Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

venerdì 14 giugno 2019

Lettera ad una ragazza... che pensa oltre ....


Lettera di Tertulliano alla moglie
Condividiamo la stessa speranza,
lo stesso ideale,
lo stesso modo di vivere,
lo stesso atteggiamento di servizio.
Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore,
senza divisione nella carne e nello spirito,
insieme preghiamo,
insieme ci inginocchiamo
e insieme facciamo digiuno.
Istruiamoci l’un l’altro,
l’un l’altro esortiamoci,
sosteniamoci a vicenda.
Insieme stiamo nella santa assemblea,
insieme alla mensa del Signore,
insieme nella prova,
nella persecuzione, nella gioia.
Nulla nascondiamo l’un l’altro,
non ci evitiamo l’un l’altro,
l’un l’altro non siamo di peso.
Volentieri facciamo visita agli ammalati,
volentieri assistiamo i bisognosi,
senza malavoglia facciamo elemosina
senza fretta partecipiamo al sacrificio,
senza sosta assolviamo ogni giorno i nostri impegni.
Ignoriamo i segni di croce furtivi,
rendiamo grazie senza reticenze,
benediciamo senza vergogna nella voce.
Salmi e inni recitiamo
A voci alternate
Ed insieme gareggiamo
Nel cantare le lodi al nostro Dio.
Vedendo e sentendo questo,
Cristo gioisce e ci manda la sua pace.
Là dove sono i due sposi,
ivi è anche Cristo.

Tertulliano scrive questa lettera alla moglie il cui testo che può essere considerato la costituzione di un matrimonio cristiano.
Scrive questa lettera nel secondo secolo dopo la venuta di Cristo.
Una lettera di una coppia idilliaca, dove i due coniugi vivono una condizione celestiale da essere fuori dal mondo.
Ma se Tertulliano vivesse nella nostra epoca scriverebbe la stessa lettera?
Tertulliano ha al suo fianco una donna che vive anni luce lontani dalle donne moderne.
Se pensiamo che in ambiente romano la donna era relegata alle cose di casa e aveva pochissima vita sociale, infatti non ci risultano donne guerriere, avvocate, scienziate, filosofe ecc, ecc diventa difficile citare una donna che in ambiente romano sia emersa al di sopra degli uomini…
E' passata alla storia una sola Donna, immortalata da Tiziano nella scuola di Atene, dove tra i tanti filosofi è presente una sola filosofa Ipazia, la quale venne barbaramente trucidata per la sua  vita liberale, perché ha osato  da sfidare gli uomini nella conoscenza.
Quella donna che ispiro Tertulliano ( della quale non sappiamo neppure il nome) oggi non c’è più, ma paradossalmente non c’è più neanche l’uomo che era Tertulliano.
Oggi:
abbiamo una donna che non è più una casalinga, ma per poter dare una solidità economica alla famiglia è costretta a lavorare fuori casa,  
abbiamo una donna che come membro di una famiglia nucleare, anche se molte ormai hanno famiglie mononucleari (un genitore e un figlio)  che si fa carico in prima persona dell’educazione dei figli, contrario di quanto avveniva in una famiglia patriarcale dove la responsabilità educativa veniva divisa con tutta la famiglia, dal patriarca in giù…
abbiamo una donna che è padrona della sua vita e decide in prima persona della sua vita, non ha più padroni (padri, mariti e parroci)

C’è ormai una confusione di ruoli e di compiti tra l’uomo e la donna.
Ad operare questo processo culturale ha partecipato fortemente, influenzando generazioni la pubblicità, vero strumento demoniaco.
La pubblicità molte volte non vende prodotti, ma stili di vita. La pubblicità non dice le qualità di un prodotto, ma che tale prodotto ci da un prestigio sociale… da anni la vera frontiera della pubblicità è stata l’abbattimento della differenza sessuale… non c’è più differenza tra uomo e donna…  con tutto quello che ne comporta: l'azzeramento dei ruoli, la confusione dei compiti, le teorie gender…

Qui nasce la nuova sfida.
Gesù ai suoi tempi porto una rivoluzione sociale specialmente nel campo femminile. Basta pensare al ruolo di Maria, alla samaritana al pozzo di Sicar, all'adultera perdonata, alle donne sotto la croce.
Basta vedere come le donne ebraiche erano trattate ai suoi tempi e come Gesù rompe questi schemi, come lui le riporta dentro la vita sociale ebraica

Oggi abbiamo bisogno di donne coraggiose che si alzano in campo cristiano e facciamo sentire la propria voce e che si facciamo promotrici di teologia della donna del terzo millennio.
I modelli due cuori e una capanna, in cui la donna ha ruolo secondario non è più accettabile.
Ne è accettabile il ruolo della donna antagonista all’uomo come il movimento femminista ha proposto negli anni passati.
La donna ha un ruolo diverso dall'uomo, un ruolo profetico che non ha nulla in comune con l’uomo.
Ed anche il suo ruolo nella società non è alternativo, ma complementare all'uomo.

I modelli, i prototipi i il mito della tutta casa e chiesa non è più proponibile oggi.
C’è bisogno di creare delle strutture di crescita,
di un ministero della donna che sviluppi una teologia della donna e pastorale femminile.
Un ministero o servizio che aiuti le donne:



A vivere in pieno la propria femminilità ad accettare il suo corpo (troppe donne che vivono il drammatico confronto/scontro con l’uomo non amano il proprio corpo)
A vivere nella felicità e con coscienza la propria sessualità (troppe donne vivono con angoscia e tristezza la loro vita sessuale, quasi con un obbligo remissivo e oblativo nei confronti degli uomini)
Che sappia amare la propria bellezza, e che non la trascuri come se curare l’aspetto sia un peccato mortale. (troppe donne cristiane hanno un aspetto sciatto e trascurato, quasi che tingere o curare i capelli e mettere un filo di trucco sia un peccato mortale)
Che sappia curare il suo aspetto interiore e che la bellezza del cuore deve andare in accordo con la bellezza esteriore (troppe donne una volta raggiunto lo scopo di un matrimonio e dei figli smettono di curare il loro cuore e la loro mente, come se avessero raggiunto il tutto della loro vita)

Abbiamo bisogne di donne cristiane che sappiano essere pienamente DONNA:
amante,
madre,
lavoratrice,
santa
e bella.

Cara amica mia forse è giunto il tuo momento.... di costruire qualcosa per la donna di domani.


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