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venerdì 17 ottobre 2014

Hippies e la rivoluzione sessuale





Non si può parlare di questa "rivoluzione culturale", limitandoci a  parlare solo della liberazione della così detta droga leggera, ossia l’hascisc.
Sarebbe come avere una sola gamba,un solo colore  nello spettro o una sola faccia della medaglia.
L' altro grande aspetto di questo grande cambiamento, di questo rovesciamento mentale, di questa trasformazione sociale è stata la “rivoluzione sessuale”.

Specialmente per le donne
Cosa era il sesso per le donne prima del 68?
Un gigantesco tabù
Un divieto assoluto


 
Guai per una donna fare sesso fuori dal matrimonio, figuriamoci prima.
Se una donna aveva una relazione sessuale prima del matrimonio e malauguratamente rimaneva incinta, era un disastro.  Bisognava subito nascondere la prova del colpa, del peccato, della vergogna, si ricorreva alla “mammana”, anche se generalmente erano delle levatrici che aiutavano le donne a partorire in casa, alcune di queste con pochi scrupoli che procuravano aborti. Aborti clandestini.
Provocavano aborti con ferri per fare la maglia, infilzavano il veto,   che veniva poi  espulso.  Ma usavano anche altri strumenti poco medicali, per  procurare l’aborto alle povere donne, le quali correvano dei grandi pericoli per la salute, molte sono anche morte dopo queste pratiche clandestine, senza sorveglianza medica.
Con qualunque mezzo bisognava far  sparire il “frutto del peccato”, perché era fuori del matrimonio, ma che era il frutto dell’amor all’interno del matrimonio.  
Il paradosso  del pensiero perbene.
Non avremmo avuto nessun legge sull’aborto se non ci fosse stato il movimento Hippies, se non ci fosse stata la rivoluzione sessuale.
Non che io sia favorevole o contro l’aborto.
Lo posso essere a priori, ma in questa scelta devo prima ascoltare la voce della donne. Gli uomini non avrebbero dovuto votare nel famoso referendum, non perché non devono essere coinvolti nel problema, ma perché prima dovrebbero prendere coscienza che quando fanno l’amore, quando fanno sesso senza precauzioni, si corrono i rischi di mettere in cinta una donna. Il problema per l'uomo non è, se è giusto o no l'aborto, ma se la donna è l'oggetto del suo desiderio o del suo amore. Prima di porsi la domanda se è giusto o no l'aborto, dovrebbero domandarsi cosa è la donna per me.
La scelta di tenere o no un bambino, a volte, è una terribile scelta che ricade completamente nella coscienza della donna. Quanti uomini alla fine del discorso con la donna, se tenere o no un bambino dicono: in fondo l'ultima decisione aspetta a te, il corpo è tuo, chi rischia sei te.
E così se ne lavano le mani.

Credo che in condizioni ottimali, nessuna donna ricorrerebbe all’aborto.  
Le donne, posso sbagliare nel mio pensiero, ricorrono all’aborto, quando considerano quella scelta la meno dolorosa. Quando il loro futuro è nero, quando non riescono a vedere il proprio futuro con in braccio un bambino.
Quando non hanno una casa, un lavoro, una sicurezza, non hanno una famiglia che le protegga, quando non hanno nulla da dare al loro figlio, quando sentono su di loro il giudizio negativo, quando si sentono condannate, quando vivono la loro gravidanza con un terribile senso di colpa.
Mi rifiuto di credere che una donna getti via una vita per il solo egoismo, una donna getta via una vita quando è disperata,
                sola,     
                       abbandonata,
                                 inconsolabile,
                                            depressa,
                                                    angosciata,
                                                             tradita,
                                                                  ingannata,
                                                                               sfruttata,
                                                                                    spolpata,
                                                                                        impaurita …

quando in  lei  si  è AFFIEVOLITA   lo   spirito   vitale.

