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venerdì 11 marzo 2022

Donne nei vangeli: la Visitazione

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 



La visitazione

In quei giorni…

queste tre parole ci dicono che nei giorni successivi all'apparizione dell'arcangelo, Maria si incammina per andare da sua cugina di Elisabetta.

Secondo Google Maps, Nazareth (dove risiedeva Maria) ed Ein Karem (dove risiedeva Elisabetta) distano tra loro circa 150 km e andare a piedi sono circa 5/6 giorni di viaggio più o meno per quei tempi.

Sono passati poco giorni, in teoria Maria è incinta da pochi giorni e probabilmente ancora non si rende conto della sua gravidanza, ma di una cosa siamo stiamo certi, che è ancora fresco nel cuore e nella mente di Maria l'evento dell'apparizione dell'angelo, e forse non vede l'ora di condividere quel segreto, quell’evento con sua cugina Elisabetta.

Elisabetta è rimasta incinta in tarda età e questo è per molti un evento miracoloso.

Probabilmente Elisabetta non si aspettava la visita di sua cugina Maria.

Ossia
In quei tempi non c'erano telefoni o postini per avvisare qualcuno del proprio arrivo; le visite potevano venire annunciate da qualcuno che viaggiando passava nei pressi della casa del parente da visitare, ma l'arrivo non era mai certo.

Da Nazareth a Ein Karem potevano essere 5/6 giorni di cammino, ma piccoli impedimenti potevano allungare il tempo del viaggio.

Quindi quando mandavano qualcuno ad avvisare che presto sarebbero andati a trovarlo poteva dire: “guarda che verrà un tuo parente a trovarti e partirà il tale giorno”, ma quando sarebbe arrivato non si aveva mai la certezza.

Sicuramente Elisabetta fu colta di sorpresa nell'udire la voce della giovane Maria che la salutava, perché in effetti era una visita aspettata e inaspettata insieme.
Aspettata, perché forse erano d'accordo che la giovane Maria andasse in aiuto e all'anziana Elisabetta quando fosse l'ora di partorire, inaspettata perché il giorno dell'arrivo non era conosciuto.

Come Elisabetta ascolta la voce di Maria, il bimbo nel suo grembo ha un sussulto e la donna ha una certezza che Maria è in dolce attesa, e la sua non è una gravidanza comune anzi…

Maria si confiderà con la cugina molto probabilmente, ma già dal primo istante dell’incontro, del saluto, lei riceve da sua cugina la prima certezza: che l'apparizione e le parole dell'arcangelo non sono frutto della sua fantasia, di una sua allucinazione.

Infatti Maria ha il tempo di dire: “Ciao” ad Elisabetta che succede l'incredibile, Elisabetta con le sue parole conferma ciò che è successo a Maria… che l’Onnipotente si è chinata su di lei, ha guardata all‘umiltà della sua serva Maria

È una donna, la prima a riconoscere che qualcosa di grande è successo: “Maria è la madre del Signore”.

Anche questa scena è tutta al femminile, non ci sono uomini, ma solo due donne che condividono un segreto e un mistero contemporaneamente: Dio si è fatto uomo.





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