
Una mattina,
nel nostro girovagare, passammo per una strada che costeggiava il Boscone della
Mesola. Uno area naturalistica in provincia di Ferrara. Tutto il bosco è recintato
da una rete metallica che ne impedisce l’accesso, però c’è un entrata da dove si
può entrare e visitare l’intero bosco. L’accesso al bosco e consentito solo a
piedi o in bicicletta, divieto assoluto a qualsiasi mezzo a motore, che sia
moto, macchina o altro.
L’ingresso è
custodito dalle guardie forestali. Mi sono fermato visitare il bosco.
All’ingresso
ho chiesto alla guardie forestali se era possibile visitare il bosco.
Naturalmente la risposta fu : certo.
Alla mia
richiesta se potevo entrare con l’auto in quanto disabile, la risposta, che non
era concesso ad alcun entrare con mezzi a motore.
Però, potevo
salire un mezzo di servizio e mi avrebbero accompagnato a visitare a il parco e
di attendere alcuni minuti.
Dopo un’attesa
di una decina di minuti, una gentilissima guardia forestale, esce dall’ufficio
e mi dice: ci scusi non abbiamo soldi per
mettere il carburante nell’auto, per
mancanza di fondi, e in questo momento l’auto di servizio e in riserva.
Cosa dire?
All’epoca pensavo che fosse un caso limite.
Lo scorso
anno era in visita alla città di Acquapendente e mi recai all’Ufficio Turistico
per avere informazioni in merito alla riserva naturale di Monte Rufeno.
Mi faccio
spiegare dai ragazzi del punto informazione, (tra altro gentilissimi) dove si
torva il parco, come ci arriva ecce cc.
I ragazzi
tirano fuori una cartina, mi mostrano dove è il parco, dove sono le entrate.
Alla domanda se posso entrare con la macchina, mi rispondono che è impossibile perché
le varie entrate sono tutte fornite di sbarre per impedire l’accesso all’auto.
Non è consentito l’accesso alle auto neanche ai disabili.
Neanche
questo riserva è per me visitabile.
Cosa dire?
Più vicino a Roma, c’è il bosco di Manziana o macchia grande
di manziana.
Un bel bosco
di cerri e lecci, chiuso all’entrata da un bel cancello di legno, con in bella
evidenza un bel lucchettone. Accesso proibito alla macchine. Tranne quelle di
servizio, giustamente, o di qualcuno che è in possesso del lucchettone per
andare a cogliere legna…
Una volta c’era
un bel cartello dove chiedere informazioni, ma l’ultima volta che sono andato
del cartello non c’era più traccia.
Più volte sono
adnato a passeggiare nel bosco, ma avendo poca autonomia a causa della mia disabilità, il giretto nel bosco si
limita ai poche centinaia di metri dall’entrata, certe zone come la solfatara,
non sono per me raggiungibili.
Anche questo
bosco è per me off-limits, non visitabile.
Cosa dire?
A Roma c’è
un bel Parco, che durante la settimana è invaso e maltrattato da centinaia di
auto.
Tutto il Parco,
dal lunedì al venerdì diventa un immenso parcheggio. Gli automobilisti educati
parcheggiano lungo le strade asfaltate presenti nel comprensorio, ma ci sono anche quelli maleducati e incivili
che parcheggiano sul prato, questo specialmente in estate quando cercano l’ombra
dove riparare l’auto dai raggi infuocati
del sole.
Durante la
settimana, il Parco è un grande parcheggio, ma la domenica è chiuso totalmente al
traffico veicolare. Entrano solo pedoni e ciclisti.
Una domenica
mi reco all’ingresso del Parco e chiedo alle guardie giurate che controllano l’ingresso
di entrare con l’auto, risposta: divieto d’accesso a tutte le auto, comprese
quelle dei disabili.
Così quei posti raggiungibili con l’auto e non
godibili per la tranquillità e il silenzio durante la settimana, la domenica
sono off-limits per i disabili.
Vita dura
per i disabili..
Nessun commento:
Posta un commento