Conosco donne che era rimaste incinta in un momento delicato della loro vita e costrette, hanno scelto di abortire, a distanza di anni quando ripensano a quel gesto.. pensano ad un figlio che non hanno mai visto, e ci pensano con tristezza e con rammarico di non aver stretto quel figlio tra le braccia.
Molte donne erano costrette, sono state costrette, non hanno avuto altra scelta se non  abortire per cancellare quello che era per la società la colpa del peccato.
Molte invece, portarono avanti la loro gravidanza, davano alla luce il loro figlio o figlia, anche seno lo desideravano quel figlio.
Ma anche in questo caso, bisognava far sparire tutto, far sparire il figlio,  per ricrearsi un immagine socialmente accettabile.

E così di notte,
furtivamente come ladre
anche se si andavamo a portare
 e non a rubare,
salivamo,
le lunghe scalinate dei conventi o delle cattedrali
e davanti ad anonimi portoni
o maestosi bronzi
lasciavamo il piccolo fagotto
un lungo eterno bacio d'addio
perche sapevamo
che forse non l'avremmo più rivisto.
Con la timore che piangesse
potesse attirare l’attenzione
veniva abbandonato
il frutto del nostro peccato

Quante donne hanno abbandonato il proprio figlio sulle scale di una chiesa o davanti al portone di un convento orfanatrofio.
Una volta ebbi l’occasione di vedere un portone di un orfanatrofio religioso, che aveva una singolarità. Nella parte bassa del portone c’era un sportello abbastanza largo, attraverso di esso si poteva accedere ad un mezzo cilindro, attraverso lo sportello si poteva depositare all'interno del mezzo cilindro qualunque cosa,anche un bimbo di pochi giorni.

Chi aveva intenzioni di abbandonare il proprio figlio, attraverso lo sportello lo poteva depositare all’interno del cilindro, che faceva così da culla, dando un minimo di protezione al bambino all’interno del convento e non rimaneva all’addiaccio sulle scale, o in pericolo all’aperto davanti al portone, in attesa che venisse scoperto.

Per queste povere donne, sedotte e abbandonate, ingannate da uomini di pochi scrupoli, oppure  vittime di amori sfortunati  e vietati, la loro vita diventava una tragedia umana.
Sepolte dal senso di colpa, dal pregiudizio sociale, dalla calunnia e dalla maldicenza, dal pettegolezzo popolare erano costrette ad accettare matrimoni riparatori, quanti matrimoni senza amore.
Sedotte dall’amore, sono state costrette a vivere senza amore per il resto della loro vita.

Quante donne colpevoli dell’amore, sono state costrette a sposare vecchi vedovi, uomini malati che più di una moglie serviva loro un serva o una infermiera, se non qualche volta uomini dementi, eredi di ricche famiglie  ai quali dovevano dare una prole per mantenere la stirpe e il patrimonio.
Quante donne hanno dovuto riacquistare una dignità sociale, attraverso un matrimonio riparatore in una vita di umiliazioni.

Poi sono arrivati gli Hippies, e con loro il movimento femminista.

Le femministe
donne che volevano gestire la propria vita,
                                                               la  propria sessualità  
                                                                              la propria sorca
                                                                                              indipendentemente
non essere più oggetti, schiave, serve, merce di scambio,
moglie silenziose,
fattrice e  forza lavoro gratuita,
investimento economico.


Un uomo sceglieva la sua preda, si presentava alla famiglia e chiedeva la mano della donna. Forse era meglio dire comprava la sua donna.
Bussava, sentendosi  forte del suo capitale, del suo status sociale, del suo presente e del suo futuro.
Bussava e sapeva di poter acquistare quella donna se poteva dare un presente e un futuro alla donna e alla sua famiglia.
Se la famiglia della era ricca, con la sua dote riscattava il prezzo, si guadagnava un certo rispetto ed aveva poi un ruolo prestigioso in società,  se era povera e la sua dote misera, il ruolo della donna era relegato alla camera da letto e alla cucina. 
ma non si comprava l'amore.

