Essere presenti là dove si è scomodi con una testimonianza vera

martedì 27 agosto 2013

Andare per Musei



Andare  per musei, è una passione molte volte non ripagata dai musei stessi.
Se si escludono i più famosi che vivono di rendita, ossia della fama acquisita nel tempo, i tanti piccoli musei sono di fatto una delusione.
Quando uno visita un museo, dovrebbe uscire con la sensazione di aver visto qualcosa di unico, qualcosa di imperdibile, qualcosa per cui vale la pena aver pagato il biglietto e dedicato del tempo.
vasetto porta profumi
Visitando i piccoli musei della Toscana di reperti archeologici del periodo in cui gli etruschi regnavano sovrani in queste terre, si ha l’impressione di vedere sempre le stesse cose, i soliti vasetti, le solite anforette, le solite cosucce o coccetti.
Eppure ogni museo ha il suo pezzo unico, il suo pezzo originale per cui vale  la pena visitarlo.
Prendiamo per esempio, il piccolo museo di etruscologia di Castellina in Chianti, dove ci sono dei pezzi unici, dei pezzi super star, che invece di essere trattati come pezzi unici, degni di essere visti. Sono messi come pezzi comuni in mezzo ad altri reperti più comuni.
In altre Stati, questi pezzi unici avrebbero una vetrina tutta loro, trattati come rarità preziose, con  didascalie che ne raccontano la storia e l’uso che ne facevano gli antichi etruschi.
È così un pezzo unico, come un vasetto di forma fallica, il cui scopo doveva essere quello di contenere dei profumi o qualcosa di simile da usare molto probabilmente durante un rito propiziatorio, si trova in una vetrina confuso con altri, così come un altro vasetto a forma di anatra…
Parlando con un concittadino di Boccaccio, questi si lamentava che ha Certaldo va poca gente in confronto a San Gimignano.

A parte lo spettacolare evento di metà Luglio, Mercantia ( una serie di spettacoli di artisti vari che si svolgono nella lunga via centrale di Certaldo Alto) cosa offre Certaldo?
Il paese ha due tesori che sfrutta poco e malissimo.

un angolo del museo
Il primo è il museo del Chiodo, una ricchezza culturale,  di archeologia moderna, di scienze e ingegneria e anche per certi versi di arte…
Tanto materiale ammucchiato alla rinfusa ammucchiato in due stanze neanche molte grandi, dove il visitatore a fatica riesce a vedere, capire e apprezzare quello che un toscano ricco d’ingegno è riuscito a raccogliere e conservare nel tempo, quello che è riuscito a salvare da tramandare  alle future generazione, perché abbiamo conoscenza del tempo che fù.
Un museo che vive intorno al chiodo.
In altri paesi con simile tesoro vi avrebbero fatto un museo di 50 stanze….
In Francia, ho visitato un museo della memoria contadina molto più povero di quello di Certaldo, un museo fatto di pentole, paioli, attrezzi agricoli o artigianali.. ma con un valore dal punto di vista culturale, scientifico e artistico assai meno alto, ma molto più valorizzato.

Sono andato a visitare la casa di Boccaccio, altra grande delusione. Pensavo di visitare delle stanze affrescate oppure delle stanze con tavoli, sedie letti in stile medioevale, invece vi trovo una lunga scala di 92 gradini, a meta salita un locale spacciato per la biblioteca di Boccaccio ma in realtà è una stanza utilizzata   per convegni o altre cose simili, lungo le pareti dei mobili e vetrine di stile moderno con centinaia di libri moderni, al centro un tavolo in vetro e una decina di sedie in similpelle grigia, nulla a che vedere con il medioevo.
Pochi gradini più in alto un terrazzo, dal quale si può vedere il lungo corso di Certaldo Alto, però utilizzato come deposito di  legni, assi o altro materiale di scarto, per certi aspetti anche pericoloso.
Infine dopo 92 gradini si arriva in cima alla casa di Boccaccio, che è una torre, dalla cui cima, dove c’è un terrazzo, si può vedere un panorama mozzafiato.
Ma la casa del Boccaccio dov’è?

Poi sono andato a visitare Palazzo Pretorio.
Palazzo Pretorio - Certaldo
Ho dovuto aspettare un ora, perché c’era un matrimonio in corso. Il fatto che i turisti hanno dovuto aspettare all’ingresso la fine di un evento privato è segno che frutta poco come museo o palazzo da visitare. Frutta di più economicamente affittarlo per cerimonie, che tenerlo aperto per i turisti.
Dopo un ora finalmente entriamo, turisti 4… una gentilissima signora che lavora al museo, ci descrive tutto il Palazzo Pretorio, l’antico palazzo di giustizia della repubblica fiorentina. In questo palazzo,  i priori inviati da Firenze, amministravano la giustizia su Certaldo e i comuni limitrofi. Questo palazzo serviva da carcere, da tribunale e alloggio della milizia.
Ma la sua visita non è indimenticabile.
A parte due stanze dove c’è l'ennesimo piccolo museo di reperti etruschi, ed una (quella dove c’era il tribunale) addetta ad ufficio dei dipendenti, si visitano tanti spazi vuoti dove non c’è nulla da vedere se non alcuni affreschi scrostati e mal tenuti. Si visita un palazzo quasi completamente vuoto. Eppure basterebbe poco per renderlo più interessante, allestire le stanze come ipoteticamente potevano essere all’epoca dei Medici. Ad es. un paio di panche da chiesa nella cappella del condannato a morte, un  tavolaccio con un pitale nelle due celle dei carcerati.. qualche manichino-personaggio qua e là nelle stanze e tutto assumerebbe un fascino particolare.
Dal palazzo attraversando un piccolo giardino-prato, ma trascurato. si accede ad una chiesa sconsacrata dove sono stati trasportati degli affreschi di Benozzo Gozzoli. Tutto l'insieme che ha il sapore della provvisorietà e della trascuratezza. Anche qui si potrebbe realizzare un piccolo giardino medioevale e mettere delle bacheche per illustrare gli affreschi presenti nella chiesa.

Cosa dire concludendo, i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità una fortuna… che non sappiamo trasformare in ricchezza.


Nessun commento:

Posta un commento