
Perché ci hanno tenuto tanto, i familiari o chi per loro, a far sapere
che era morto?
Cosa si voleva ottenere nell’annunciare la sua morte. Ma dove sono i
familiari?
Intervistato il figlio che si trova in Argentina, e che non ha nessuna
voglia di venire in Italia per il funerale del padre, ha detto che poco gli interessa dove sarà
sepolto il padre, possono anche seppellirlo in
Israele.
Ma non potevano seppellirlo in forma privata in qualche piccolo
paesino, in modo quasi anonimo. C’era bisogno di scatenare tutto questo chiasso
mediatico.
Non riesco quindi a capire chi gestisce gli affari di Priebke, tutto
questo risalto. Cosa ci guadagna?
La chiesa di Roma, ha detto di no alla funzione funebre con il rito
cattolico, e non c’è bisogno di ricordare che il Vescovo di Roma è Papa
Francesco. La chiesa di Roma ha detto
che si poteva pregare per lui in forma privata e non pubblica, considerato i
suoi gesti esecrabile, in più in questi anni non ha mai dimostrato una certa
forma di pentimento, che inviti al perdono. Non ha mai preso le distanze dal
nazismo e da cosa a significato, anche nella sua ultima intervista di pochi
giorni fa a riconfermato il suo essere
nazista, arrivando a negare l’olocausto e il maltrattamento nei confronti degli
ebrei.
Poi c’è la congregazione religiosa lefrebriana con residenza in Albano,
da poco rientrata nella Chiesa dopo anni di scomunica, la quale da ospitalità
ai familiari per officiare il rito funebre.
Pensare che benedire un corpo morto possa ricongiungere a Dio, è un
errore materiale e teologico, in quanto manca la volontà e la piena coscienza del
defunto per una riconciliazione visibile.
Ma cosa ci guadagna questa congregazione nel
mettere a disagio la Chiesa di Roma?
Poi ci sono le centinaia di persone con bandiere rosse, appostate all’entrata della sede della congregazione
per impedire le esequie religiose. Passa il carro funebre e giù calci, sputi e
quant’altro contro il mezzo per protestare, ma cosa ci guadagnano queste
persone?
Certo ci sono i discorsi e le frase di circostanza dei manifestanti: Ha
fatto del male. È stato un criminale. I
nazisti hanno fatto del male qui ai castelli romani. Ecc. ecc.
Ma non si dice che la noncuranza è il maggior disprezzo?
Poi ci sono loro, i nazisti, i quali partono da Roma con il treno. Con
il treno!!!!
Cioè Roma-Albano, mezz’ora di macchina, con pullman di linea che partono ogni 10 minuti circa, questi nazisti nostalgici (di cosa sono poi nostalgici non riesco proprio a capirlo) annunciano al mondo intero che stanno arrivando in treno.
Vedo le foto di questi nazisti e mi domando, ma che ci guadagnano ad essere nazisti. La razza ariana pura che i nazisti degli 30, che loro volevano imporre al mondo era fatta di biondi, alti, occhi azzurri, fisico da atleta. La pura razza ariana, insomma è un bel teutone al meglio della forma. Ma loro sono tutti bassi, neri, occhi non so dire di che colore, alcuni sovrappeso e molti poco atletici.. se ci fosse il Fuhrer oggi questi nazisti nostalgici sarebbero tutti nelle camere a gas.
Ma come si fa ad essere nostalgici di qualcosa che non si è conosciuto, nella foto vedo ragazzi o uomini che il più anziano avrà avuto 40 anni, quando il Fuhrer morì e il terzo Reich fu sconfitto e cancellato loro dovevano ancora nascere, e poi Italia c’era il fascismo tutt’altra cosa.
Cioè Roma-Albano, mezz’ora di macchina, con pullman di linea che partono ogni 10 minuti circa, questi nazisti nostalgici (di cosa sono poi nostalgici non riesco proprio a capirlo) annunciano al mondo intero che stanno arrivando in treno.

