Nello scontro “faccia a faccia”
all’ombra del Marco Aurelio, alla domanda di Alemanno: “Marino, qual è la tua
squadra di governo”.. la risposta fù: “stiamo valutando i curricula”. E diciamolo
pure questo tranquillizzò tutti i romani. Perché ci saranno grandi
professionalità a guidare questa grande e storica città. Solo chi ha “il
curriculum” adatto sarà chiamato nella squadra di governo.“Niente politici”.
Fare una quadra di governo in
questo momento per Ignazio Marino non è facile. E come uno di quei rompicapi di legno di
scuola cinese, in cui per riuscire il gioco bisogna rimettere tutti pezzi al
posto giusto.
I posti sono 12 più la poltrona di vicesindaco (che non conta
un cavolo e solo rappresentanza), ossia dodici Assessori.
Il bello della storia e che
bisogna far coincidere le richieste. Il Pd vuole qualche poltrona, anche SEL vuole
la sua parte e poi c’è la Lista Civica per Marino. Inoltre alcuni assessori devono essere donne per via elle “quote rose”,
poi devono esserci alcuni che sono tecnici fuori dai partiti con il “curriculum
pesante”, poi ci sono da piazzare una fidanzata e una sorella di un amico… forse qualche moglie, un amico particolare,
lo zio di mio zio.. e poi colpo di genio anche un assessorato a qualcuno dell’opposizione cosi aumentano gli
amici che l’appoggiano.
In teoria bisognerebbe dare
qualcosa a tutti, accontentare chi ti ha sostenuto in campagna elettorale,
invece Marino va dritto per la sua strada, infischiandosi delle proteste e
cercando di allargare sempre più i consensi. Così invita il M5Stelle ad entrare
nella maggioranza, facendo diminuire le poltrone disponibili, e aumentano gli
scontenti. Certo aumentare il numero della maggioranza mette al riparo da
eventuali spiacevoli mancanza di numeri, non si sa mai il PD si spaccasse Martino si mette al riparo da un’eventuale
maggioranza ristretta. Manca solo Marchini e tutti dentro, esclusi i cattivi
del PDL.
La situazione con l’ultima invenzione si sarebbe potuta
complicare moltissimo. Ma fortunatamente che Grillo c’è.
Questa
storia ha dell’incredibile. Marino solo contro tutti e tutto e nello stesso
tempo con tutti per tutto.
Sembra questa
la politica del nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Scontentare tutti
e non realizzare tutto, allearsi con tutti e realizzare tutto.
Sinceramente
mi sembra un modo estemporaneo di procedere.
Mi domando a
che gioco sta giocando il Sindaco di Roma?
Scarica il
PD, ma non del tutto. Tiene sulla SEL dando e non dando, tiene a bagno maria la
sua Lista civica, sceglie parenti di potenti del PD che poco hanno a che fare
con Roma, ma hanno la parvenza di professionisti selezionati.. e poi getta un
boccone avvelenato al M5stelle.
Il Sindaco Marino
forse non lo sa, oppure lo sa ma non ricorda, che nel marzo del 2013 è stato
votato e approvato un decreto legislativo particolare: Testo unico sulla
trasparenza (Dlgs 33/2013).
Tale decreto
obbliga le amministrazioni a pubblicare sul proprio sito istituzionale il “curriculum
vitae degli assessori, dei consiglieri, ”
(Dlgs 33/13 art 14 punto 1 comma b) dei dirigenti e delle Posizioni
Organizzative. Per dimostrare che le persone che amministrano la Pubblica
Amministrazione abbiamo titolo e sono competenti.
Quindi i “curriculum”
che il Sindaco ha visionato in privato saranno sotto gli occhi di tutto e
potremo tutti vedere le competenze degli Assessori scelti dal primo cittadino
di Roma. Senza dimenticare che Assessori e consiglieri dovranno pubblicare
sempre sul sito di Roma Capitale la dichiarazione dei redditi così come è
previsto dall'articolo 2, della legge 5 luglio 1982, n. 441.
Non è più
tempo di scherzare se trasparenza deve essere, trasparenza sia, così tutti potremo
valutare le scelte del Sindaco di Roma Capitale.
Ritorniamo
alla domanda.. a che gioco sta giocando il Sindaco Marino?
Aveva
proprio bisogno di aprire la M5stelle e di portarlo dentro la coalizione di
governo della città?
Perché questa
apertura che avrebbe scontentato i suoi naturali alleati e amici?
La proposta
di Marino al M5stelle è da una parte un sasso nel pollaio, che lanciatolo dentro
fa starnazzare tutte le galline. Come sempre accade le decisioni sono della rete,
ed ecco lo starnazzare dei gallini e galline, che ne blog esprimo il loro
pensiero, che non è più un chattare di protesta, ma una confusa idea di
governo.
Se la scelta di base e non governare mai ne con PD e PDL, la proposte
di Marino andava indirizzata immediatamente al mittente, non era neanche motivo
di discussione.
Invece quel
sasso lanciato nel pollaio è una polpetta avvelenata, se i quattro consiglieri l’avessero mangiata
sarebbe stata per loro la morte politica, prima di emettere i primi vagiti da
consiglieri.
Il loro peso
politico all’interno della maggioranza è zero, in quanto è già forte dei suoi
numeri e loro si sarebbero ritrovati incastrati a sostenere una maggioranza,
che non li identifica.
Ma allora perché
Marino li vuole nella maggioranza?
Io ho la mia
idea, un idea balzana.
Penso che
Marino, stia usando la sua nomina a sindaco di Roma, come trampolino di lancio
alla sua carica di leader del centro sinistra, o se non addirittura a premier
di governo, scavalcando il candidato ideale che in questo momento è Matteo Renzi.
Se fosse
riuscito in piccolo a fare quello che Bersani non è riuscito in grande,
sdoganare il M5stelle è portarlo all’interno di squadra di governo, pensate con
che “curriculum vitae” si sarebbe presentato alle primarie del centro sinistra.
Uomo di
sinistra con l’anima cattolica, un uomo di successo nel suo campo professionale,
ha sconfitto alle elezioni, alla grande, la destra a Roma, a vinto senza imparentarsi
troppo con il PD, a tenuto a bada le intemperanze del SEL, ha formato una squadra
di governo al si sopra di ogni sospetto e infine a dialogato con il M5stelle
portandolo dalla sua parte…. Un vero leader della sinistra.
Il sindaco Marino sta costruendo la sua candidatura a
premier di governo, sfruttando la grande visibilità che da l’essere sindaco di
Roma.
Come già ho scritto, Marino è sindaco di se stesso e non di
Roma. Questa è una brutta storia.
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