dal media in quanto non ha pagato IMU ed ha commesso  delle semplici "irregolarità" in merito ad una casa palestra che ha nel comune di Ravenna.
Lei ha detto, mi prendo le responsabilità del caso,  non ho intenzione di dimettermi, in quanto è colpa di altri.
Incredibile come la signora  ministra di origine tedesca sia diventata italiana.
Ormai è prassi nei ministri italiani quando vengono colto sul fatto dire: “non è colpa mia e dei miei collaboratori”. A chi regalano una casa senza che lui lo  sappia, a chi regalano vacanze lussuosissime ma  l'interessato non sapeva nulla, e chi si ritrova con i soldi banca ma non sapeva la provenienza così via..

La ministra ha accusato delle “irregolarità” il suo geometra e il suo commercialista: “è stata colpa loro, mi sono fidata di loro”  e inoltre è stata colpa dell’atleta Idem.
Già perché nella conferenza stampa ha detto anche : io ho vinto tante medaglie, mi allenavo otto ore al giorno, ho cresciuto due figli, e ho fatto attività politica non avevo tempo  per pagare …”
Dicendo per me lo sport era un lavoro, io mi allevano otto ore al giorno.. non avevo tempo per preoccuparmi delle cazzatelle come pagare le tasse… ha deato la colpa della mancata attenzione al fatto che era un atleta.
Interessante:  sport uguale lavoro..
In altre parole lei afferma: “quindi io lavoravo molto, anche otto ore al giorno, inoltre come ogni donna di questo paese mi sono preoccupata anche della famiglia dove trovavo il tempo di preoccuparmi delle tasse…
Che idea geniale che ha avuto, ha aperto un precedente giuridico eccezionale.. adesso tutte le donne in Italia che lavorano possono evadere le tasse, perché lavorando otto  al giorno, tenendo anche famiglia, non hanno tempo di pagare le tasse…
Che dire, io non posso non chiedere le dimissioni di una ministra tedesca… italianissima.
Offenderei tutte le donne italiane che LAVORANO, otto ore al giorno senza fare spot pubblicitari,  frutto di una carriera sportiva (peraltro fantastica). Che LAVORANO senza avere ritorno di immagine da far fruttare economicamente.
Se dipendesse da me non potrei far altro che chiedere le sue dimissioni e a gran voce, anche perché c’è dell’altro che è abbastanza grave e non è frutto di svista, ma di qualcosa ben pensato e studiato.
Sfogliando nei vari siti ho letto dell’altro ancor più grave di una svita dei geometri e commercialisti:
A tirarla fuori è stato Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione. Secondo quanto denuncia, nel 2006, prima della sua nomina come assessore allo sport, sarebbe stata 'virtualmente' assunta dall'associazione Kajak, presieduta dal marito Guglielmo Guerrini con lo scopo, secondo il consigliere, di addebitare al Comune gli oneri previdenziali. Gli assessori che per svolgere la propria funzione si mettono infatti in aspettativa dal proprio lavoro dipendente, hanno gli oneri previdenziali pagati del Comune.

L'ipotesi di Ancisi è che il rapporto di lavoro fosse "fittizio e strumentale": l'associazione, infatti, ha avuto la Idem come prima e unica dipendente ed ha versato i contributi solo per dieci giornate di lavoro. Dopodichè, con l'aspettativa, per gli undici mesi in cui la Idem ha svolto il suo ruolo di assessore, gli oneri sono stati addebitati al Comune: complessivamente vennero versati 8.642 euro. Poi, del rapporto di lavoro con l'associazione, più nessuna traccia.  (http://www.huffingtonpost.it/2013/06/22/josefa-idem-casa_n_3482395.html?utm_hp_ref=italy)

Nella conferenza stampa di questo fatto non c’è traccia.
Questo fatto se è vero…mettiamoci il condizionale, non mi sembra una cazzatella, ma un azione chiara e precisa di raggirare il sistema e di avere un beneficio  in modo illegale…
E uno strano caso questo della Ministra Josefa Idem, ricordo una volta una donna che fù colta in flagrante a mangiare una mela, e disse che colpa  era del serpente…..
Io penso e dico che qualcuno della famiglia, sapeva. Sapeva molto bene quello che si stava facendo.  Solo che quello che gestiva il patrimonio familiare non sapeva che un giorno Josefa Idem l’atleta sarebbe diventata Ministro.
Egregio signor Ministro… anche se lei non sapeva... c’era chi sapeva e ne condivide le responsabilità in tutto  e per tutto ecco perché dovrebbe avere la dignità di dimettersi.

Nessun commento:

Posta un commento