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martedì 6 ottobre 2015

Alemanno si metta da parte...

In qualunque paese occidentale e democratico chi perde si mette da parte.
Soltanto in Italia chi perde si ripresenta continuamente, poi il problema dei grandi numeri qualche volta vince.
In politica in molti paesi, chi perde esce di scena perché ha capito che non è di gradimento nelle urne e le sue idee non sono vincenti.
Solo da  noi si ripresentano continuamente.
E il caso dell’ex sindaco Alemanno sconfitto una prima volta nello scontro diretto contro Veltroni, si ripresenta tre anni dopo contro Rutelli e vince…  per poi ripresentarsi contro Marino e riperde.
Due volte su tre le prende.
Eppure ha cercato di rubare la scena alla Meloni per ripresentarsi come il costituente della destra italiana.

Ma un minimo di analisi politica, di quelle grezze, senza fronzoli,  senza orpelli che analizzano chiaramente il senso delle vittorie e delle sconfitte, senza una certa partigianeria che assolve o condanna a seconda dei fatti, siamo capaci a farle in Italia?

Al primo scontro  politico (2006) Alemanno  contro Veltroni, non c’è storia, il primo ottiene la meta dei voti dell’avversario. Alemanno raccoglie solo il 37% dei voti… contro il 61%  una sconfitta schiacciante.. non era forse un segno negativo della figura politica di Alemanno  ?
AL secondo scontro (2008) cambia avversario  Alemanno contro Rutelli  un 53%  conto un 47%, bisogna dire che ci fu al secondo turno una clamorosa rimonta in quanto al primo turno Alemanno era sotto di ben 5 punti, ma rimane tutto oggi un grande mistero come è stato possibile ciò ? come è stato possibile che il bel Rutelli ha perso nel secondo turno ben 90.000 voti, cosa ha allontanato l’elettorato da Rutelli scegliendo Alemanno.
Questa purtroppo fu per Alemanno una vittoria di Pirro, conquista la città… ma non riesce a governare con fermezza, ma naviga a vista inalando una serie di vicende alquanto negative.
Terzo scontro (2008) altro avversario Alemanno contro Marino,   un vero disastro, il sindaco uscente raccoglie solo il 30% al primo turno per salire al 36 al secondo raccogliendo solo 364.000 voti una miseria.
Politicamente un vero disastro.

Ma il fallimento totale comunque del suo mandato di  Sindaco, lo si vede purtroppo con la disastrosa gestione Marino.
Se pensiamo che Mafia Capitale è iniziata con Veltroni e quasi finita con Marino, ci fa pensare che lui non sia stato capace di dare una svolta alla gestione di Roma, dopo 19 anni di sinistra. Mafia Capitale ci ha fatto vedere una gestione di transizione tra due giunte di sinistra, Alemanno è stato il traghettatore di due giunte.
Poteva dare un colpo potente alla sinistra romana se avesse avuto il coraggio di governare, di cambiare le regole,   di chiamare gente capace e di non dare ascolto ad amici antichi, prossimi e mai amici e di tenere lontano i parenti.
Ha avuto una occasione e non la saputa sfruttare, non ha saputo governare anzi con la sua presenza in ben tre scontri elettorali, senza una partito dietro, senza ramificazioni nel territorio non ha permesso alla destra di creare una classe politica e dirigenziale all’altezza di governare Roma.

Adesso è difficile trovare un candidato serio alla poltrona di Sindaco.
Cosa abbiamo sul campo solo vecchi politici bolliti e già sconfitti alle urne o il nulla, servirebbero volti nuovi, ma non dei ragazzini per creare una nuova classe politica.
Non si può deviare la Giorgia Meloni, che l’unica che ha un valenza nazionale, che ha un immagine pulita, che sa presentarsi davanti agli spettatori nelle varie arene politiche, a fare il sindaco di Roma e relegarla ad un ruolo marginale della politica nazionale.
La presenza di Alemanno per 7 anni sulla scena politica romana senza un'altra figura forte ha impoverito la destra creando una miriade di stelline, senza un sole capace di illuminare e scaldare i cuori.

Alemanno è il grande sconfitto di questi ultimi anni, sconfitto nelle urne, sconfitto nell’immagine, sconfitto come amministratore, forse è il tempo che si mette da parte… non ha più un futuro politico.. almeno finché Mafia capitale non verrà archiviata del tutto

Questo è quanto è uscito dall’Assemblea della Fondazione per l’Italia”, c’è voglia di nuovo e voglia di archiviare un tempo di grandi sconfitte, c’è voglia di sfide sulle grandi idee e valori della destra, lontani da reminiscenze fasciste e vicine alle destre storiche di altri paesi.
C’è un mondo che cambia e a destra si vuole cambiare.  



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