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lunedì 5 agosto 2013

Comprensorio Santa Maria della Pietà.. un caos gestionale



La visita del Sindaco Marino ha risvegliato interesse intorno al Comprensorio del  Santa Maria della Pieta, quello che in passato era gergalmente chiamato il Manicomio. Insieme all’interesse si risvegliamo antiche polemiche. 
Non riesco a capire quale logica ci sia nell’aver pensato di dichiarare parco, una realtà complessa come è il comprensorio, come si può far sposare questo luogo particolare tra la logica pura del parco zona chiusa al traffico e destinata alla cittadinanza che può usufruirne solo a piedi o in bicicletta, lasciando fuori le auto, con la logica di destinare i vari padiglioni del ex ospedale psichiatrico dismesso, ad altri enti che forniscono servizi vari alla cittadinanza.

Sono tanti coloro che chiedono la chiusura totale del traffico veicolare all’interno del Santa Maria, ma ci sono altrettanti che chiedono l’apertura totale del comprensorio in quanto l’ esigenze personali lo richiedono.
Sono cosi tanti punti di vista della gente su come vede e vuole questo spazio, che mi viene in mente il libro di  Raymond Queneau, “Esercizi di Stile”.
Nel suo libro, dal quale ne hanno fatto delle trasposizioni teatrali, ci sono 99 spettatori che raccontano l’episodio di cui sono testimoni in 99 modi diversi. La trama  è molto semplice, una prima parte si svolge sul un auto di linea pubblica, dove due personaggio, uno un po’ curioso, di spingono, la seconda parte lo stesso personaggio curioso parla con un suo amico a proposito di un bottone che manca sul suo cappotto.
99 testimoni che racconto gli eventi banali in 99 modi diversi.
Così quando si parla dell’utilizzo, della finalità di come deve essere gestito il comprensorio cui sono decine e decine di punti di vista diversi.
Chi frequenta il comprensorio del Santa Maria della Pietà?
Ci sono quelli che vorrebbero che lo spazio del comprensorio fosse solo Parco
·        Quelli che in maglietta, calzoncini e scarpette corrono per i viali per tenere la forma. ·        Ci sono anche quelli che semplicemente camminano o da soli, o con un amico o con il fidato amico a quattro zampe. 
·        Oppure pedalano sicuri dalle auto (???) nei viali ombrosi. 
·        Poi ci sono quelli che amano sedersi su una panchina per chiacchiera con qualcuno, o prendere semplicemente un po’ di sole o per leggere un libro o ascoltare musica con l’ipad. ·        Poi ci sono bambini con mamme, papa, babysitter.. sulla bici o sui pattini o a giocare al calcio dove dovrebbe esserci il cartello vietato calpestare l’erba. 
·        E poi ci sono gli innamorati che mano nella mano, occhi negli occhi cercano panchina discreta per scambi arsi baci.
·        e poi ci sono quelli della ex Lavanderia….


Ci sono quelli che invece, che poco nulla gli importa del Parco e lo vorrebbero aperto alle auto:
·        ci sono le guardie giurate e il loro posto di lavoro….
·        ci sono i dipendenti dell’Asl, medici, assistenti sanitari, impiegati
·        ci sono i dipendenti del municipio
·        i professori dell’università di infermieristica
·        i medici e gli infermieri dell’Anthea
·        ci sono gli operai addetti alle pulizie dei vari padiglioni
·        gli assistenti delle case famiglie presenti nel comprensorio
·        poi ci sono loro quelli dell’ex Lavanderia
Tutti questi e altri che ho dimenticato, poco amano lasciare l’automobile nell’unico parcheggio (in Via Sebastiano Vinci) che è abbastanza lontano e che è per di più incustodito e i furti nelle  auto (con scasso)  sono all’ordine del giorno, a tutti questi lasciare la macchina lontano dalla sede di lavoro e farsi a piedi centinaia di metri e in particolari stagioni  lo considerano una cosa fastidiosa se non un’ingiustizia.
Poi ci sono la maggioranza delle persone, le centinaia di cittadini che ogni giorno si recano all’interno del comprensorio per usufruire dei servizi…
·  da quelli che si recano al municipio per carte d’identità, agli uffici scuola, ecc ecc
·        quelli che vanno a fare analisi cliniche
·        quelli che vanno a richiedere sussidi per disabili e anziani alla asl
·        quelli che vanno sui banchi di scuola per sostenere gli esami
·        quelli che vanno a far l’ ultime visite ai malati terminali
·        quelli che visitano il museo della mente..
·        poi ci sono quelli dell’ex lavanderia
a tutti questi e tutti quelli che ho dimenticato... non piace camminare a piedi fino al padiglione di competenza.. d’inverno sotto la pioggia.. d’estate sotto il sole caliente …
Come si fa a mettere insieme tutte queste esigenze diverse.
Tutto questo è un assurdità gestionale e amministrativa, che riesce a creare confusione e rabbia tra utenti, gestori, fruitori dei servizi, amanti del parco .. in poche parole scontenta tutti.
Trovare una soluzione, trovare un equilibrio sarà un impresa…

(Segue)

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