Quanto è
bella sempre, in ogni stagione, in ogni ora del giorno.
In ogni
stagione la montagna ha il suo fascino, ora discreto, ora violento, ora nobile
e maestoso.
Come in
inverno, gelida e innevata, come quando nelle giornate di sole dopo una bella e
forte nevicata si sente il gocciolare della neve che ricopre i rami dei faggi.
Come è bella
la montagna a primavera, nell’esplosione dei colori dei prati e dei pascoli
ripieni di delicati e fragili fiori…
Come bella in
estate, specialmente nei chiaro scuri del sotto bosco, e la piccola gioia di
trovare delle fragoline…
Come in autunno, che tutto prende colore del
fuoco, e i faggi nel sole del tramonto s’illuminano d’oro.
La montagna
è sempre bella.
Passeggiare
in autunno nei boschi di faggio o di castagno, in cerca di funghi in una di
quelle mite e calde giornate di sole, e ti riempi di pace e d’armonia.
Così capita che mentre girovaghi nel bosco, lasciando il sentiero
principale, di vedere abbandonato qua è
la pezzi di carta o buste o bottiglie di plastica, ma anche in vetro resati di
picnic o altro. E questo mi riempie di tristezza, perché sono segni del poco
amore per la natura e per la montagna.
Abbandonano
il sentiero e si inoltrano per il sotto bosco, come animali famelici alla ricerca
del re dei funghi: il porcino.
Mentre passeggio nei boschi in
cerca di soggetti da fotografare, incontro spesso i fungaroli, quelli veri. S’aggirano silenziosi, con lo
sguardo fisso nel sotto bosco alla ricerca
di ogni piccolo indizio che tradisca la presenza del fungo da cogliere, rispettando
tutto il resto. Ti passano a fianco, con il loro cesto di vimini ben chiuso a
nascondere il bottino, immersi nel loro religioso silenzio, abbozzano un mezzo sorriso di circostanza e poi scivolano
via con lo sguardo sempre fisso al sottobosco e con il bastone da fungarolo mosso con agilità e velocita nel rimuovere
delicatamente foglie o altro che possa nascondere un fungo.
Se il fungo non
è commestibile, non è un porcino, una mazza di tamburo, o una russola, loro
tirano dritto e quel fungo rimane li indisturbato… quel fungo rimani lì tutto
per me, e io posso fotografarlo.
Ma quelli
della "massa vandalica" arrivano e fanno una strage.
Li riconosci subito, arrivano sempre a frotte quasi avessero paura del
silenzio del bosco. Urlano, strillano e
schiamazzano brandendo un bastone (di solito un ramo strappato al primo albero
che incontrano). S’aggirano per il bosco con il loro bastone usato ora come una
falce, ora come una zappa, per smuovere tutto quello che trovano sul loro
cammino.
Quando li incontri, puntualmente ti chiedono cosa hai trovato e dove
lo hai trovato quello che hai nel cesto. Mai chiedere ad un fungarolo vero dove
trova il suo bottino, perché non ti dirà mai il suo posto di raccolta, specialmente
ad uno sconosciuto, quello è il suo
segreto e mai lo svelerà. Ad uno
straniero darà sempre indicazioni a caso.
Loro i
vandali della montagna, non hanno amore per la montagna, per loro e solo zona
di saccheggio. Calpestano tutto. Capita a volte che trovano sul loro cammino
funghi non commestibili, allora via un
bel calcio, che ci sta a fare un fungo non commestibile nel loro bosco.
Molte volte
incontro loro i vandali della montagna e ti mostrano il loro bottino, pieno di
funghi diversi e poi ti chiedono, mostrandoti un fungo: “che dice è
commestibile questo?”
Io puntualmente
dico: “non li conosco, io non colgo funghi li fotografo solo”.
Però se
qualcuno di quelli che raccolgono gli creasse un bel mal di pancia, non mi
dispiacerebbe affatto.
Seduto su
masso, in attesa che tornino i miei compagni di caccia, loro si sono inoltrati in profondità nel bosco, riguardo sul display
della mia macchina fotografica, le foto che ho appena scattato, mentre un vero
fungarolo mi saluta e si ferma per scambiare due parole con me.
Gli dico che
amo fotografare i fungi, allora lui tira fuori il suo tesoro e mi mostra un
gran bel porcino, forse del peso di un kilo… la vanità del fungarolo è grande…
merita un foto il fungo per quanto è bello, ma anche buono su un buon piatto di
fettuccine.
Come è bella
la montagna.
Nessun commento:
Posta un commento