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lunedì 14 ottobre 2013

Annotazioni .. di un disabile viaggiatore.

 Recita una vecchia canzone: “Come bella la montagna stasera, bella così…”
Come è bella la montagna sempre dico io.
Quanto è bella sempre, in ogni stagione, in ogni ora del giorno.
In ogni stagione la montagna ha il suo fascino, ora discreto, ora violento, ora nobile e maestoso.
Come in inverno, gelida e innevata, come quando nelle giornate di sole dopo una bella e forte nevicata si sente il gocciolare della neve che ricopre i rami dei faggi.
Come è bella la montagna a primavera, nell’esplosione dei colori dei prati e dei pascoli ripieni di delicati e fragili fiori…
Come bella in estate, specialmente nei chiaro scuri del sotto bosco, e la piccola gioia di trovare delle fragoline…
 Come in autunno, che tutto prende colore del fuoco, e i faggi nel sole del tramonto s’illuminano d’oro.
La montagna è sempre bella.

Passeggiare in autunno nei boschi di faggio o di castagno, in cerca di funghi in una di quelle mite e calde giornate di sole, e ti riempi di pace e d’armonia.
Così capita che mentre girovaghi nel bosco, lasciando il sentiero principale, di  vedere abbandonato qua è la pezzi di carta o buste o bottiglie di plastica, ma anche in vetro resati di picnic o altro. E questo mi riempie di tristezza, perché sono segni del poco amore per la natura e per la montagna.

Così capita, che dopo giorni di pioggia, esca un timido sole in un domenica di ottobre, allora, massa vandaliche arrivano a frotte ad assaltare i boschi i prati della montagna, tutti in cerca di funghi.
Abbandonano il sentiero e si inoltrano per il sotto bosco, come animali famelici alla ricerca del re dei funghi: il porcino.
Mentre passeggio nei boschi  in cerca di soggetti da fotografare, incontro spesso i fungaroli,  quelli veri. S’aggirano silenziosi, con lo sguardo fisso nel sotto  bosco alla ricerca di ogni piccolo indizio che tradisca la presenza del fungo da cogliere, rispettando tutto il resto. Ti passano a fianco, con il loro cesto di vimini ben chiuso a nascondere il bottino, immersi nel loro religioso silenzio, abbozzano un  mezzo sorriso di circostanza e poi scivolano via con lo sguardo  sempre  fisso al sottobosco e con il bastone da fungarolo  mosso con agilità e velocita nel rimuovere delicatamente foglie o altro che possa nascondere un fungo.
Se il fungo non è commestibile, non è un porcino, una mazza di tamburo, o una russola, loro tirano dritto e quel fungo rimane li indisturbato… quel fungo rimani lì tutto per me, e io posso fotografarlo.

Ma quelli della "massa vandalica" arrivano e fanno una strage.
Li riconosci subito, arrivano sempre a frotte quasi avessero paura del silenzio del  bosco. Urlano, strillano e schiamazzano brandendo un bastone (di solito un ramo strappato al primo albero che incontrano). S’aggirano per il bosco con il loro bastone usato ora come una falce, ora come una zappa, per smuovere tutto quello che trovano sul loro cammino.
Quando li incontri, puntualmente ti chiedono cosa hai trovato e dove lo hai trovato quello che hai nel cesto. Mai chiedere ad un fungarolo vero dove trova il suo bottino, perché non ti dirà mai il suo posto di raccolta, specialmente ad uno sconosciuto,  quello è il suo segreto e mai lo svelerà.  Ad uno straniero darà sempre indicazioni a caso.
Loro i vandali della montagna, non hanno amore per la montagna, per loro e solo zona di saccheggio. Calpestano tutto. Capita a volte che trovano sul loro cammino funghi non commestibili,  allora via un bel calcio, che ci sta a fare un fungo non commestibile nel loro bosco.
Molte volte incontro loro i vandali della montagna e ti mostrano il loro bottino, pieno di funghi diversi e poi ti chiedono, mostrandoti un fungo: “che dice è commestibile questo?”
Io puntualmente dico: “non li conosco, io non colgo funghi li fotografo solo”.
Però se qualcuno di quelli che raccolgono gli creasse un bel mal di pancia, non mi dispiacerebbe affatto.

Seduto su masso, in attesa che tornino i miei compagni di caccia, loro si sono inoltrati in profondità nel bosco,  riguardo sul display della mia macchina fotografica, le foto che ho appena scattato, mentre un vero fungarolo mi saluta e si ferma per scambiare due parole con me.
Gli dico che amo fotografare i fungi, allora lui tira fuori il suo tesoro e mi mostra un gran bel porcino, forse del peso di un kilo… la vanità del fungarolo è grande… merita un foto il fungo per quanto è bello, ma anche buono su un buon piatto di fettuccine.

Come è bella la montagna.

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