«Anche noi che siamo qui, abbiamo gli stessi sentimenti; noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. È papà; più ancora è madre» (Giovanni Paolo I)
Sono le parole di un Papa, Giovanni Paolo I, un discorso all’Angelus che rimase famoso… Dio ci ama anche con un amore di madre.
Tali parole disturbarono i pensanti della fede cattolica, alcuni gridarono allo scandalo… dimenticando che nella scrittura ci sono chiari riferimenti che l’amore di Dio è anche un amore materno.
Leggiamo in Isaia: i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati. Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore (Is. 66,12-14)
In Dio non c’è uomo o donna, Dio non è maschio o femmina, in lui tutto è compreso, contemplato, incluso. L’amore di Dio nella sua completezza può contenere l’amore di un padre e di una madre.
Si dimentica forse una mamma del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Questo passo d’Isaia forse uno dei più belli, uno dei più strazianti di un Dio che si rivolge verso la sua creatura, gli grida il suo amore.
Abbiamo detto che Dio vuole concretizzare l’amore astratto con esempi concreti e quali concretezza nel paragonare il suo amore a quello di Padre e Madre.
Perché la concretezza di questi amore, non è solo in quello che riceviamo come figli, ma anche quello che doniamo come padri e madri.. Voi conoscete l’amore ed quello che io darò a voi e Gesù ci dice la misura di questo amore: Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono…
Il paragone ha poche parole d’aggiungere.
Termino con le parole di un salmo «Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto.» e il commento di un biblista eccezionale Mons Marco Ravasi:: «L’orante intuisce che gli stessi archetipi universali dell’amore, quelli paterni e materni, sono superati dall’amore infinito di Dio. Infatti, non si dichiara semplicemente la paternità o la maternità di Dio, ma si proclama la superiorità divina rispetto a questi due legami fondamentali.»
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