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giovedì 9 ottobre 2014

Sentinelle in Piedi da carnefici a vittime.




L'insucesso di una manifestazioni si è trasformato in successo, e quelli che per secoli sono stati le vittime sono diventati i feroci aguzzini.
In una riga si può riassumere  i fatti di domenica 5 ottobre in merito alle manifestazioni delle Sentinelle in piedi.
 

Il movimento delle Sentinelle in Piedi, è cresciuto piano, piano, quasi strisciando lungo i muri, incuneandosi nelle pieghe dei mass-media, negli spazi grigi di facebook, twitter..
È cresciuto sottovoce, in passa parola, da una tastiera e video, ad un'altra lontano migliaia di km.
Hanno cominciato con una piazza, poi un'altra e poi un'altra ancora, senza occupare le pagine dei giornali, ma le pagine dei vari membri della collettività virtuale dei facebook . Dopo ogni manifestazione foto in rete che davano pubblicità all’evento, e l’amico tagga l’evento all’amico.
Piano piano, dopo una, dieci, infine 100 piazze, secondo  gli oppositori delle “Sentinelle” non erano 100, ma molte di meno forse 54, quindi hanno fallito,  ma altri osservatori neutrali hanno detto  anche se non erano 100, è stato un successo.
Per come è stata realizzata, per quello che hanno fatto, per il risultato finale.
Hanno usato i media scientificamente e scientemente.  Inviando messaggi… persona a persona, amico ad amico, cristiano a cristiano… facendo crescere lentamente una coscienza collettiva. Sfruttando al meglio un sito web, centro dell’organizzazione. Una pagine web sintetica, essenziale e funzionale, senza orpelli e fronzoli.
Una chiamata alle armi, ma senza una bandiera, senza un logo, senza una croce. Una chiamata alle armi e alla vigilanza per tutti gli uomini e donne che non condividono. Le sentinelle non hanno bandiere, non hanno croci, pur essendo fondamentalmente di estradizione cristiane, il libro da leggere non è obbligatoriamente la Bibbia, ognuno poteva leggere il testo che prediligeva. Anche se li accusano di essere cristiani bigotti, reazionari, medievali e retrogradi,  tale accusa non può essere allargata a tutti i partecipanti perché non tutti si riconoscevano nel cristianesimo.
Hanno manifestato in silenzio, leggendo un libro, perché il libro e segno di cultura, la sfida che lanciano è una sfida culturale, s’appellano alle coscienze, per difendere la “nostra cultura” si chiede di alzare un muro verso il barbaro che avanza che porta una cultura distruttiva.
Quello che per qualcuno è conquiste sociali, per loro sono segni del disfacimento sociale e culturale.
Uniti in un grido silenzioso, uniti dalla giusta cultura, uniti insieme come sentinelle  che attendono l’alba, e vegliano nella notte, quasi che i tempi di oggi sono neri e cupi come le notti senza luna. Tempi bui come nel alto medio evo, quando la cultura romana-greca, fu spazzata via dalle orde barbare proveniente dalle lontane steppe caucasiche. 
Con il loro leggere silenzioso, in piedi nelle piazze, hanno portato alla ribalta lo scontro sociale, che fino ad oggi è sempre stato eclissato, non interessava a nessuno farlo emergere, tanto da creare tensioni o scontri sociali. A nessuno interessava uno scontro aperto sui valori sociali e morali in questo momento.
Ma quale è stato il risultato finale?

L’immagine che per anni il mondo Gay, si era creato con le sue manifestazioni pittoresche, colorate e gioiose. Quelle manifestazioni piene di gioia e allegria. I famosi Gay Pride.  Ci sono voluti anni per  costruire l’immagine di pacifisti, impegnati nel farsi riconoscere i propri diritti senza violenza, senza alzare la voce. Capaci di aspettare che nelle coscienze si facesse strada, l’idea che l ’amore  non può essere racchiuso in gabbie culturali. Il diritto di amare senza dover chiedere il permesso. Il diritto di poter condividere una vita con chi si ama senza domandare se è lecito o no, senza sentirsi il peso del giudizio dei cosiddetti “normali e benpensanti”.
Come giustificare la violenza del 5 ottobre.
Come conciliare il pacifismo, dimostrato fino ad oggi dai gay, con la violenza esasperata  e incontrollata dimostrata a Bologna e nelle altre città.
Come si può giustificare tanta violenza.. tanto dar via ad una caccia all’uomo per le via di Bologna. Cosa hanno fatto di male le Sentinelle da suscitare tale violenza?
 Ebbene alla fine, coloro che fino ad oggi sono stati i carnefici intellettuali, i costrittori sociali, i cristiani bigotti che vorrebbero chiudere i poveri appartenenti al mondo LGTB, nel ghetto sociale della minoranza sono di ventati di colpo le vittime delle loro vittime.
Adesso i cattivi sono loro, quelli che hanno tirato uova, bottiglie di plastica, preservativi pieni di liquido indefinito contro la folla inerme composta da uomini, donne, bambini di ogni condizioni sociale, che silenziosamente pacificamente contestavano una legge in discussione in parlamento. 

Alla fine, dopo i fatti di domenica, dopo quanto è accaduto a Bologna, Torino, Rovereto e Napoli,  non possiamo, non porci un profondo interrogativo..  ma il vero volto del mondo LGTB qual’è?

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