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sabato 22 giugno 2019

Festa dell'Eucarestia

Oggi 23 giugno 2019 la chiesa cattolica festeggia il Corpus Domini, festeggia l’Eucarestia
In ambito cristiano-religioso quando si parla di festa si intende dedicare un tempo particolare ad un evento, ad un fatto ad una persona particolare da ricordare, così su festeggia con delle celebrazioni religiose particolari.
Così oggi per celebrare l’Eucarestia ci saranno processioni in molte città d’Italia e probabilmente in molte città del mondo, in queste manifestazioni religiose sarà portata l’Eucarestia nelle vie della città. Quasi a consacrare la città al Signore Gesù.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. 7Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 

Quando furono saziati Gesù ordino di raccogliere quello che era avanzato. Un gesto che sottolinea la preziosità del pane “raccoglietelo perché nulla vada perduto”.
Come era prezioso il pane.
In questo episodio alcuni esegeti ci vedono il preannuncio della istituzione dell’Eucarestia che farà nella Cena di Pasqua, e l’invito a conservare quello che avanza e cosa si deve fare del “PANE consacrato” averne cura.

Gesù nella cena di Pasqua, quella cena di cui noi ogni giorno ne facciamo memoriale da poco meno si 2000 anni, istituì l’EUCARESTIA: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 
Da quella sera, ogni giorno dell’anno, ad ogni ora del giorno sugli altari di tutto il mondo avviene un miracolo particolare: transustanziazione.
Transustanziazione o transsustanziazione o transubstanziazione (dal latino medievaletransubstantiatio, derivato di transubstantiare) è un termine della teologia dogmatica cattolicadell'Eucaristia. Esso indica il mutamento di tutta la sostanza del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo durante la celebrazione eucaristica.

Questa trasformazione è un miracolo che avviene ogni giorno, ed avviene ogni giorno sotto i nostri occhi ogni volta che il sacerdote dice:
egli prese il pane nelle sue mani sante e venerabili, 
e alzando gli occhi al cielo a te 
Dio Padre suo onnipotente, 
rese grazie con la preghiera di benedizione, 
spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli, e disse: 
Prendete, e mangiatene tutti: 

ed ecco che il pane diviene: il Corpo di Gesù

Alcuni affermano che la presenza di Gesù nel pane è a tempo, finita la celebrazione il pane torna ad essere quello che era prima semplicemente pane e non il Corpo di Gesù. E come dire che noi siamo padroni di decidere quando inizia e finisce un miracolo. E come dire che noi possiamo decidere delle cose e degli atti di Dio.

Quel pane divenuto il Corpo di Gesù, rimane per sempre il Corpo di Gesù… a confermarlo ci sono alcuni miracoli eucaristici particolari:
Dopo questi segni, il 15 agosto 1996 durante la Messa della festa dell’Assunzione di Maria, finita la distribuzione della Comunione, una donna si è avvicinata a padre Pezet dicendogli di aver trovato un’Ostia sul retro della chiesa. Il sacerdote, seguendo ancora una volta la prassi, l’ha messa in una ciotola di acqua perché si sciogliesse, riponendo il tutto nel tabernacolo. Pochi giorni dopo, il 26 agosto 1996 si è notato che la particola, anziché dissolversi, si era trasformata in un frammento di carne sanguinosa.

 Un miracolo che sta ad indicare due cose: che quel pezzo di pane è il corpo di Gesù, ma che la trasformazione è irreversibile. La sostanza, il pane non si trasforma due volte, ma una volta sola. Si trasforma il pane nel corpo di Gesù per sempre e non ritorna indietro una volta conclusa l’Eucarestia.

Ecco perché Gesù ci dice di aver cura di quanto avanza.
Così tutte le particole che avanzano dopo la distribuzione la Chiesa le conserva in un luogo santo, in un Tabernacolo che diviene il luogo SANTO per eccellenza perché conserva la presenza di Gesù.