Era solo l’uomo che aveva il diritto di amare e scegliere.
Se la donna era bella, o ricca, aveva parecchi spasimanti, corteggiatori, pretendenti, aveva la fortuna che poteva scegliere il meno peggio.
Se non era bella e non era ricca, si doveva beccare quello che capitava specialmente quando  c’era carestia di maschi pretendenti.
Una volta fatto l'accordo pre-matrimoniale  l’uomo aveva il permesso di corteggiare la donna, poteva passeggiare con lei per i viali della città, pubblicamente, così tutti potevano vedere che era fidanzata e che presto si sarebbe sposata. Ma senza toccarsi, neanche mano nella mano.
Però capitava a volte, che un fidanzamento finiva, dopo il corteggiamento, la cosa più importante era, che la purezza della verginità si fosse conservata.
Le parole della mamma, e delle altre donne della famiglia erano: mi raccomando mantiene sempre la tua purezza fino al matrimonio.
In poche parole:
non fare sesso
niente baci appassionati
niente mano nella  mano
non appartarsi
niente di niente

Purezza,
illibatezza,
castità,
verginità.
Niente prima del matrimonio.
Niente!!!!!!

La reputazione era la  cosa più importante, poi la verginità da vendere a un buon partito, ad un marito ricco che potesse mantenere bene la sposa e di riflesso dare prestigio alla sua famiglia.


Poi arrivano le femministe
tornarono le streghe

Agli inizi degli anni settanta esplose sulla scena italiana e nelle piazze delle città dello stivale il movimento femminista.
Non che questo movimento sia nato all'improvviso. No anzi, il movimento femminile molto, ma molti anni prima.  E' cresciuto silenzioso in sordina. Ha avuto  un lungo periodo d'incubazione e di lotta silenziosa avendo dei picchi di popolarità  saltuari qua e la nel mondo occidentali,  a dato vita a delle iniziative  molto forti per ottenere il riconoscimento di particolari diritti. Negli anni ha avuto un lungo processo di crescita  politico e sociale per il riconoscimento dei diritti delle donne.
Non entro nel tema del femminismo, e di tutti i suoi risvolti politici, sociali  mi limito ad un semplice passaggio, per dire che in quegli anni  c'è stata una svolta nelle lotte femminili.
Negli anni settanta, le femministe hanno una travolgente presa di coscienza. Il movimento esce dai salotti, dalle cantine, dai retrobottega dei partiti di sinistra e scende in piazza e urla la sua rabbia e il suo diritto ai diritti.
 Il movimento passa dal "avere dei diritti pari agli uomini" alla "presa di coscienza di essere indipendenti dagli uomini"al grido:

io sono mia

la donna
urla in faccia all'uomo
il suo diritto
di autodeterminazione
di non voler dipendere dall'uomo
di non essere una cosa da acquisire
ne un oggetto da acquistare


il corpo e' mio e lo gestisco io


Ed è proprio il movimento Hippies, con la sua proposta di libertà, di cambiamento sociale, di abbattimento dei luoghi comuni, dei tabù e divieti  che spinge il movimento femminista alla sua presa di coscienza di autodeterminazione, di libertà,  di indipendenza dall'uomo, di autonomia dal maschio.

Hippies invitavano a liberarsi dai tabù sessuali, sdoganano il sesso dal suo consumo dentro il matrimonio.
Il sesso è bello e deve essere vissuto,
                                                                              senza confini,
                                                              senza limiti,
                                                                              senza costrizioni,
                                                                                              senza tabù,                       
                                                              senza veti o divieti,       
                                                                              senza    proibizioni.
               
L'amore deve essere libero,
Libertà di amare chi si vuole, quando si vuole, come si vuole.

L'amore o  meglio il sesso deve essere libero, non può essere relegato al solo concepimento di una prole.
L'amore  non può essere solo all'interno di un unione stabile, non può essere solo tra moglie e marito all'interno del matrimonio.
Io posso fare sesso sempre, ovunque, con chiunque.
io voglio fare sesso in ogni ora, in ogni luogo,   con qualunque persona.

1° evoluzione:
Se due si vogliono bene perché debbono aspettare il matrimonio per fare sesso
2° evoluzione:
Se due si piacciono possono fare sesso senza l'obbligo di  fidanzarsi.
3° evoluzione:
Perche non fare sesso, senza amore.

amore-sesso libero, senza impegno, senza complicazione, senza risvolti sentimentali

Voglio amare
senza amore
voglio amare
senza procreare
voglio amare
per soddisfare
voglio trombare

Voglio amare
chi mi pare
voglio amare
senza vincoli dell'amore
voglio amare
senza vincolo sponsale
Voglio trombare

Do it !!  Fallo !!
I will !!

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