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martedì 25 giugno 2013

il Sindaco Marino .. e il Movimento 5 stelle



Nello scontro “faccia a faccia” all’ombra del Marco Aurelio, alla domanda di Alemanno: “Marino, qual è la tua squadra di governo”.. la risposta fù: “stiamo valutando i curricula”. E diciamolo pure questo tranquillizzò tutti i romani. Perché ci saranno grandi professionalità a guidare questa grande e storica città. Solo chi ha “il curriculum” adatto sarà chiamato nella squadra di governo.“Niente politici”.

Fare una quadra di governo in questo momento per Ignazio Marino non è facile.  E come uno di quei rompicapi di legno di scuola cinese, in cui per riuscire il gioco bisogna rimettere tutti pezzi al posto giusto.
I posti sono 12 più la poltrona di vicesindaco (che non conta un cavolo e solo rappresentanza), ossia dodici Assessori.
Il bello della storia e che bisogna far coincidere le richieste. Il Pd vuole qualche poltrona, anche SEL vuole la sua parte e poi c’è la Lista Civica per Marino. Inoltre alcuni assessori  devono essere donne per via elle “quote rose”, poi devono esserci alcuni che sono tecnici fuori dai partiti con il “curriculum pesante”, poi ci sono da piazzare una fidanzata e una sorella di un amico…  forse qualche moglie, un amico particolare, lo zio di mio zio.. e poi colpo di genio anche un assessorato a  qualcuno dell’opposizione cosi aumentano gli amici che l’appoggiano.
In teoria bisognerebbe dare qualcosa a tutti, accontentare chi ti ha sostenuto in campagna elettorale, invece Marino va dritto per la sua strada, infischiandosi delle proteste e cercando di allargare sempre più i consensi. Così invita il M5Stelle ad entrare nella maggioranza, facendo diminuire le poltrone disponibili, e aumentano gli scontenti. Certo aumentare il numero della maggioranza mette al riparo da eventuali spiacevoli mancanza di numeri, non si sa mai il PD  si spaccasse Martino si mette al riparo da un’eventuale maggioranza ristretta. Manca solo Marchini e tutti dentro, esclusi i cattivi del PDL.
La situazione con l’ultima invenzione si sarebbe potuta complicare moltissimo. Ma fortunatamente che Grillo c’è.

Questa storia ha dell’incredibile. Marino solo contro tutti e tutto e nello stesso tempo con tutti per tutto.
Sembra questa la politica del nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Scontentare tutti e non realizzare tutto, allearsi con tutti e realizzare tutto.
Sinceramente mi sembra un modo estemporaneo di procedere.
Mi domando a che gioco sta giocando il Sindaco di Roma?
Scarica il PD, ma non del tutto. Tiene sulla SEL dando e non dando, tiene a bagno maria la sua Lista civica, sceglie parenti di potenti del PD che poco hanno a che fare con Roma, ma hanno la parvenza di professionisti selezionati.. e poi getta un boccone avvelenato al M5stelle.
Il Sindaco Marino forse non lo sa, oppure lo sa ma non ricorda, che nel marzo del 2013 è stato votato e approvato un decreto legislativo particolare: Testo unico sulla trasparenza  (Dlgs 33/2013).
Tale decreto obbliga le amministrazioni a pubblicare sul proprio sito istituzionale il “curriculum vitae degli assessori,  dei consiglieri, ” (Dlgs 33/13 art 14 punto 1 comma b) dei dirigenti e delle Posizioni Organizzative. Per dimostrare che le persone che amministrano la Pubblica Amministrazione abbiamo titolo e sono competenti.
Quindi i “curriculum” che il Sindaco ha visionato in privato saranno sotto gli occhi di tutto e potremo tutti vedere le competenze degli Assessori scelti dal primo cittadino di Roma. Senza dimenticare che Assessori e consiglieri dovranno pubblicare sempre sul sito di Roma Capitale la dichiarazione dei redditi così come è previsto dall'articolo 2, della legge 5 luglio 1982, n. 441.
Non è più tempo di scherzare se trasparenza deve essere, trasparenza sia, così tutti potremo valutare le scelte del Sindaco di Roma Capitale.

Ritorniamo alla domanda.. a che gioco sta giocando il Sindaco Marino?
Aveva proprio bisogno di aprire la M5stelle e di portarlo dentro la coalizione di governo della città?
Perché questa apertura che avrebbe scontentato i suoi naturali alleati e amici?

La proposta di Marino al M5stelle è da una parte un sasso nel pollaio, che lanciatolo dentro fa starnazzare tutte le galline. Come sempre accade le decisioni sono della rete, ed ecco lo starnazzare dei gallini e galline, che ne blog esprimo il loro pensiero, che non è più un chattare di protesta, ma una confusa idea di governo.
Se la scelta di base e non governare mai ne con PD e PDL, la proposte di Marino andava indirizzata immediatamente al mittente, non era neanche motivo di discussione.
Invece quel sasso lanciato nel pollaio è una polpetta avvelenata, se  i quattro consiglieri l’avessero mangiata sarebbe stata per loro la morte politica, prima di emettere i primi vagiti da consiglieri.  
Il loro peso politico all’interno della maggioranza è zero, in quanto è già forte dei suoi numeri e loro si sarebbero ritrovati incastrati a sostenere una maggioranza, che non li identifica.

Ma allora perché Marino li vuole nella maggioranza?

Io ho la mia idea, un idea balzana.
Penso che Marino, stia usando la sua nomina a sindaco di Roma, come trampolino di lancio alla sua carica di leader del centro sinistra, o se non addirittura a premier di governo, scavalcando il candidato ideale che in questo momento è  Matteo Renzi.
Se fosse riuscito in piccolo a fare quello che Bersani non è riuscito in grande, sdoganare il M5stelle è portarlo all’interno di squadra di governo, pensate con che “curriculum vitae” si sarebbe presentato alle primarie del centro sinistra.

Uomo di sinistra con l’anima cattolica, un uomo di successo nel suo campo professionale, ha sconfitto alle elezioni, alla grande, la destra a Roma, a vinto senza imparentarsi troppo con il PD, a tenuto a bada le intemperanze del SEL, ha formato una squadra di governo al si sopra di ogni sospetto e infine a dialogato con il M5stelle portandolo dalla sua parte…. Un vero leader della sinistra.
 
Il sindaco Marino sta costruendo la sua candidatura a premier di governo, sfruttando la grande visibilità che da l’essere sindaco di Roma.
Come già ho scritto, Marino è sindaco di se stesso e non di Roma. Questa è una brutta storia.

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