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martedì 8 ottobre 2013

Lo strano parco di Monte Mario



Ho già parlato di questo “strano parco”.
Un giardino di un vecchio ospedale dismesso, fatto divenire parco pubblico.
Un parco, pieno di contraddizioni.
 
La prima cosa che mi domando, ma che anche altri amici si sono posto, ma c’è bisogno di guardie armate all’ingresso per controllare l’ingresso del parco.
In fondo questi “pistoleros”, devono principalmente controllare il traffico veicolare e l’accesso a qualche padiglione, il traffico pedonale e incontrollato. Infatti oltre all’ingresso principale, i pedoni è possono accedere al parco tramite altre entrate secondarie, dove    è accessibile entrare esclusivamente a piedi. Tali entrate sono incustodite, e qualunque male intenzionato può accedere al parco tranquillamente senza che nessuno lo disturba, chiedendogli dove vai?
L’accesso al parco è chiuso dopo il tramonto (l’orario cambia con le stagioni) e vengono chiuse l’ entrate secondarie, ma questo non impedisce l’accesso al parco, in quanto la rete di recinzione è rotta in diversi punti.
Quindi i “pistorelores”, hanno principalmente il compito di controllare il traffico veicolare, di decidere che può accedere con l’auto e chi no. Operazione che compiono con un discernimento del tutto particolare, in modo soggettivo,  le persone che accedono con la macchina nel parco sono molto di più di quelle che dovrebbero e capita che molte volte persone che hanno difficolta a camminare sono costrette a parcheggiare all’esterno.

Così dal lunedì al venerdì il parco è un grande parcheggio.
L’impressione che ha, chi vive parte della sua vita nel parco (vedi il sottoscritto), che questa sia terra di nessuno.
Ogni può fare quello che vuole in fondo non c’è nessuno che controlla, ne c’è abbastanza senso civico di fare a meno di burberi controllori.
Quindi non solo il parco è un grande parcheggio, ma c’è la viabilità che è una grande confusione.
C’è una specie di viabilità, che sembra sconosciuta da tutti, i cartelli di divieto di accesso, di senso unico sembra che sono trasparenti, nessuno li vede, compresi gli abitudinari quelli che lavorano all’interno del comprensorio. Per loro non ci sono cartelli, per loro tutto è concesso, in merito alla viabilità veicolare.
Compresa la navetta gialla messa a disposizione dall’amministrazione Asl. 
Un piccolo pullmino giallo, che gira misteriosamente per il parco. Ogni tanto i ferma scende qualcuno oppure sale. Di questo servizio il cittadino non sa nulla. Non c’è un cartello che avvisa ai cittadini che c’è questo servizio. Ne quando parte, ogni quanto si muove, dove ferma. Non si da nulla. Chi è abitudinario, come me, lo conosce, molto bene, lo vede durante il giorno sbucare dalle varie stradine, fermarsi ora davanti ad un padiglione, ora davanti ad un altro. Lo vede andare su e giù per il parco, ma senza orario e senza obblighi. E qualche volta lo vede parcheggiato all’ombra di qualche fronda…  sul prato.

Ma non è il solo, specialmente durante l’estate, sono in molti che parcheggiano sui prati, all’ombra di qualche albero ben frondoso.
E  non c’è nessuno che controlla il traffico veicolare, che invita a seguire le poche indicazioni stradali, a parcheggiare sulla strada asfaltata e non sul prato e in modo civile.


Ormai il parco è terra di nessuno.
Non c’è nessuno che controlla nulla, tutto è lecito.
E così capita di incontrare chi passeggia con il cane e non si preoccupare di raccogliere le feci del canino, chi raccoglie fiori e strappa rami, chi con un bastone cerca di raccogliere i frutti di due loti, e chi va in giro a cercare funghi, poi trasportati dentro buste di plastica.  come   Cose che tutti dovrebbero sapere che sono proibite nei parchi.

Ma ci sono altre cose incomprensibili, Tutti i padiglioni hanno vincoli urbanistici, eppure diversi padiglioni hanno avuto delle modifiche sostanziali, tanto da violare tali vincoli. Qualcuno si è pure intitolato lo spazio adiacente al padiglione con tabelle viarie. C’è chi si è fatto un recinto per tenervi dentro un cane o forse più.
Ormai tutto vive di un anarchia gestionale autorizzata.
Ormai ognuno con un po’ di audacia, fa quello che vuole, intanto nessuno controlla e nessuno dice nulla.
Ma chi  è l’autorità su questo spazio pubblico?
L’ ASL? la Provincia? Il comune di Roma?Questo è un gran pastrocchio. La provincia è la proprietaria degli stabili, l’Asl ne gestisce i padiglioni e il comune gestisce il parco, ma in caso di danno per incuria, per inadempienze chi è responsabile?
 Speriamo che nulla accade.


(segue)

   


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