Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

giovedì 17 ottobre 2013

Tutto sto baccano per un funerale....



Mi riesce difficile capire un sacco di cose. Non riesco a capire un sacco di cose introno alla morte di Erich Priebke.

Perché ci hanno tenuto tanto, i familiari o chi per loro, a far sapere che era morto?
Cosa si voleva ottenere nell’annunciare la sua morte. Ma dove sono i familiari?
Intervistato il figlio che si trova in Argentina, e che non ha nessuna voglia di venire in Italia per il funerale del padre,  ha detto che poco gli interessa dove sarà sepolto il padre, possono anche seppellirlo in  Israele.
Ma non potevano seppellirlo in forma privata in qualche piccolo paesino, in modo quasi anonimo. C’era bisogno di scatenare tutto questo chiasso mediatico.
Non riesco quindi a capire chi gestisce gli affari di Priebke, tutto questo risalto. Cosa ci guadagna?

La chiesa di Roma, ha detto di no alla funzione funebre con il rito cattolico, e non c’è bisogno di ricordare che il Vescovo di Roma è Papa Francesco.  La chiesa di Roma ha detto che si poteva pregare per lui in forma privata e non pubblica, considerato i suoi gesti esecrabile, in più in questi anni non ha mai dimostrato una certa forma di pentimento, che inviti al perdono. Non ha mai preso le distanze dal nazismo e da cosa a significato, anche nella sua ultima intervista di pochi giorni fa  a riconfermato il suo essere nazista, arrivando a negare l’olocausto e il maltrattamento nei confronti degli ebrei.
  
Poi c’è la congregazione religiosa lefrebriana con residenza in Albano, da poco rientrata nella Chiesa dopo anni di scomunica, la quale da ospitalità ai familiari per officiare il rito funebre.
Pensare che benedire un corpo morto possa ricongiungere a Dio, è un errore materiale e teologico, in quanto manca la volontà e la piena coscienza del defunto per una riconciliazione visibile.
Ma cosa ci guadagna questa congregazione  nel  mettere a disagio la Chiesa di Roma?

Poi ci sono le centinaia di persone con bandiere rosse, appostate  all’entrata della sede della congregazione per impedire le esequie religiose. Passa il carro funebre e giù calci, sputi e quant’altro contro il mezzo per protestare, ma cosa ci guadagnano queste persone?
Certo ci sono i discorsi e le frase di circostanza dei manifestanti: Ha fatto del male.  È stato un criminale. I nazisti hanno fatto del male qui ai castelli romani. Ecc. ecc.
Ma non si dice che la noncuranza  è il maggior disprezzo?
Poi ci sono loro, i nazisti, i quali partono da Roma con il treno. Con il treno!!!!
Cioè  Roma-Albano, mezz’ora di macchina, con pullman di linea che partono  ogni 10 minuti circa, questi nazisti nostalgici (di cosa sono poi nostalgici non riesco  proprio a capirlo) annunciano al mondo intero che stanno arrivando in treno. 
Vedo le foto di questi nazisti e mi domando, ma che ci guadagnano ad essere nazisti. La razza ariana pura che i nazisti degli 30, che loro volevano imporre al mondo era fatta di biondi, alti, occhi azzurri, fisico da atleta. La pura razza ariana, insomma è un bel teutone al meglio della forma. Ma loro sono tutti bassi, neri, occhi non so dire di che colore, alcuni sovrappeso e molti poco atletici.. se ci fosse il Fuhrer oggi questi nazisti nostalgici  sarebbero tutti nelle camere a gas.
Ma come si fa ad essere nostalgici di qualcosa che non si è conosciuto, nella foto vedo ragazzi o uomini che il più anziano avrà avuto 40 anni, quando il Fuhrer morì e il terzo Reich fu sconfitto e cancellato loro dovevano ancora nascere, e poi Italia c’era il fascismo tutt’altra cosa.
Com' è che nessuno fa nulla per nulla… cosa ci guadagna tutta questa gente?

In fondo se c’è una cosa inutile, della quale possiamo farne tranquillamente a meno sono le funzioni funebri, con la benedizione del nulla.
Cosa benedice il prete, un corpo vuoto, una cassa di zinco e legno, benedice ciò che resta dell’uomo dopo la sua morte  solo cellule in via di disfacimento, la parte più preziosa per chi crede è già volata in cielo o perlomeno è già davanti a Dio.
Il rito funebre cattolico è una delle cose più masochiste che possano esserci. C’è un fondo un desiderio di sofferenza spaventoso. 
Ci sono tre momenti terribili che io mi rifiuto di vivere ogni volta che partecipo alle esequie funebri.
Il saluto prima di chiudere la cassa. Vedere l’amico, il parente disteso dentro la bara è una scena che riempie l’ animo di sofferenza e di un ricordo che fa male nel tempo, perché è l’ultima immagine che si fissa nella mente del tuo amato defunto.  Quando si chiude la cassa è il primo segno della fine.  Quel coperchio della bara diventa una barriera invalicabile tra te e il tuo defunto.
Poi c’è la benedizioni finale della bara in chiesa. È un altro di quei momenti  struggenti che indicano che la vita è finita e ci dobbiamo staccare dal defunto, la fine della messa è un segno di distacco che genere disperazione e sofferenza negli animi.
 E poi c’è la sepoltura, quando viene calata la bara nella tomba o chiusa nel fornetto è un momento terribile e il segno del definitivo distacco,  non si torna più in dietro. Quel cumulo di terra o quel piccolo muro di mattoni e cemento sono l’ultima barriera che ci divide per sempre..  per sempre dall’amato.
Ma perché ci dobbiamo flagellare con la sofferenza di questo rito funebre che è contrario ai valori del cristianesimo. Un rito privo di senso, pieno di sofferenza, senza speranza, senza gioia. Senza la gioia di colui che ritorna alla casa del Padre,  di colui che termina di soffrire per vivere nel gaudio, nella gioia di essere in Dio.  

Tutto sto “casino” per un rito funebre, del quale se ne può fare tranquillamente a meno.

Quello che pero lo Stato Italiano deve impedire è la creazione di un monumento che qualche imbecille possa andare a venerare uno che nella vita non si è distinto per opere di bene.
Trovo giusto quello che hanno proposto le comunità ebraiche, che venga cremato e le polveri disperse ai quattro venti che nulla rimanga di chi in passato si erto a giudice di decidere della vita di innocenti civili.



Nessun commento:

Posta un commento