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martedì 30 dicembre 2014

Storpio,disabile o zoppetto ..l'importante è il rispetto



Molti anni fa, quando ero un piccolo bambino, gli altri parlavano di me e dicevano: Silvano quel bambino sciancato.
Certo era troppo brutto, troppo violento,
era volgare,       
era pesante, era troppo duro,    
era più sensibile chiamarmi lo zoppo.

Ma considerato che ero un bambino, per addolcire la pillola ero lo zoppetto.

Quando fui più grande, entrai nella grande schiera degli invalidi,
Ma per invalidi si intendevano principalmente i mutilati di guerra. Fu così che per differenziare i reduci della guerra dagli tipi d’invalidità si coniò il termine: grandi invalidi.
                                                   Tutti gli altri erano così indirettamente piccoli invalidi!

Gli invalidi di guerra avevano la corsia preferenziale su tutti i servizi e benefici e tutti gli altri no.
Gli invalidi vennero così divisi per categoria.
 Invalidi di guerra, invalidi sul lavoro, invalidi civili ecc ecc..

Per eliminare la grande confusione e
fare ordine su benefici e servizi ad un certo punto gli invalidi rimasero solo quelli di guerra, tutti gli altri erano handicappati.


Un bel giorno divenni un andicappato con l’H





Diventai un portatore di andicap…  ma dove lo tenevo quando  lo portavo il  mio andicap. In tasca non lo avevo, il cappello non lo portavo, dove portavo sto andicap?

Ma l’evoluzione del pensiero e del linguaggio alla ricerca disperata di un lemma adatto in quanto, il termine “handicappato”  non sembrava politicamente corretto, in fondo uno che ha un andicap  non lo porta, non porta una difficolta, ha una difficoltà.

Allora provarono con
deficit  ( in questo caso mi sentivo un rendiconto economico)
menomazione, ( ma a me non mancava nulla )
piccola difficoltà ( ma alcune volte era vero… altre volte era grande..  )
carrozzato (come se uno andasse in giro su una carrozza)

Alla fine inventarono il termine un nuovo termine disabile?
Ma cosa vuol dire disabile?
In teoria non abile, in quanto dis-abile è una negazione.
Ma potevano anche inventare il termine:
          dis -valido,  dis-pratico,  dis-efficiente, dis-competente, dis- valente,.



Se disabile sta per  NON ABILE, si poteva anche dire,
nonvalido,                                                                                 non pratico,
nonefficiente,                              noncompetente,
    nonvalente

Leggiamo da wikipedia:
La disabilità (precedentemente chiamata anche handicap con significato lievemente differente, ora omonimi) è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.

E così un giorno divento disabile, e la domanda è: che disabilità ho?  Boh!!

Ma non è finito, un giorno si scopre che i disabili non esistono, nessuno ha una difficolta, un limite, un impedimento a svolgere delle normali attività, il fatto è che ci sono persone che hanno abilità diverse. Come?

Così diventiamo tutti  diversamente abili.

Così quando io incontro una rampa di scale, io le salgo con abilità diverse. Se non le posso salire  le aggiro oppure sono diversamente abile a non salire.

Così quando arrivo in un palazzo pubblico e non ci sono rampe, ne ascensori, sono diversamente abile nell’incazzarmi.

Così quando voglio prendere un autobus e non posso salirci sopra e non c’è l’accesso facilitato, sono diversamente abile nell’andarmene a piedi.

Così quando voglio andare allo stadio e non c’è l’accesso facilitato me ne torno diversamente abile a casa davanti alla tv.

Ma non siamo alla fine del discorso.. non avendo più termini per noi, per designare o aggettivare le nostre persone,  se ne sono inventato uno per gli altri i normali… i normodotati.

Ma se loro sono i normodotati… noi cosa siamo?

Enciclopedia Treccani :
normodotato agg. e s. m. (f. -a) [comp. di normo- e dotato]. – In psicologia, di individuo che ha un coefficiente di intelligenza intorno ai valori medî.

Allora se loro sono normodotati noi siamo.
sub dotati
in dotati
out dotati
ultra dotati
deficienti puri
geni

 Ma alla fine pensate voi che il nostro problema è come ci chiamate, quale aggettivo mettere a fianco al nostro nome?
Chiamateci sciancati, zoppi, storpi, ciechi, andicappati, menomati, disabili, deficitari, diversamente abili, non normodotati, carrozzati, stampellati.
Chiamateci come vi pare … ma rispettateci.



Il nostro problema sono i  nostri diritti…
il rispetto…
il diritto alla vita senza chiedere il permesso di vivere

Poter uscire facilmente dalle nostre case…
      trovare il posto dell’auto a noi riservato libero
           potere entrare comodamente in un cinema, in un teatro, allo stadio
                potere accedere liberamente ad un supermercato
                      poter accedere tranquillamente su una pista ciclabile
                              poter utilizzare i giochi pubblici
                                      avere un giusto lavoro che ci dia dignità e non l’elemosina di stato
                                                               vivere
senza dover chiedere continuamente il diritto alle cose e alla vita.

Non dovere chiedere continuamente, mi spinge il bottone, mi apre la porta, mi sposta la sedia.

La cosa a cui più teniamo
è il ris petto.


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