Inoltre, se fosse vero che il miracolo torna indietro quando noi ci inchiniamo o andiamo ad adorare Gesù presente nell'Ostia, ossia facciamo l’adorazione Eucaristica noi siamo dei folli, siamo degli idolatri perché ci prostriamo davanti ad un pezzo di pane… noi siamo così degli idolatri.
Fortunatamente non è così, la presenza di Gesù nell'Eucarestia è fortemente confermata dagli innumerevoli miracoli che ci sono stati nel corso dei secoli e che in questi ultimi anni stanno avvenendo con più frequenza.

Alcuni maldestramente o disattentamente, quando celebrano L’Eucarestia non stanno attenti alle briciole. Questo succede quando si usa usare del pane al posto delle particole (ostie).
Certo ha un certo significato usare il pane comune, pensando di fare qualcosa il più vicino possibile all’ultima cena, peccato che si fa un errore grossolano, il pane consumato durante la cena di Pasqua è pane azzimo e non pane lievitato.
Il pane comune che noi consumiamo generalmente ha il difetto che si sbriciola facilmente, e la Chiesa ci invita a porre maggior attenzione quando si usa pane comune alle briciole. Purtroppo molte volte questa attenzione viene meno.

Quando studiai chimica ricordo che il prof ci diede la definizione di molecola: la parte infinitesimale di una sostanza che mantiene tutte le caratteristiche della sostanza. Se una sostanza bolle a 100 gradi lo farà sia se è un kilo, sia se è una semplice molecola.
Quindi quando il sacerdote prende il pane lo benedice ed avviene la transustanziazione… questa avviene in tutto il pane e le briciole che cadono sulla tovaglia sono esse tutte Corpo di Cristo.

Quando il pane viene distribuito e cadono in terra delle briciole esse sono il corpo di Cristo.
Quando a fine celebrazione si toglie la tovaglia dell’altare e la si scrolla per togliere le briciole che restano sulla tovaglia queste cadono in terra: quelle sono il Corpo di Cristo.
Questi gesti si compiono io spero per disattenzione … ma non esclude che il Corpo di Gesù viene così calpestato.

Oggi è la festa dell’Eucarestia e chiudo questa riflessione con una preghiera di Eustorgio Mattavelli

Signore Gesù, quanto silenzio nel tabernacolo!
Tu, che sei la parola eterna del Padre,
ti circondi di silenzio. Dimmi
che un'anima vale per la ricchezza
dei suoi silenzi. Dimmi, o Signore,
che le persone più intraprendenti
e affascinanti sono le più silenziose.

Dimmi che il silenzio è profondamente
dolce, perché è dolce porsi in solitudine
di fronte alle cose eterne.
O Signore, dimmi che i grandi fatti
nascono nelle ore più silenziose.
Dimmi che tante volte è il silenzio
ad evitare urti e contrarietà.
Dimmi ancora che è nel silenzio
che io posso parlare con te e tu con me.
Signore Gesù, il raccoglimento
e il silenzio non mi facciano paura.

Concedimi un profondo spirito
di interiorità, così da poter rientrare
in me stesso per mettermi in comunione
con te, in un silenzio religioso,
pieno della tua presenza e del tuo amore.




p.s
A proposito delle briciole sulla tovaglia
Il miracolo eucaristico di Valvasone secondo la tradizione sarebbe avvenuto nel 1294 nella cittadina di Gruaro a pochi chilometri dal comune di Valvasone: su di una tovaglia, proveniente dalla chiesa di San Giusto, sarebbero apparse macchie di sangue, prodotte da un'ostia consacrata rimasta tra le pieghe del tessuto. Nel piccolo centro di Gruaro, nel 1294, mentre una donna stava lavando una tovaglia proveniente dall'altare della vicina chiesa di San Giusto, avrebbe notato sul tessuto delle macchie di sangue, provenienti da un'ostia consacrata rimasta tra le pieghe del lino. Meravigliata, si recò subito dal parroco, che organizzò una processione per portare tovaglia e particola in chiesa. Successivamente il parroco avvertì il vescovo della vicina Concordia, monsignor Giacomo d'Ottonello da Cividale, che appurò la veridicità dei fatti, autenticando il presunto miracolo.

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