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lunedì 9 giugno 2014

Estate romana.. quale è motivo dell'allegria

Ormai è tutto un carnevale, è tutta una festa, da nord  a sud. Dall'Alpe alle Piramidi dal Manzarane al Reno festeggiamo tutti senza freno.
Poco importa se si perdono posti di lavoro
poco importa se si perdono soldi in busta paga
poco importa se non ci sono soldi per il sociale
poco importa se si lavora fino al giorno prima della morte
poco importa se i nostri giovani non hanno più sogni
poco importa se le famiglie hanno paura di generare figli
poco importa se i nostri anziani vivono reclusi nelle case
poco importa se i nostri malati non hanno la sicurezza della guarigione

l'importante è fare festa,
l'importante è fare baldoria,
l'importante è trasformare tutto in carnevale.

Che tristezza che la grande idea dell'estate romana è diventata una carnevaleta, è diventata uno spot per nascondere il nulla.
Quanto Nicolini pensò di portare nelle calde e afose serate estive, la cultura nelle nostre borgate abbandonate, dove la noia regnava sovrana, di portare quello che era esclusivo della borghesia, non immagginava certo che sarebb divenuta un immensa caciara, sparsa per tutta la capitale e fonte di guadagno per pochi speculatori.
 
La città ha problemi  per  carenza lavoro, di case, di assistenza sociale, di centri aggregativi per i giovani, per mancanza di sogni.
Vive bloccata nel suo passato e non ha un idea di cosa vuole essere domani.
Le altre capitali europee già vivono nel futuro, Roma vive nel limbo di oggi.

Ma oggi tutti parlano di "festa dell'Estate Romana", per molti sarà una "triste e difficile estate romana".

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