Noi moderati, perché dire democristiani fa scandalo, dobbiamo
trovare una nuova collocazione, una dimensione parlamentare ad hoc per il
nostro sentire e pensare.
Dopo la morte definitiva del UDC e delle altre aree di
ispirazione cattolica è di fondamentale importanza ritrovare un cammino sociale,
di ricostruire un progetto politico efficiente ed importante.
Nel mio percorso personale di cristiano e di impegnato nel
sociale e sindacale non posso fare a meno di non dare ascolto ai solleciti che
pone Papa Francesco.
Due sono gli spunti in campo
politico che mi hanno fatto molto riflettere in questo due anni del suo pontificato:
1)
L’importanza del impegno politico, da
considerare come una delle forme più alta della carità, è sappiamo bene che una
vita cristiana che non è centrata sulla carità cristiana è moneta falsa.
2)
No ad un partito cattolico. Un affermazione che
sembra in contradizione con la prima, come si fa politica se ci si identifica
con una realtà ben costituita, con dei paletti che pongono i limiti, i confini
della dimensione cristiana
Mi soffermo, in particolare su questa seconda affermazione
del Papa: “no al partito politico”.

Ormai il percorso della politica italiana
è quello di imitare o meglio allinearsi all’esperienza
di certi paesi occidentali e democratici, ossia di avere due sole forze politiche contrapposte, e all’interno di esse delle
realtà più o meno omogenee.
Un politica non più fatta di
tanti partiti, ma di tante idee. Gli sbarramenti elettorali portano proprio a
questo eliminare i piccoli partiti.
Quindi diventa inutile creare un
partito che dovrà necessariamente confrontarsi con eventuali sbarramenti, con
alleanze più o meno rispettate.
Diventa profetico il ruolo del
politico cristiano, ossia di essere fermento di idee all’interno di contenitore
più vasto, più allargato ma che abbia come base la democrazia interna e ci sia
dibattito sulle idee e sui programmi e non antagonista militante in un partito.
Comunque analizzando la
situazione politica attuale, non c’è spazio per una realtà particolare come la
nostra, quelle dei moderati ex democristiani, all’interno di partiti già
esistenti e ben collaudati e ben regimentati.
A sinistra abbiamo, o dei partitini di tradizione comunista,
con ideologie e valori morali molto lontani dalle nostre, oppure c’è il PD, il
cui Signore dei Signori poco spazio lascia al dibattito e al dialogo.
Nel PD, il re Renzi, regna incontrastato, forte del suo
successo elettorale (il 42% all’Europee) comanda con il saltello del finto dialogo,
ossia : oggi si parla, ma si parla troppo e quindi decido io… fine del dialogo.
AL centro c’è di fatto il partito meno democratico del
parlamento, dove vi fatto, nascosto dietro il pensiero della rete virtuale del
web, c’è il pensiero Grillo-Casaleggio dominante, chi non si adegua è fuori dal
movimento.
Ordine del giorno e dei giorni seguenti del Moviemto 5
stelle è : protesta ad oltranza.
Dietro il noi siamo gli onesti,
si dà del ladro anche alle tante persone oneste che siedono sui banchi del
parlamento.
In un
società ormai profondamente segnata dal qualunquismo, dal luogo comune, chi fa più
chiasso ha ragione.
Nessuna
possibilità di dialogo con il 5stelle, perché non c’è nessun progetto politico,
c’è solo l’essere contro i ladri di una classe sociale di cui loro fanno parte.
L’ordine di
Grillo è chiaro fin dall’inizio.. nessun dialogo, nessun accordo, nessuna
mediazione…
A destra in
ordine sparso partiti allergici alla democrazia interna.. sia quelli di
derivazione e discendenti di Alleanza
Nazionale, sia quelli di Forza Italia.
Sappiamo
bene come all’interno di Forza Italia prima e del PDL poi non ci sia mai stato un
dialogo interno; il partito era gestito in proprio dal Padre-padrone: Silvio Berlusconi.
Esso era il suo partito, creato da lui, finanziato da lui, con il suo volto e
per i suoi progetti. Tutto e tutti vivevano in funzione del padre-padrone del Partito.
Così anche
in Alleanza Nazionale, non c’era
democraticità, erano quasi inestinti le correnti interne che erano viste
come vere e proprio pestilenze da estirpare. Di fatto il grande problema di
Fratelli d’Italia, discendente di AN, è l’incapacità di creare un progetto “includente”
che comporterebbe di fatto un dialogo con diverse forze interne a volte poco
convergenti. Finora i vari tentativi di apertura fatti da Fratelli d’Italia,
sono naufragati ed hanno avuto come
reazione un arretramento e chiusura del partito stesso.
In questa
realtà politica.. ci sono milioni di
moderati cristiani che non si riconoscono in queste formazioni
parlamentari, è sono quelli che non sono andati a votare nell’ultime tornate
elettorali.
C’è un buco
al centro dello schieramento politico, un buco da riempire.
C’è una
nuova realtà che sta prendendo forma.
Fuoriuscito
dal Forza Italia, all’interno della quale ha cercato di portare il dialogo e il
confronto interno prima di essere costretto ad uscire, moderato di tradizione
democristiana, Raffaele Fitto sta cercando di creare una realtà per occupare
quel vuoto parlamentare quindi di richiamare a raccolta quanti non si
riconoscono negli schieramenti attuali.
Il suo nuovo
movimento politico si chiama: Conservatori e riformisti.
Un paradosso.
Come si fa
ad essere conservatori e riformisti ? Questa è la grande sfida.
Ma una sfida
che personalmente trovo intrigante… in fondo penso che il nostro stesso Papa
Francesco sia un Conservatore e riformista…
riformare essendo conservatori.
Non posso
assolutamente buttare via il mio passato, la mia cultura, il mio credo, la mia
religione ossia quello che io sono in nome della modernità e del nuovo, in virtù di una società che
cambia.
Nella mia
vita ci sono dei valori che non sono negoziabili, ne rigettabili, ma
sicuramente aggiornabili.
I miei
valori morali rimangono quelli, e la loro attualizzazione che si deve
modificare, alla luce di un mondo nuovo che sta nascendo in questi primi
decenni del terzo millennio cristiano.
I valori dei
moderati cristiano vivono oggi nuove sfide.. dall’accoglienza dei nuovi migranti
e rifugiati, ad un mondo del lavoro che sta creando nuova schiavitù con
lavoratori sottopagati, dalla lotta alla corruzione morale al valore della famiglia…

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