Sel e PD, sono starti grandi alleati
in campagna elettorale per la conquista del parlamento.
Ricordiamo bene la grande alleanza Bersani- Vendola, avversari nelle
primarie, ma alleati nel respingere gli attacchi del rampante e scalpitante
Renzi, e ancora più grandi alleati nella
campagna elettorale, anche se non ho mai capito quale cose del programma
elettorale li unisse.
In fondo l’aver partecipato alle primarie del centro sinistra, ed
essere stati sconfitti da Bersani, obbligava SEL a condividere il programma
politico del PD e del suo candidato.
Raggiunto l’obiettivo della vittoria elettorale, alla prima occasione
rottura dell’alleanza ognuno per contro proprio.
Così il vincitore alla urne, viene purtroppo sconfitto in parlamento.
Dopo
essere stato umiliato dai grillini, costretto a ripiegare sulla rielezione di
Napolitano, impossibilitato a dar vita ad un governo, Bersani è stato costretto
a passare la mano a Enrico Letta, il quale per formare il governo è stato
costretto a fare un’alleanza con le forze di centro prendendo le distanze da
Sel.
Non è un segreto di stato che Renzi non era a favore di questa alleanza
PD-Sel, che lui in occasione delle primarie aveva dichiarato di preferire più
alleanza con la Lista Civica di Monti a scapito di Sel.
Era chiaro che Renzi preferiva il 10% di Monti al 3% di Sel.
Infatti nell’immediato post elezioni, quando Bersani si è trovava in difficoltà nel
formare il suo governo, Renzi ha rimproverato più volte il leader romagnolo
della sua scelta di spostarsi a sinistra.
Quindi pur avendo vinto l’ elezioni, Bersani è costretto a mettersi da
parte e lasciare che sia Enrico Letta a formare il governo, il quale rompe
definitivamente con la sinistra di Sel e
si sposta al centro, formando un governo di larghe intese, nello stile degli anni
70-80, quando i governi erano di vari colori, con alleanze popolose.
Sulla scia della vittoria alle elezioni politiche per la camera e
senato, anche Roma dà vita ad un alleanza Sel-PD, che risulterà vincente in
quanto Marino farà leva nella sua campagna elettorale dell’insuccesso amministrativo
di Alemanno e inoltre sfrutterà il successo elettorale del PD.
Ora in questi giorni c’è la novità Vendola, leader di Sel, il quale ha
dichiarato ai media: Quello che ci proponiamo
è di creare un momento di riflessione, un cantiere, per cercare di federare la
sinistra per battere Renzi e la sua deriva a destra". Quindi,
dà vita ad una iniziativa per dare vita ad un movimento politico, ma che non è
un nuovo soggetto politico, ma una trasformazione di SEL.
Egli intende creare una realtà politica di sinistra che avrà un progetto
politico inclusivo, di quanti vogliono contrastare l’egemonia politica di Renzi
e contrastare le sue politiche economiche e sociali.
Un
soggetto politico che abbia come finalità l’abbattimento del governo Renzi,
ossia una guerra politica contro il PD e la sua alleanza con il centro.
Sappiamo bene che le politiche sociali, economiche e amministrative
locali sono figli dirette della politica nazionale. La politica del territorio é la realizzazione
della politica nazionale, in essa trova le linee guida, in esse si deve specchiare,
e la grande politica nazionale si concretizza nella gestione del territorio.
Ma allora come inseriamo l’alleanza PD-SEL del comune di Roma nel suo contesto nazionale,
come può sussistere un alleanza amministrativa territoriale, quando a livello
superiore c’è una guerra in atto?
Questa alleanza romana di chi è figlia?
Qual’ è lo scopo di questa alleanza estemporanea?
Ha ancora le condizioni per sussistere?
È vera politica o attaccamento al potere e
alla poltrona?
È vera politica o paura di finire sui
banchi dell’opposizione?
Ma adesso, come può il PD, andare a braccetto con un partito che è deciso
ad abbattere il suo leader nazionale, in
ambito territoriale, specialmente a Roma, che con il suo grande bacino di popolazione,
oltre 5.000.00 di abitanti rappresenta il 10%, un bella fetta di elettorato.
Quale credibilità ci può essere
in questa alleanza romana PD-Sel ?
Qualcuno dentro SEL e dentro il PD si dovrebbero porre
queste domande, prima della catastrofe.
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