Vedo le foto di questi nazisti e mi domando, ma che ci guadagnano ad essere nazisti. La razza ariana pura che i nazisti degli 30, che loro volevano imporre al mondo era fatta di biondi, alti, occhi azzurri, fisico da atleta. La pura razza ariana, insomma è un bel teutone al meglio della forma. Ma loro sono tutti bassi, neri, occhi non so dire di che colore, alcuni sovrappeso e molti poco atletici.. se ci fosse il Fuhrer oggi questi nazisti nostalgici sarebbero tutti nelle camere a gas.
Ma come si fa ad essere nostalgici di qualcosa che non si è conosciuto, nella foto vedo ragazzi o uomini che il più anziano avrà avuto 40 anni, quando il Fuhrer morì e il terzo Reich fu sconfitto e cancellato loro dovevano ancora nascere, e poi Italia c’era il fascismo tutt’altra cosa.
Com' è che nessuno fa nulla per nulla… cosa ci guadagna tutta questa gente?
In fondo se c’è una cosa inutile, della quale possiamo farne
tranquillamente a meno sono le funzioni funebri, con la benedizione del nulla.
Cosa benedice il prete, un corpo vuoto, una cassa di zinco e legno, benedice ciò che resta dell’uomo dopo la sua morte solo cellule in via di disfacimento, la parte più preziosa per chi crede è già volata in cielo o perlomeno è già davanti a Dio.
Cosa benedice il prete, un corpo vuoto, una cassa di zinco e legno, benedice ciò che resta dell’uomo dopo la sua morte solo cellule in via di disfacimento, la parte più preziosa per chi crede è già volata in cielo o perlomeno è già davanti a Dio.
Il rito funebre cattolico è una delle cose più masochiste che possano
esserci. C’è un fondo un desiderio di sofferenza spaventoso.
Ci sono tre momenti terribili che io mi rifiuto di vivere ogni volta che partecipo alle esequie funebri.

Ci sono tre momenti terribili che io mi rifiuto di vivere ogni volta che partecipo alle esequie funebri.
Il saluto prima di chiudere la cassa. Vedere l’amico,
il parente disteso dentro la bara è una scena che riempie l’ animo di
sofferenza e di un ricordo che fa male nel tempo, perché è l’ultima immagine
che si fissa nella mente del tuo amato defunto.
Quando si chiude la cassa è il primo segno della fine. Quel coperchio della bara diventa una
barriera invalicabile tra te e il tuo defunto.
Poi c’è la benedizioni finale della bara in chiesa.
È un altro di quei momenti struggenti
che indicano che la vita è finita e ci dobbiamo staccare dal defunto, la fine
della messa è un segno di distacco che genere disperazione e sofferenza negli
animi.
E poi c’è la
sepoltura, quando viene calata la bara nella tomba o chiusa nel fornetto è un
momento terribile e il segno del definitivo distacco, non si torna più in dietro. Quel cumulo di
terra o quel piccolo muro di mattoni e cemento sono l’ultima barriera che ci
divide per sempre.. per sempre dall’amato.
Ma perché ci dobbiamo flagellare con la sofferenza di questo rito
funebre che è contrario ai valori del cristianesimo. Un rito privo di senso,
pieno di sofferenza, senza speranza, senza gioia. Senza la gioia di colui che
ritorna alla casa del Padre, di colui che
termina di soffrire per vivere nel gaudio, nella gioia di essere in Dio.
Tutto sto “casino” per un rito funebre, del quale se ne può fare tranquillamente
a meno.
Quello che pero lo Stato Italiano deve impedire è la creazione di un monumento
che qualche imbecille possa andare a venerare uno che nella vita non si è
distinto per opere di bene.
Trovo giusto quello che hanno proposto le comunità ebraiche, che venga
cremato e le polveri disperse ai quattro venti che nulla rimanga di chi in
passato si erto a giudice di decidere della vita di innocenti civili.
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