E venne la
sera del duello.
Alemanno
contro il candidato senza cognome… è, già l’avversario ha quattro nomi: Ignazio
Maria Roberto Marino. Comunque lo chiami sembra di dargli sempre del tu.
Comunque venne
la sera del duello.. potremmo farci un
film: “sfida in Campidoglio all’ultima domanda”.
E la voce fuori
campo presenta l’evento: Si sfideranno sulla Piazza Michelangiolesca, il
sindaco uscente e l’avversario senza cognome. Organizzatrice dell’incontro l’emittente
libera Sky. Chi vincerà indosserà la fascia di sindaco per 4 anni.
Un faccia a
faccia, che Alemanno ha inseguito da 30 giorni, e che Marino ha cercato di
evitarlo fino all’ultimo, ma ormai alla
vigila del voto… andava fatto.
Un scontro
deludente, molto deludente. Non hanno fatto altro che riconfermare quanto già
visto e sentito in campagna elettorale, uno che snocciola cifre e dati con aria
da incazzato perenne, per la paura che gli sfugga la poltrona e l’altro che
ironizza, sfugge, sbeffeggia e spara corbelleria preparate dal suo staff,
sparando alto con la speranza di ottenere qualcosa.
Nessuno dei
due ha avuto il guizzo da dare o dire qualcosa di nuovo, eppure di occasioni per
lasciare un segno diverso durante il confronto ne hanno avuto.
Nell’insieme
la sfida è stata deludente, nulla di nuovo all’ombra del Marco Aurelio.
Marino
ancora una volta ha dimostrato che la sua è una candidatura dell’ultima ora,
conosce poco Roma, spara ogni tanto delle cose su Roma come le buche a Case
Rosse, o a Labaro. Insiste con i
progetti della prima ora come la pedonalizzazione dei Fori e la cura del ferro
per i trasporti urbani senza entrare nel
merito.
Quando parla
dei Rom, parlando della loro scolarizzazione dimostra di non sapere che sono
anni, decine di anni, che ci sono coop vicino alla sinistra che prendono soldi
per andare con il pullmino a prendere i ragazzini nei campi rom e portarli a
scuola.. dovrebbe informarsi perché questo servizio non funzione, perché l’obbligo
della scolarizzazione dei Rom è già attiva dai tempi di Rutelli..
Alemmano
invece da parte sua ha recitato fino in fondo il ruolo del sindaco uscente,
snocciolando dati su quanto fatto… dimenticando quando non fatto e di cose non
fatte c’è ne sono molte.
Peccato perché
mi aspettavo ben altre domande (quasi tutti scontate quelle fatte e molte
banali) e ben altre risposte…
Una domanda
su tutte mi sarei aspettato e mi sarei soffermato più a lungo: il famoso buco
di bilancio, che imprigiona Roma, la incatena a politiche economiche restrittive
per sanare il deficit.

È facile per
Marino dire: avete aumentato le tasse (ma cominciò Veltroni ad aumentare le
tasse), senza dire cosa farà per sanare il bilancio e impedire che Roma finisca
in Bancarotta.
Il vero
problema, l’unico vero problema, quello in cui si gioca il futuro di Roma per i
prossimi 20 ANNI è il risanamento
economico di Roma Capitale.
Se non si
risana, o almeno non si fa un piano di risanamento serio del bilancio, non si
potrà:
-
Incrementare i dipendenti pubblici
-
Dare giusti stipendi ai dipendenti comunali
-
Pagare regolarmente le società di servizi
-
Prestare servizi ai cittadini nella giusta
misura
-
Pagare regolarmente le ditte, .e aziende le
società che lavorano per Roma
-
Costruire nuovi asili nidi, nuove scuole,
strade, case di riposo
-
Decentrare l’amministrazione capitolina dando
autonomia ai municipi
E tante altre cose…
Se non si risana il bilancio, ci sarà
sempre da parte della Giunta Capitolina, una politica sociale economica del raschiare
il fondo del barile, una politica dell’emergenza e non della programmazione
pluriennale con cui pensare ad un progetto di sviluppo organico della città di Roma,
una politica di stanziamento di risorse economiche con far fronte alle nuove
sfide dei questo nuovo millennio.
Quei 8.000.000.000 (più di otto
miliardi) di debito sono un macigno che schiaccia Roma e rischia di ucciderla…..
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