In
un certo periodo a Roma è stato un fiorire
di street art in vari quartieri.
Uno
di questi quartieri è il Trullo.
Quando vedo il lavoro fatto da Gomez de Teran rimango stupito, quasi
estasiato.
Non
tutte quello che viene dipinto sui muri, sulle facciate dei palazzi, sulle
pareti di cavalcavia o altro si può definire opere artistiche piene di poesia.
Molte opere sono solo dei bei disegni, originali e fantasiosi.. ma non certo opere
d’arte.
Ecco
qualcosa che mi ha travolto.
Un uomo avanti negli anni, qualcuno potrebbe dire un vecchio, io amo dire un anziano.
Un anziano fermo nel tempo scrive con una penna d'oca, su un vecchio libro.
Un uomo avanti negli anni, qualcuno potrebbe dire un vecchio, io amo dire un anziano.
Un anziano fermo nel tempo scrive con una penna d'oca, su un vecchio libro.
Un
giorno una collega in occasione del suo 50° anno e qualche mi disse: abbiamo vissuto più anni di quanti
dobbiamo vivere
Quanti
anni rimangono da vivere all'anziano scrittore...
La cosa che più rattrista
è :
con la morte la vera
ricchezza di un uomo svanisce nel nulla..
una ricchezza che
perdiamo nel nulla e per sempre
La
vera ricchezza di un uomo è la sua stessa vita.. la sua sapienza, la sua
esperienza, la sua conoscenza, il suo sapere….
Non parlo solo degli intellettuali,
delle grandi menti, dei grandi personaggi …
ma degli uomini comuni,
ma della
cultura popolare di ogni uomo.
Per
esempio la cultura di un contadino, la sua conoscenza della natura
del tempo, degli
animali di fattoria ,
delle piante, il
tempo della semina e della raccolta
la cultura di un operaio del lavoro delle sue mani
la cultura di un operaio del lavoro delle sue mani
dei trucchi per risolvere
i mille inconvenienti di ogni giro
di una casalinga di un
medico o di un curato di campagna,
del matto del
villaggio...
con
la morte quanta ricchezza umana va persa...
quanta conoscenza si
dissipa come polvere nell’aria
….mi piace credere, che questo anziano scriva nel libro non poemi e
storie d'avventura,
ma la sua vita,
la sua conoscenza,
la sua esperienza
della
sua sapienza
che
lasci ai posteri la ricchezza...
…..mi piace credere che scriva la storia dei suoi giorni comune,
dell’amore verso l’unica donna
o dei
mille amori, dei mille baci rubati degli arrivederci ma realizzati
della
fede del cuore, della presenza o assenza di un Dio
…..mi piace credere che scriva del suo lavoro,
del
nome degli attrezzi da lui usati,
di
come usarli e conservarli
del nome dei suoi compagni di lavoro
delle sue lotte sindacali
delle ingiustizie
vissute,
delle lotte vinte in attesa di un mondo
migliore.
E
mi piace credere che un giorno un giovane sfoglierà le pagine di quel libro
scritto con la penna dei ricordi e leggerà .. e sarà più ricco.
Avevo dimenticato cosa c’era dentro, e vi ho trovato quaderni della mia gioventù,
dei tempi della scuola, ma anche di quando ero più grande. Quaderni di poesie,
di riflessioni, pagine di diari…
Ho ripreso i miei vecchi quaderni e li ho trascritti per ordinarli e conservarli…
Un giorno spero che i miei nipoti li leggano, quando io non ci sarò più e
possano così conoscere meglio il loro nonno, non solo dai ricordi dei loro
genitori, ma dalle mie parole lasciate su vecchi quaderni.
Allora ho ripreso anche scrivere, dei miei ricordi, della mia fede,
delle lotte interiori, dei giorni di pianto e di gioia… per lasciare a loro, ai
miei nipoti… il mio sapere, la mia conoscenza, la mia sapienza… perché possano
diventare più... questa è la mia eredità
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