Ruota si spezzò
la rivoluzione o cambiamento sociale portato da Gesù nei confronti della donna non è immediato, ma c'è, lentamente in ambito cristiano, le donne prendono sempre più un ruolo importante nella Chiesa e nella società.
Multe donne nei primi secoli di vita della chiesa, rifiutano il ruolo di donna serva dell'uomo, bella donna chiusa in casa utile solo per i compiti casalinghi e per partorire figli.
Le donne escono dalla camera da letto, escono dalla loro casa e vogliono e assumono un ruolo nella società.
La società non è pronta per un loro ruolo nel mondo politico e amministrativo, ma ci sono posti per le donne nella chiesa nascente
Le donne cristiane sono libere di scegliere il loro futuro,
sono libere di dire no ad un matrimonio di comodo e dedicarsi completamente al servizio della chiesa e del Signore
Molte di loro pagheranno con la vita, con il martirio dopo essere state violentemente, torturate.
Il loro “no” a un ruolo di schiava dell'uomo e delle sue passioni come nel caso
di Cristina di Bolsena
Dolcissima di Sutri
Filomena di Corfù
Agnese di Roma molte altre
lo pagheranno con la vita il loro, con il martirio.
Quale giovinetta dell'epoca avrebbe detto di “Si” a sposare un principe, un imperatore, un ricco notabile
Alle giovani cristiane però il loro dire di “no” era perché volevano affermare il loro desiderio di libertà, di essere libere di scegliere il loro destino e di non essere solo un oggetto dedito alle soddisfazioni degli uomini.
Il re-uomo si invaghì di loro, le volle come moglie, senza considerare i loro sentimenti.
Agata
Le donne nella chiesa primitiva avevano luogo di diaconesse o profetesse
Non erano semplici fedeli, ma erano protagoniste nella Chiesa nascente, essi avevano ruolo il profetesse nell'assemblea erano una voce di Dio,
Curioso, come noi abbiamo da un non cristiano, testimonianze di come le donne avessero un ruolo nella Chiesa primitiva, infatti Plinio il Giovane, quando era governatore della Bitinia ci dice in un suo scritto che sono state messe sotto la tortura, due schiave definite ministre, termine latino che indica che le due donne avevano un ruolo rilevante nella Chiesa.
Da queste donne dei primi secoli voglio segnalare Sant'Agata, una delle donne vergine e martire dei primi tempi.
Sant'Agata nacque a Catania, fin da giovanissima si dedicò alla cura della Chiesa; in particolare come Vergine, ossia di non prendere marito, decide di dedicare la sua vita a servizio di Gesù nella Chiesa.
Infatti viene spesso raffigurata con un mantello rosso segno di una consacrazione verginale.
Un giorno viene notata dal proconsole Quinzano, il quale colpito dalla sua bellezza, vuole averla come moglie.
Tante ragazze sarebbero state lusingate dalla richiesta ed avrebbero accettato molto volentieri ma non Agata, per stare fedele al suo voto di fedeltà e verginità al servizio della Chiesa di Gesù respinse il proconsole.
il Quinzano non la prese bene, ordinò ai genitori delle ragazza di consegnarla ad una matrona che aveva fama di essere una prostituta, lo scopo era di costringerla a rompere il suo voto e così rinnegare la sua fede in Gesù e diventare essa stessa una prostituta.
Dopo inutili tentativi di sedurre la ragazza, la matrona la rimando a Quinzano il quale la consegnò ai carnefici affinché la ragazza fosse torturata fino a quando non rinunciasse alla propria fede cristiana
I carnefici torturatori arrivarono a violentare la ragazza nella sua bellezza, nella sua femminilità, ossia gli strapparono il seno.
Alla fine, vista la tenacia, la forza morale, la ragazza fu condannata a morte dopo aver subito il supplizio dei carboni ardenti, per le sue le ferite subite nella notte Agata muori nella sua cella.
Un esempio di donna che decide con forza della sua vita, della sua fede, del suo futuro ed esci dalle logiche delle donne relegate in casa, di ruolo di madre o amante per vivere una vita da protagonista all'interno di una società.
Caterina d’Alessandria
Ma la regina di tutti queste giovani donne martiri, che per secoli la Chiesa ha proposto come modello per la donna è Santa Caterina d'Alessandria
Caterina nasce ad Alessandria d'Egitto, probabilmente in una famiglia nobile, la leggenda aura dice figlia di un re quindi era una principessa.
Dedica la sua vita allo studio, cosa assai rara per donne in quei tempi.
Caterina, era preparatissima in filosofia, religione o teologia, maestra della lingua latina.
Si racconta, che Caterina fece un sogno, in cui vede il bambino Gesù mettergli un anello al dito e lei considero questo segno, simbolo di un matrimonio mistico e quindi consacrò la sua vita alla verginità e alla castità e al servizio del Signore.
Si racconta che passo per Alessandria un figura importante dell’Impero, molto probabilmente l'imperatore Massimiliano Daia, in suo onore ci furono delle feste luculliane, con sacrificio di animali agli dei, sembra che anche alcuni cristiani che servivano nella corte, fossero costretti a sacrificare gli dei contro la loro volontà.
In loro difesa durante, le feste, sopraggiunse Caterina che verbalmente ammoni l'imperatore per i suoi sacrifici di animali verso gli dei.
