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giovedì 27 ottobre 2016

Referendum: Impazza la campagna in difesa del SI e del No

Quello a cui stiamo assistendo è più una battaglia ideologica e demagogica che uno scontro sulla reale valenza della riforma.

E' triste vedere leader politici mentire su cose evidenti, su cose che sanno bene essere false, pur di catturare voti per il loro schieramento.

Molti politici sono fermi su posizioni di maggioranza e minoranza, 
                        di destra e sinistra, 
                                     di alto o basso, 
                                             rosso e nero.. 
                                        escludendo a priori ogni valutazione di cosa è meglio, 
di cosa è giusto, 
su cosa sia logico fare.

Una delle cose più comuni che si sente in questa campagna è : questo governo è legittimato alla riforma perché non è stato eletto dai cittadini... e...  Renzi che è il capo del governo pur essendo stato eletto dai cittadini è legittimato a fare riforme costituzionali?

Purtroppo questo è un falso problema e non è una cosa corretta.

Chiariamo.

Noi quando andiamo a votare per il comune o la regione, noi votiamo il Sindaco e il Presidente della Regione e poi le liste che lo appoggiano.. infatti in caso di dimissioni o di altro motivo che impedisce al sindaco (o Presidente) di governare si torna alle urne, perché il Sindaco è stato eletto per governare e non può essere sostituito da nessun altro.

Ma per il Governo,alle elezioni politiche, noi non votiamo il candidato a Capo del Governo, noi di fatto votiamo il partito o l'alleanza politica destinata a governare l'Italia.
Noi non abbiamo votato Bersani a capo del governo, ma il partito di cui fa parte lui fa parte.

Il PD ha fatto le primarie per eleggere il candidato all'interno della sua coalizione, che sarebbe stato il capo del governo in caso di vittoria.
Ma questo è vincolante solo per gli elettori del PD e della sua coalizione, non per tutti i cittadini italiani.

Una volta vinte le elezioni il PD fedele al suo impegno elettorale con i suoi elettori, ha dato mandato a Bersani di tentare di formare il nuovo governo.

Una volta appurato che Bersani non era in condizioni di creare un nuovo governo, il PD, avendo avuto il mandato di governare l'Italia dalla maggioranza relativa degli italiani, ha percorso altre strade alla fine di creare un nuovo governo.
La scelta è caduta su Enrico Letta, che per un certo periodo ha governato il paese.
Per fare il suo governo Letta ha dovuto trovare degli alleati di governo, per raggiungere quel 51% che gli permetteva di governare.

Ma.... 
Ma....

Innegabile che ad un certo punto del suo mandato, Letta ha delle difficoltà nel portare avanti il suo programma, c'è un certo scollamento tra lui e il PD e suoi alleati.
Nessuno può impedire che il PD, al suo interno decida di modificare il suo assetto e la sua leadership e trovare nuove dinamiche di partito e alla luce del nuovo assestamento di partito cambiare la persona alla quale era stata affidata la guida del governo targata PD.
Non c'è nessuna norma costituzionale, ne giuridica, che il capo del governo debba essere eletto "parlamentare", ma l'unica cosa che conta è che il capo di governo debba essere sostenuto da parlamentari regolarmente eletti.

Quindi pur Renzi non essendo stato eletto parlamentare, nulla gli preclude il suo ruolo di capo di governo, in quanto lui è espressione di un partito regolarmente e correttamente eletto dagli italiani.

Visto poi che chi vota le leggi sono i parlamentari e i parlamentari del PD (pur nell'eccezione si alcuni singoli) sono legalmente,  costituzionalmente e correttamente eletti... quindi è formalmente autorizzato a proporre e votare riforme costituzionali.

Quindi il governo Renzi è legittimato a riformare la parte della Costituzione.. 

 
sarà poi compito dei cittadini con lo strumento del referendum darà il proprio parere sull'operato del governo Renzi.


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