Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

venerdì 30 ottobre 2015

ci ho pensato..... anzi ci ho ripensato

Ci penso…

Ci penso…

Ci sto pensando…

Ci ho pensato…

Non mi dimetto.

Non mi dimetto!!!!

Ennesima farsa da commedia dell’arte.
Neanche Goldoni avrebbe fatto di meglio.

Ma qual è il senso di questa iniziativa?
La più lampante sembra essere quella di mettere in difficoltà il suo partito.

Cosa ho detto.. il suo partito?
Fa una campagna elettorale basata solo sulla sua persona.
In nessuna foto, manifesto, immagine il suo volto è legato al PD…  chi ha vinto è lui, non il partito.
Lui è la nuova politica, lui è il nuovo che avanza, lui è il futuro, il Pd, la sua lista civica sono solo il contorno, lui è il nuovo Re di Roma.

Così per tutto il mandato il consiglio comunale o meglio l’Assemblea Capitolina è considerata un appendice fastidiosa, con quel Pd che chiede maggior presenza nel governo della città.

Lui è il Re è basta.
Con la Giunta, tira dritto senza ascoltare nessuno.
Quando scoppia il caso di Mafia Capitale lui è innocente, la colpa è del PD e di Alemanno. In fondo la colpa e del partito che è marcio lui non centra nulla.

Lui è il Re è basta
Quando scoppia il caso delle multe, è chiaro che è un caso di lesa maestà, come si può pretendere di far pagare le multe al sovrano, si sa che il Re è al di sopra della legge.
E poi e colpa degli hacker..    

Lui è il Re è basta
Come può una signora rivolgersi al lui, deve avere dei neuroni non sincronizzati.
Come può la destra fare opposizione, deve tornare nelle fogne, deve marcire nelle regie galere.

Lui è il Re è basta.
Come si permettono di non dargli la presidenza dell’Anci e di darla a Fassino, pensare ha trascurato l’emergenza di un diluvio su Roma, per andare a ricevere una corona che non gli è stata data,

Lui è il Re è basta
Come si permette il santo Padre di non riceverlo quando lui si scomoda di andare a Philadelphia e poi come si permette di rispondere a domande sui di lui.

Lui è il Re è basta.
Come si permettono di  andare a controllare con chi stava a cena, chi erano i suoi ospiti, quanto spendeva e chi pagava.
E poi la colpa è dei suoi segretari che non leggono l’agenda.

Lui è il Re è basta.
Non deve essere iscritto ad un partito, neanche a quello a cui dovrebbe fare riferimento, infatti salito al potere non ha rinnovato la tessera.


No sig Marino, lei era semplicemente il Sindaco e

 non il RE.


Doveva avere rispetto:
per il suo partito che lo ha eletto
per i suoi alleati in Assemblea Capitolina che lo appoggiano  
per i suoi avversari politici perché rappresentano l’altra metà di Roma  
per i cittadini romani che pagano salate multe per una viabilità assurda
per i contribuenti romani che pagano le tasse per pagare il suo stipendio
per i cittadini che sono vivono in città invivibile per violenza, per essere i più tassati d’Italia, di  pagare il prezzo di essere la Capitale d’Italia, per le politiche cittadine incompiute da lei e suoi  predecessori, per la crisi economica che ha impoverito le tasche.
per il Santo Padre, è per il suo ruolo di importanza mondiale
per i suoi collaboratori stretti messi alla berlina
per i dipendenti capitoli  che lavorano per lei, per la sua giunta, per la sua maggioranza bistrattati e impoveriti.


Doveva essere SEMPLICEMENTE il Sindaco no il Sovrano.

Adesso il Re pensa, che 4 000 amici interessanti alle loro poltrone siano la volontà popolare, e questo succede solo ai sovrani autocrati che perdono il senso della realtà, che si auto convincono di verità che sono solo bugie, la realtà ahimé e ben altra.

I romani hanno detto basta,  
basta alle bugie,
basta alle comparsate
basta alla mancanza di rispetto
basta all’assenze di governo
basta alle soluzione pasticciate dei problemi 
basta ad una gestione di Roma confusionarie e senza progetti
basta ad una Roma, poco romana 


Roma, ha detto basta, sig. Sindaco…..







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