L'imperatore rimase colpito dall'audacia, dalla bellezza e dall'oratoria della ragazza si invaghi di lei e la chiesa in sposa… per essere educati.
La ragazza respinse la proposta di matrimonio, respinse le avance dell’uomo.
L'imperatore allora mandò 50 saggi perché convincessero la ragazza del suo orrore, del suo errato credere in Gesù Cristo e di tornare alla religione politeista dello Stato
Ma, i 50 saggi fallirono, anzi molti di essi si convertirono al cristianesimo grazia alle eloquenza e alla saggezza della ragazza.
L’Imperatore inferocito dal insuccesso dei 50 saggi condannò a morte tutti quelli che si erano convertiti al cristianesimo e poi infierì contro la ragazza condannando anch'essa a morte.
Legarono Caterina ad una ruota uncinata utilizzata per la cardatura della lana, che avrebbe dovuto fare scempio del corpo della Santa, ma la ruota si spezzò, così allora l'imperatore ordinò che fosse decapitata.
Interessante come la figura di questa Santa, per oltre un millennio fu innalzata modello delle ragazze
Modello di una ragazza che dedica la sua vita allo studio, al sapere, al conoscere in una realtà di verginità e castità.
Modello di donna forte, che si oppone al pensiero maschilista androgino, che vede la donna come colei che deve soddisfare le voglie della carne dell'uomo
Modello di fedeltà a Cristo, modello di evangelizzatrice e modello di coraggio contro i soprusi.
e poi venne Ipazia
Nel famoso affresco la scuola di Atene di Raffaello. che si trova nelle stanze del Vaticano spicca la figura di un giovane vestito di bianco che poi sembra essere una donna e non un ragazzo.
Si tratta forse di Ipazia ?Molti studiosi affermano che sia proprio lei.
Questa Ipazia questa figura femminile è l'unica donna in un mondo di soli uomini.
Tra i 46 uomini presenti sulla scena c'è una sola donna: Ipazia
Chi è Ipazia ?
È paradossalmente la gemella di Santa Caterina.
Nata anch'essa ad Alessandria, ma qualche anno dopo di lei, di famiglia benestante, il padre sembra essere un geometra o un architetto famoso ad Alessandria.
Donna di una certa bellezza.
Vive in nubilato, in quanto sembra abbia voluto non sposarsi, però non sappiamo se come Caterina vivesse una vita di castità e verginità, anzi sembra di no, perché gli attribuiscono delle relazioni affettive con alcuni notabili.
Studiosa, sembra fosse una matematica, un astronoma, una filosofa, capace di tenere testa agli uomini.
Morì martire per opera di un gruppo di cristiani fanatici e intolleranti, che la accusarono di diffondere teorie anticristiane solo perché in uno scontro verbale con alcuni cristiani riuscì a confonderli nella loro fede.
La storia, sembra raccontarci di una donna che abbia conquistato una notorietà sociale, non solo come donna studiosa, ma anche come donna impegnata nella vita politica.
Non sappiamo se fosse politeista o se avesse un culto particolare verso una qualsiasi divinità ma sappiamo che era molto considerata da Oreste prefetto della città.
Un testimone del suo tempo, Socrate Scolastico, la descrive come una donna emancipata, abile nella parola, di rara bellezza, di straordinaria saggezza: il filosofo Damascio, ci dice, che era pronta nella dialettica, accorta nella politica delle azioni, e che aveva influenza su chi governava la città e dava consigli sulle questioni pubbliche.
In breve, era una donna presente nella vita pubblica della città e aveva un ruolo forte nel governo, era consigliera del prefetto Oreste.
Ipazia si trovò così incastrata nella guerra di potere tra il prefetto Oreste e il vescovo Cirillo.
Il vescovo Cirillo tendeva a rendere la città di Alessandria un feudo cristiano da lui governato, in questo trovava l'ostilità del prefetto Oreste.
Siamo del secolo che segue l'editto di Milano, che concedeva al cristianesimo diritto di culto alla pari delle altre religioni, in questa libertà gli fu facile prevaricare tutte le altre religioni da divenire infine la religione di Stato
Ipazia consigliera di Oreste, divenne la mira dei cristiani, in quanti maestra di saggezza e con la sua eloquenza metteva in difficoltà i saggi cristiani, per questo fu accusata di confondere la fede di molti devoti, è im questa accusa c’era inclusa la più infamante, che non gli diede scampo agli occhi degli esagitati ed estremisti, quella di essere definita una strega.
L'accusa di stregoneria non gli lasciò scampo ,fu tragicamente trucidata, probabilmente proprio dai fanatici cristiani che con la loro esecuzione pubblica e violenta pensarono di fare un piacere al loro vescovo Cirillo.
Di fatto fu eliminata una pericolosa avversario politica.
Trovo curioso la storia di Ipazia, sorella di Caterina Alessandria, tra le due le loro storie hanno molte cose in comune.
La cosa che più mi colpisce, è che in più 1000 anni di storia romana-greca, non ci sia una sola donna che sia imposta nella società è l'unica che emerge combinazione è la copia di una santa martire vergine ed eroina cristiana.
La rivoluzione sociale, che porta le donne al centro del mondo, non si ferma al mondo cristiano ma anche nel mondo politeista ne risente, è Ipazia il primo esempio.
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